Volla. Rinviato l’ultimo consiglio comunale

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Manca il frazionamento della particella e la pubblica assise rinvia la “vendita” dell’area tra via San Giorgio e il centro commerciale “Le Ginestre”.

 Il primo Consiglio Comunale dell’anno nuovo, quello del 14 gennaio scorso, è stato caratterizzato dal rinvio del punto all’ordine del giorno per il quale era stato convocato, creando così una situazione alquanto paradossale.

In apertura, le interrogazioni dei consiglieri su argomenti spinosi e ingarbugliati, quali i tributi (IMU, TARSU, TARES), lo strano "modus operandi" della GESET, le carenze della consegna della posta ai cittadini, la "Villetta Comunale" di via Nenni, i "Turni mancanti" dei Vigili Urbani con il fondo anomalo per i dipendenti, la CLP, la raccolta di rifiuti abbandonati sul territorio. Tutti argomenti che meriterebbero un approfondimento a parte. In coda al consiglio è stato frettolosamente "dato per letto" e approvato, all’unanimità, un punto aggiunto all’ultimo momento sulla "Modifica del Regolamento di disciplina del sistema interno dei controlli interni e modifica deliberazione di C.C. n. 63 del 13-12-2010".

Veniamo all’argomento più significativo della pubblica assise sulla vendita, alla società "Promocenter", proprietaria del Centro Commerciale "Le Ginestre", di un’area situata tra via San Giorgio e lo stesso Centro Commerciale, di circa 500 metri quadri. Ebbene, il punto posto all’ordine del giorno è stato rinviato perché mancava l’atto tecnico fondamentale, e cioè il frazionamento della particella n. 1125 che avrebbe consentito l’individuazione della piccola area in oggetto.

«Il procedimento presenta delle lacune, di cui una molto vistosa. Essendo il frazionamento della particella dell’intera area, non ancora concluso, non è possibile individuare quella da sdemanializzare, e quindi chiedo il rinvio del punto all’ordine del giorno» ha dichiarato il capogruppo del PD, Domenico Viola, che ha proposto il rinvio anche se il Borgomastro aveva suggerito di "individuare" la famosa particella in diretta, durante la seduta del consiglio. Ma, anche lo stesso capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, Ing. Gatta, è intervenuto ad ammettere l’errore commesso da lui stesso: «C’è stato un vizio del procedimento. Non si può alienare un bene senza averlo individuato esattamente. Non si può fare».

In verità l’argomento era già stato trattato nel passato. Nel 2004 il consiglio comunale, con una delibera, predisposta in maniera poco chiara dall’UTC, approva le convenzioni con la Promocenter e incarica lo stesso ufficio di predisporre gli atti necessari alla sdemanializzazione dell’area per poterla poi cedere. L’UTC non lo fa. Il Commissario Prefettizio subentrato al consiglio comunale rigetta l’atto poco chiaro. La "Promocenter" fa ricorso al Tar che dà ragione alla società richiedente.

Il comune di Volla non si oppone al consiglio di stato. Il giudice chiede alla pubblica assise di esprimersi, in caso contrario nominerà un "Commissario ad Acta" per risolvere la questione (il solito spauracchio per i consiglieri comunali). Mentre il Presidente del Consiglio convoca il consiglio comunale, il Giudice nomina il Commissario ad Acta, che giungerà per il 17 gennaio, per far rispettare la sentenza del Tar del 2011.

Intanto sono emersi i primi dubbi da parte dei consiglieri comunali, come Buonocore che afferma: «Dopo la sentenza del Tar, perché il Comune non si è appellato? La Promocenter è morosa nei confronti del Comune di Volla. E’ possibile vendere ad un moroso?» Mentre i consiglieri di maggioranza hanno votato il rinvio del punto, quelli di minoranza si sono astenuti. Pasquale Petrone (UDC) era favorevole al voto e contrario al rinvio in quanto «l’individuazione della particella si può fare anche dopo, in un secondo momento» e Andrea Viscovo (Noi Sud) era «perplesso sul fatto che non si dia atto ad una sentenza definitiva del Tar».

Sarà il Commissario che si esprimerà e farà applicare la sentenza del giudice? E lo farà da solo, oppure costringerà il consiglio comunale a doverla applicare? «Ma un giudice può dire ad un consiglio comunale di applicare una sentenza? Un consiglio comunale ha la facoltà di decidere?»

«E’ proprio vero che siamo una Repubblica Democratica governata dai giudici?» (Crozza. Copertina della puntata di Ballarò del 14 gennaio 2014). Intanto, mentre i cittadini sono costretti a subirne le conseguenze e a pagare per gli errori altrui, si è svolto un consiglio inutile, con tanti interrogativi senza risposta, tanti costi per la comunità e nessun conto di responsabilità da parte di chi persevera nel commette questi errori.