Napoli. Il caso degli studenti di una scuola del Vomero, i quali hanno applaudito durante la scena dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani nel film “Fortàpasc”.
Lo scorso lunedì al cinema Plaza del Vomero alcuni studenti dell’istituto comprensivo Maiuri-Piscicelli hanno assistito, nell’ambito di un progetto scolastico, alla proiezione del film “Fortapàsc”, che ricostruisce la drammatica vicenda dell’omicidio di Giancarlo Siani, il giornalista di inchiesta e corrispondente de Il Mattino, il quale fu ucciso dalla camorra nel 1985, per volere di Totò Riina, capo di Cosa nostra. La pellicola racconta i mesi che l’hanno preceduto la morte di Siani e le circostanze che lo determinarono. Ha destato, però, particolare scalpore quanto sarebbe accaduto durante la proiezione del film.
La vicenda
Infatti, alcuni ragazzi durante la scena dell’uccisione di Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo, avrebbero applaudito. Sulle motivazioni dell’applauso, in verità, non c’è un’interpretazione univoca: secondo una insegnante che accompagnava i ragazzi durante la visione del film, l’applauso ci sarebbe stato ma sarebbe partito da un gruppetto ristretto di alunni. Sempre secondo la docente, inoltre, gli studenti hanno applaudito anche durante altre scene e, per questo, si sarebbe trattato di un modo per esprimere emotività di fronte a quanto stavano osservando.
L’intervento del ministro Valditara
Il gesto, però, non è passato inosservato, tanto che sulla vicenda è immediatamente intervenuto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara: “La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa. Per questo la gravità del gesto di applaudire all’efferato assassinio camorristico del giornalista Giancarlo Siani, come è avvenuto a Napoli durante la proiezione del film Fortapàsc da parte di alcuni studenti, mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso intendo quindi agire per fare piena luce sull’accaduto”.
Le dichiarazioni di Paoli Siani
Il fratello di Giancarlo, Paoli Siani ha, invece, dichiarato: “Alla morte non si applaude, mai, per nessuno. Questo dovrebbe far parte dell’animo umano. Davanti alla morte si resta in silenzio, questo non va neppure spiegato. Ma se invece accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Torneremo in quella scuola, nei prossimi giorni, e porteremo ai ragazzi il volume nel quale sono stati raccolti gli articoli di Giancarlo, racconteremo loro chi era, quali erano i suoi sogni e le sue battaglie. Credo sia il modo migliore di affrontare la cosa”
Lo sconforto di Antonio Affnita
Anche Antonio Affnita, Direttore Generale del MOIGE, ha espresso il suo sconforto per quanto accaduto: “Una scena inaudita sentire gli applausi alla scena della morte di Siani, un professionista di valore che cercava la verità sui fatti di cronaca che insanguinavano il Sud, scena che rappresenta un fallimento didattico e educativo. Un episodio avvilente che ci auguriamo sia un caso isolato, ma del quale è bene andare a ricercare le cause scatenanti. Dobbiamo sensibilizzare maggiormente i ragazzi contro tutte le violenze. Purtroppo, ogni giorno i nostri figli, sono esposti a contenuti mediatici che arrivano ad inneggiare a droghe e crimine. Anche film e serie TV con criminali come protagonisti, presentati quasi come eroi, non aiutano il processo educativo”.
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