Due sono stati gli avvenimenti significativi che Simona Mauriello nelle sue vesti di Assessore alla Pari Opportunità e alla Pubblica Istruzione ha messo in campo per celebrare l’8 marzo.
Giovedì pomeriggio, 7 marzo, nell’aula consiliare del comune di Volla, mimose per tutte le ospiti ed omaggio alla memoria di Teresa Buonocore, che, fu assassinata al varco Bausan a San Giovanni a Teduccio perché ebbe il coraggio di denunciare l’uomo che aveva violentato sua figlia. Era il 20 settembre del 2010. Furono sufficienti due balordi, di 18 e 21 anni, ingaggiati dal violentatore, e 15.000 euro per mettere fine alla sua esistenza.
Molto suggestivo è stato l’inizio dell’incontro con la cantante Giò di Sarno che ha aperto con una novità assoluta per l’aula, facendo librare nell’aria le note di “Vient’”, una bella canzone napoletana, molto applaudita. Poi, i saluti di rito dei "padroni di casa", il Sindaco Guadagno e l’Assessore Simona Mauriello. Quest’ultima ha auspicato un aumento del coraggio di denunciare da parte delle donne “affinché la voce della giustizia squarci il silenzio dell’omertà”. A seguire, un mix di colori, immagini e parole ha continuato la celebrazione. Ospiti d’onore nei banchi, occupati in genere da consiglieri e assessori comunali, alcune valide e significative rappresentanti del mondo femminile e Pina Buonocore, la sorella di Teresa, che dopo la sua morte ha adottato le sue figlie.
Pina, che ha definito sua sorella “una donna speciale che non ha avuto paura di denunciare la violenza subita da sua figlia”, come prima cosa, ha voluto ringraziare il sindaco di Salerno, De Luca, il quale dopo l’assassinio offrì a lei e alle figlie di Teresa la possibilità di andare a vivere e a lavorare nella sua città. Pina, che accettò soprattutto per allontanare le nipoti dai luoghi della tragedia, continua ancora oggi a combattere in prima linea contro la violenza alle donne, cercando di inculcare il senso di giustizia, nonostante il grido di "Vergognatevi" rivolto ai giudici che hanno permesso, a suo dire "all’assassino della sorella di spogliarsi in carcere di tutti i suoi beni, non consentendo nemmeno un risarcimento economico".
Poi, ha continuato ponendo l’accento sul fatto che spesso le donne non denunciano perché sono sole, non si sentono protette dallo Stato e quindi cercano di minimizzare le violenze subite. La moderatrice della serata, Annamaria Schena, imprenditrice nel campo sanitario, nonché delegata alle pari opportunità dell’Unione Industriali di Napoli, ha presentato le varie ospiti chiedendo loro di mostrare il mondo femminile nelle sue più varie espressioni. Valentina Sanfelice, amministratrice delegata del CAAN, ha espresso la consapevolezza che “spesso le donne suscitano invidia per i successi ottenuti nel campo lavorativo”, ma anche, allo stesso tempo, che “essere donna è un ostacolo alla crescita professionale”.
Ella ha poi rivelato che le aziende gestite dalle donne sembrano avere un maggior profitto di quelle gestite da uomini (A tal proposito il CAAN durante la sua gestione, da circa un anno e mezzo, ha dimezzato le perdite passando da 4.5 a 2.2 milioni di euro). L’Amministratrice del CAAN ha poi lamentato la mancanza di servizi adeguati per le donne che contribuiscono all’aumento della disoccupazione femminile, soprattutto al sud, e per sopperire a questa carenza ha rivelato l’intenzione da parte del CAAN di aprire un asilo nido sia a beneficio delle sue lavoratrici interne, sia di quelle del territorio. "Dal comune non vogliamo risorse, quelle le metteremo noi del CAAN dal comune vogliamo i permessi per realizzare un asilo nido nella nostra struttura" ha chiesto ufficialmente al borgomastro Guadagno, che ha abbozzato positivamente.
Florinda Irace, presidentessa dell’associazione “Tempo Libero” ha proiettato i vari volti e le diverse iniziative del suo sodalizio, soprattutto nel campo artistico e letterario. Angela Viola, dirigente scolastica del Liceo delle Scienze Umane Don Milani, di San Giovanni a Teduccio, ex consigliere comunale e assessore di San Giorgio a Cremano, presentatasi come “Imprenditrice di se stessa”, ha affermato che “essere donna vuol dire agire con passione, la vita non si confessa, si mostra. Alle donne piace più condividere i progetti che i risultati. L’8 marzo non sarà una festa, sarà una non festa” soprattutto per i tanti casi di femminicidio che si continuano a perpetuare. L’ex direttrice del Premio "Massimo Troisi" ha poi confessato che prima di venire a questo incontro non ha potuto fare a meno di recarsi a San Giovanni a Teduccio, al varco Bausan, sulla lapide dedicata dal comune di Napoli a Teresa Buonocore sulla quale “sono cresciute le erbacce”.
Poi ha suggerito all’assessore del comune di Napoli Giuseppina Tommasiello che “sarebbe un buon segnale provvedere a farle tagliare”. La Viola ha voluto condividere con i suoi studenti, per la maggior parte donne, una lettera, che poi ha donato a Pina Buonocore, nella quale ha sottolineato che “nessuna donna ha voglia di festeggiare e di celebrare per l’aumento della violenza di genere”, e ha dedicato il fascio di mimose che ha ricevuto a Teresa Buonocore. L’assessore del comune di Napoli Tommasiello Giuseppina dopo aver aperto una parentesi sull’incendio che ha distrutto la Città della Scienza, definendolo “una ferita sanguinante”, ha spiegato che “al femminile le sinergie si legano e funzionano di più e le donne rappresentano gli ammortizzatori sociali del welfare. Lo sguardo femminile è fondamentale per il governo e la programmazione delle città”. La Tommasiello ha terminato il suo intervento dicendo che “è dalle donne che deve partire l’educazione dei figli maschi contro il femminicidio”.
L’avvocato penalista Bianca Fiore, dello sportello itinerante anti stalking, ha insistito sul fatto che c’è omertà, c’è una scarsa voglia di denunciare e c’è la cultura del tacere, soprattutto per paura. Unica donna consigliere comunale la dottoressa Mariarosaria Buonocore che con caparbietà è presente e resiste nelle istituzioni da più di tredici anni e che come medico di base è attenta a recepire i maltrattamenti di vario tipo cui vengono sottoposti alcuni dei suoi assistiti. A chiudere la serata la testimonianza, a sorpresa, del neo senatore del PD, Enzo Cuomo, ex sindaco del comune di Portici, all’epoca dell’assassinio di Teresa Buonocore, una targa ricordo per Pina Buonocore donata dal comune, e la voce di Giò di Sarno che ha raccontato alcuni momenti intimi difficili della sua infanzia ed ha deliziato con la canzone “Maruzzella” il folto pubblico, per la maggior parte femminile, presente nell’aula.
Venerdì mattina, 8 marzo, seconda tappa della celebrazione, nell’auditorium dell’I.C. Matilde Serao, avente per tema "Il ruolo della donna nella società ed emancipazione femminile" con la partecipazione degli alunni, degli studenti, delle docenti del territorio e di tante mimose, sia al tavolo della presidenza, sia in platea, che operano dal vivo, sul campo, contro la violenza alle donne.