Inceneritore ed ecoballe, Acerra si mobilita ancora

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Nonostante le rassicurazioni della Regione circa il perdurare del blocco dello svuotamento della discarica di Coda di Volpe gli acerrani preparano due manifestazioni, un flash mob per domani e un corteo di studenti per lunedì mattina.

La Regione Campania conferma il blocco del contestato incenerimento nel termovalorizzatore delle ecoballe del sito di stoccaggio provvisorio di Coda di Volpe. Lo ha ribadito ieri l’assessore all’ambiente, Giovanni Romano. Una decisione, questa, giustificata anche dal fatto che per sei settimane l’A2a, la società milanese che gestisce l’inceneritore, fermerà per manutenzione programmata una delle tre linee di smaltimento dell’impianto brucia rifiuti. Il blocco della terza linea del forno è scattato ieri. Il termovalorizzatore sta ora funzionando al 70 % delle sue possibilità. Tornerà a pieno regime alla fine dell’anno, dopo quarantadue giorni di ridimensionamento delle attività, quattordici in più di quelli inizialmente annunciati, giovedì, dallo stesso Romano. Ma gli acerrani non credono a una sola parola dell’assessore regionale.

Sono convinti che sia comunque imminente l’invio delle 10mila tonnellate di ecoballe dalla discarica ubicata alla periferia di Eboli. Una diffidenza totale le cui prove tangibili sono le due manifestazioni organizzate per domani e per dopodomani. Domenica mattina, alle 11, le scuole di ballo di Acerra saranno protagoniste, in piazza Castello, di un flash mob contro il termovalorizzatore. Poi, lunedi mattina, alle 9 e 30, gli studenti delle scuole superiori di Acerra, della vicina Pomigliano e di altre realtà dell’hinterland a nord est di Napoli scenderanno in piazza con un corteo cittadino il cui svolgimento appare tuttora imprevedibile, stando almeno alle dichiarazioni degli organizzatori. L’allerta ad Acerra è scattata dopo la pubblicazione, giovedi, da parte di alcune testate giornalistiche salernitane, di una serie di dichiarazioni di Romano relative all’idoneità all’incenerimento delle ecoballe di Coda di Volpe e allo sblocco dell’invio dei rifiuti ebolitani nel termovalorizzatore, sblocco che sarà protetto da un adeguato schieramento di carabinieri e polizia.

” Non ho mai detto cose del genere – ha però smentito, giovedì stesso, l’assessore – ho solo detto che le ecoballe di Coda di Volpe sono idonee all’incenerimento e che in linea di principio la protesta non può bloccare il piano di smaltimento dei siti di stoccaggio provvisorio “. Sono sei milioni le tonnellate di rifiuti stoccate in Campania durante le varie, terribili, emergenze del recente passato. ” Sei milioni – spiega l’assessore Romano – cioè esattamente una tonnellata per ogni cittadino campano. E per smaltire ogni tonnellata – specifica l’assessore – è necessaria la spesa di 180 euro. Ma questo danaro non è reperibile dalla tassazione sulla nettezza urbana, che copre solo i costi del ciclo ordinario “. In questo frattempo è la Protezione Civile a finanziare lo smaltimento nel termovalorizzatore dei rifiuti provenienti dai siti di stoccaggio provvisorio.

” Se dovesse venire meno la Protezione Civile – avverte Romano – sarebbe un problema enorme per la Regione Campania “. Ma nei piani originari di palazzo Santa Lucia c’era la realizzazione di altri quattro termovalorizzatori, uno per ogni provincia, oltre a quello di Acerra, in grado di far scomparire autentici mostri come i siti di stoccaggio di Villa Literno, di Taverna del re, a Giugliano, e di Ferrandelle, nei pressi di Caserta. Poi si è fatta avanti l’ipotesi si spedire il tutto negli inceneritori tedeschi. ” Ma il problema è sempre lo stesso – conclude, a questo proposito, Romano – con quali soldi si potrebbe finanziare un’operazione del genere ?”.