Tradimento e divorzio: l’inferno di Susanna, 16 anni, figlia di genitori separati

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    Una vacanza con la madre, l’estate più bella della sua vita. Ma al rientro troverà ad attenderla una terribile sorpresa. La prova del tradimento del padre, la furia di sua madre: da allora per Susanna, sedicenne nolana, la vita non sarà più la stessa.

     Gli occhi bassi, fissi sullo smart phone, l’ultimo regalo di un padre che vuoi per i sensi di colpa, vuoi per l’incapacità di rifiutarsi alle richieste della sua bambina, non aveva esitato a regalarle. La musica alta, per soffocare le voci dell’ultimo litigio tra un uomo e una donna, protagonisti di un matrimonio andato in frantumi.

    Ricorda così Susanna i pomeriggi di due anni fa, un lungo periodo di battibecchi e porte sbattute in faccia, tra un marito ed una moglie ormai al capolinea. Per assurdo alla sera non vedeva l’ora che arrivasse il mattino seguente. Rispetto a casa sua, anche la scuola le appariva come un’oasi di pace. E non era tanto l’imminente separazione dei suoi a spaventarla, anzi da un certo punto di vista tale prospettiva le appariva come un’ancora di salvezza. La rabbia di Susanna al contrario scaturiva da tutto quell’odio che spesso si tramutava in indifferenza, tra due persone che avevano condiviso una delle gioie più grandi, quella di mettere al mondo un figlio, e che forse solo per questo avrebbero almeno dovuto continuare a stimarsi.

    Rabbia che spesso sfociava in sofferenza, rendendo ancora più difficile per una ragazzina vivere un’età già così difficile come l’adolescenza. Le chiedo quindi di parlarmi della crisi tra i suoi e di quell’episodio che avrebbe cambiato la vita di un’intera famiglia..
    «Due anni fa, settembre per l’esattezza. Io e mamma avevamo approfittato degli ultimi scorci di estate per concederci una settimana di vacanza a Positano. Forse quella è stata una delle estati più belle. Avevo sempre considerato mia madre come un’amica speciale, ma in quell’occasione mi resi conto che era qualcosa di più. Era in grado di capirmi senza che proferissi parola. Lo aveva sempre fatto, eppure non me ne ero mai resa conto.

    Del resto nella routine della vita quotidiana, vedevo mamma giusto a pranzo e a cena. Ed invece quell’estate, tra mare e tintarelle, ebbi tanto tempo per parlare con lei. Mi stupì di capire che era stata una ragazzina anche lei, che aveva vissuto le mie stesse ansie, i tremolii per un’interrogazione a sorpresa ed il batticuore per un bacio rubato. Mi raccontò anche di come conobbe papà. Tra loro era stato amore a prima vista. Si erano conosciuti sui banchi dell’università di Medicina, e dal primo caffè insieme, si accorsero subito che da quel momento non si sarebbero più lasciati…».

    Eppure non è andata così…
    «No, infatti. Fu proprio il rientro da quella vacanza stupenda a mettermi di fronte alla realtà. Che il rapporto tra i miei si fosse incrinato da un po’ era palese. Ma avevo creduto allo stress da lavoro, bugia che mia madre raccontava a sé stessa perché incapace di affrontare la situaizone. Spesso mi dicevo che avrebbero dovuto avere un altro figlio, sì un bambino da accudire ai miei occhi appariva come l’espediente che avrebbe riacceso la “fiamma” del loro grande amore. Ben presto mi resi conto che sarebbe solo servito a prolungare un’agonia che già durava da troppo tempo. Lo capii al rientro da quella vacanza d, aprendo la porta di casa. Come in un film, credimi, solo che si trattava della mia vita e di quella di mia madre. Io e mamma avevamo anticipato di qualche ora il rientro per il cattivo tempo, avevamo deciso di fare una sorpresa a papà, e invece…».

    E invece fu lui a sorprendervi…
    «Sì, venne ad aprirci la porta in calzoncini corti . Era scalzo, i capelli spettinati. Balbettava, i capelli spettinati, esitava a farci entrare. Io non capivo, mia madre sì. Andò in cerca della donna che avrebbe mandato all’aria il suo matrimonio e la trovò seduta al tavolo della sala da pranzo a sorseggiare comodamente un caffè. La cacciò via senza darle nemmeno il tempo di rivestirsi, poi mandò me in camera mia. Le ore che seguirono furono per me il preludio di un incubo dal quale pensai che non mi sarei mai più svegliata. Urla, pianti, disperazione…».

    Cosa accadde dopo?
    «I miei iniziarono ad ignorarsi sia a casa che al lavoro. Erano medici entrambi e quindi costretti a trovarsi fianco a fianco anche al di fuori delle mura di casa. Mia madre continuava a spiare mio padre alla ricerca delle prove dell’ennesimo tradimento, e quando le trovava si scagliava contro quell’uomo forse solamente annoiato da una donna che ormai non amava più. Per me era un inferno. Ormai trascorrevo sempre meno tempo a casa. All’ennesimo litigio, mi chiudevo la porta di casa alle spalle ed in sella al mio motorino confondevo il vento alle lacrime».

    Fino a quel maledetto 10 dicembre…
    «Sì, il pomeriggio che mise i miei di fronte alla realtà. Stanca delle continue urla, presi lo scooter senza indossare nemmeno il casco. Viaggiavo a velocità sostenuta, mi dicevo che potevo morire, ma non me ne importava nulla. Anche la morte mi sembrava migliore dell’inferno di casa mia. Poi quell’auto sbucata all’improvviso, il mio tentativo di frenare… Mi ricordo solo che chiusi gli occhi e quando li riaprii ero sul letto di un ospedale. “E’ stata fortunata, poteva andarle peggio”, sentii dire da un medico a mia madre in lacrime. Quando si accorsero del mio risveglio, i miei genitori mi corsero incontro stringendomi a sé.

    Erano emozionati, i sorrisi si mescolavano ai pianti di gioia.Al rientro a casa, trovai una bellissima sorpresa. Una festa in mio onore, organizzata da mia madre e mio padre. Fu in quell’occasione che fecero quello che forse avrebbero dovuto fare da tempo. Mi presero per mano, si sedettero di fronte a me e mi chiesero scusa per il loro egoismo. Mi dissero che si sarebbero separati perché ormai la situazione in casa era diventata insostenibile, ma che avrebbero continuato a rispettarsi per il mio bene e perché infondo “saremo sempre una famiglia”».

    Com’è cambiata la tua vita dopo la separazione dei tuoi?
    «Per assurdo in meglio. Ho scelto di stare con mia madre, ma passo i week end e le occasioni speciali con papà. I miei non litigano più, al contrario quando si incontrano riescono persino ad ironizzare sulle loro nuove vite. In casa il clima è più sereno ed io ho capito che anche i genitori sono umani, ma che se l’amore tra un uomo ed una donna può finire, quello per un figlio è indelebile e non c’è nessun tradimento o colpo di testa che possa incrinarlo».
    (Fonte foto: Rete Internet)

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