San Giuseppe Vesuviano, continuano gli incendi di rifiuti tossici

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Lunedì 23 dicembre, mancano poche ore al Natale. Aziende verso la chiusura, cittadini già proiettati vcerso i festeggiamenti. Eppure c’è chi continua a lavorare e a distruggere la salute dei propri concittadini, come i piromani di rifiuti industriali.

Sono quasi le 18 di lunedì 23 dicembre, i parcheggi dei centri commerciali sono già pieni, al casello dell’A 30 di Palma Campania siamo all’ora di punta. La fila è lunga quasi un chilometro, svincolano solo i pochi mezzi con il telepass, lungo la SS 268 direzione San Giuseppe Vesuviano ci sono due colonne di veicoli a forte velocità pronte a contendersi il passaggio da due a una corsia. Peccato che nessuno veda il grosso rogo al centro dello svincolo che da Napoli accede su Via Martiri di Nassiriya che provoca un pennacchio di fumo nero così alto da essere visibile da Ottaviano.

Sono trascorsi solo 3 giorni dall’ultimo incendio verificatosi a San Giuseppe Vesuviano e dal comunicato stampa diffuso dal comune, in cui si annunciava la riduzione degli incendi tossici da 41 a 19 nel corso del 2013. Dati discutibili visto che nell’arco di sette giorni si sono avuti ben quattro roghi di rifiuti, di cui sono stato diretto testimone, insieme al capo squadra dell’autopompa dei Vigili del Fuoco della base di Nola, il quale di rientro da un grosso incidente sulla SS 268 all’altezza di Sant’Anastasia, è stato dirottato dalla centrale operativa su Via M. di Nassiriya. Appena mi ha visto fotografare il grosso mezzo, in modo autoritario mi ha chiesto il documento di riconoscimento per il verbale che ho consegnato immediatamente, e senza domande ho seguito la squadra che si inoltrava nel buio fitto del nocelleto.

Lungo la strada mi chiedono cosa ci faccia una persona sola in questa landa desolata a fare foto ad un incendio di rifiuti ( per la verità me lo chiedo anch’io n.d.a. ). Mi raccontano dello sconforto di correre su e giù per le statali a spegnere incendi rifiuti, più o meno sempre negli stessi luoghi: “Un pomeriggio ci hanno chiamato per un grosso incendio di copertoni all’uscita San Giuseppe Vesuviano Nord, l’intervento è durato fino a sera, abbiamo subito segnalato alle autorità presenti un’altra grossa catasta di pneumatici a fianco di quella appena spenta, ci hanno detto di non preoccuparci, siamo rientrati in caserma. Il tempo di metterci a tavola che la centrale ci ha chiamati, bisognava tornare sul posto: aveva preso fuoco anche l’altra catasta. A volte sembriamo le paperelle del gioco dell’oca“.

Raggiungiamo il luogo dell’incendio, sono trascorsi circa trenta minuti dal primo allarme e le fiamme si sono ridimensionate, ma una brace incandescente dal colore rosso acceso indica che l’ incendio durerà ancora per molto. Il camion è troppo lontano e la strada stretta, non resta che usare le pale e la terra per spegnere il rogo. E’ strano, in questo periodo la terra dei nocelleti dovrebbe essere smossa a seguito del taglio delle erbacce con il motozappa, invece in alcuni punti sembra cemento, nemmeno le appuntite pale maneggiate da questi ragazzi in verde riescono a scalfire il fondo. Intorno a noi sembra una radura dopo una battaglia, alberi tagliati e radi si vedono alla luce delle grosse torce montate sui caschi dei Vigili del Fuoco, girandosi intorno sembra di essere al centro di un film di fantascienza.

Scomparso il fumo i Pompieri fanno una prima sommaria analisi: copertoni, scarti tessili, rifiuti urbani, plastica e legno per accendere; ecco in cosa consisteva l’incendio. Qualcuno ha pulito il fondo e invece di smaltire legalmente gli ha dato fuoco. Forse se avessimo avuto l’isola ecologica, come prevedeva il Decreto Ronchi dal 1997, questo signore avrebbe avuto la possibilità di smaltire legalmente l’immondizia accumulata sul proprio fondo.

Rientriamo mestamente all’autopompa ferma sul ciglio della provinciale, trovo ad attendermi il caposquadra che mi restituisce il documento. E’ ancora insospettito, per fortuna sono arrivati gli agenti della Polizia Locale del Comune di San Giuseppe Vesuviano e il consulente all’ambiente Luigi Acquaviva che mi fanno da garante. Nello scusarsi per il loro ritardo, spiegano che erano impegnati a spegnere un altro incendio di copertoni in Via Carilli, divampato più o meno alla stessa ora. Sorrido pensando ai proclami del Vice Prefetto Cafagna e dell’Amministrazione Catapano, osservati da Piano del Principe e da Via Muscettoli. Sembrano appartenere ad un altro pianeta.

Saluto e ringrazio questi ragazzi, che nonostante i rischi che corrono nell’avvicinarsi ai roghi tossici alimentati da sostanze chimiche e cancerogene, non si risparmiano per portare a termine il loro lavoro e salvaguardare la salute dei cittadini. Anche il caposquadra mi saluta più rilassato.