La tavola Strozzi, la “cartolina” più antica di Napoli

    0
    683

    Tra le immagini più antiche della città partenopea, la Tavola Strozzi è una delle più preziose e affascinanti testimonianze di come appariva Napoli al tempo dei re aragonesi.

    Nel corso del tempo centinaia di scrittori, filosofi e poeti hanno alimentato il mito di Napoli città maledetta, “Paradiso abitato da diavoli”, finendo tuttavia, sempre, in un modo o nell’altro, per innamorarsi perdutamente di essa. Per guardare la città con i loro occhi, oggi è possibile dare uno sguardo alle innumerevoli vedute pittoriche che gli artisti degli ultimi secoli hanno impresso sul legno o sulla tela. La più antica che conosciamo è la cosiddetta Tavola Strozzi. Preziosa testimonianza di come appariva la città al tempo degli Aragonesi, la veduta fu rinvenuta nel Palazzo Strozzi di Firenze, da cui il nome, nel 1901.

    Oggi al museo napoletano di San Martino, il dipinto, realizzato nella seconda metà del Quattrocento, mostra il trionfale ingresso della flotta aragonese nell’antico porto di Napoli. Il 7 luglio 1465 la flotta spagnola, a largo d’Ischia, inflisse infatti una pesante sconfitta ai francesi di Giovanni d’Angiò, difendendo la corona di Napoli dalle mire dell’antico nemico angioino. Secondo gli studiosi, fu Filippo Strozzi, politico e banchiere fiorentino del tempo, nell’intento di celebrare quell’avvenimento, a ordinare al pittore della tavola, oggi sconosciuto, la realizzazione dell’opera che, in origine, pare fungesse addirittura da spalliera ad un letto.

    In essa è possibile individuare molti dei monumenti tutt’ora visibili a Napoli, anche se l’intero profilo della città appare molto diverso da come oggi lo conosciamo. Ben poco, se non nulla, rimane infatti dell’antico porto e dei turriti palazzi del Quattrocento. Le verdi colline sullo sfondo sono state ormai riempite dalle case e dai palazzi, ma sono ancora riconoscibili, così come essi si mostrano nell’antica veduta, il Duomo della città, il Maschio Angioino, Castel Sant’Elmo e il Monastero di Santa Chiara. Tutto intorno ad essi, adesso, vecchie e nuove costruzioni hanno preso il posto di quelle antiche strade e di quegli antichi palazzi. Non molto tempo dopo l’esecuzione del dipinto quattrocentesco, infatti, il viceré Don Pedro de Toledo, muterà per sempre il volto di Napoli avviando il suo grandioso piano di risistemazione urbanistica.

    La Tavola Strozzi è, per l’enorme valore storico, un’immagine inestimabile, una “cartolina”, la più antica di Napoli, che mostra, nonostante tutto, quanto la città partenopea abbia mantenuto inalterato il suo fascino e sia rimasta, come allora, una città baciata dal mare. Altri splendidi palazzi e altre splendide chiese hanno anzi arricchito, dal Rinascimento al Novecento, il capoluogo campano. La maledizione che sembra gravare da secoli sulla città, dunque, non pare aver intaccato la bellezza di questo luogo. Napoli resta un posto magico, surreale, che, nonostante i suoi “diavoli”, continua ad essere lentamente scolpito dalla storia e dalle onde del mare.
    (Fonte foto: Rete Internet)

    STORIE D’ARTE