La rubrica “Osservatorio adolescenti” riprende il suo cammino sul nostro giornale. Oggi riflettiamo su omologazione e diversità negli adolescenti.
Di Annamaria Franzoni
La “diversità” è “contrasto parziale o totale tra i caratteri distintivi di due o più cose o persone; motivo di opposizione o di conflitto ; differenze.(dal latino tardo diversio –onis, deriv. da diversus)”; mentre “omologazione” è ” il processo culturale per il quale una persona va perdendo le proprie caratteristiche , uniformandosi alle tendenze dominanti. Pertanto, partendo dal lessico, in queste sue ampie accezioni, sembra che tali parole ben si coniughino con le caratteristiche che spesso riscontriamo nei nostri adolescenti.
Quante volte ci siamo infatti scontrati con le loro molteplici identità, necessariamente diverse, uniche ed irripetibili? E quante volte , invece, abbiamo riscontrato totale assenza di quanto appena citato perchè la visione del popolo degli adolescenti ci è apparso come la fotocopia di sè stesso?
Se, pertanto, partiamo dalla considerazione del giovane adolescente come persona umana, portatore della sua esperienza, della sua storia e della sua identità, possiamo già porre il primo punto di riflessione sul fatto che egli avverta, talvolta in modo prepotente, l”esigenza di trasgredire alla ‘norma’ che l”adulto, sia esso esponente familiare o scolastico, ha stabilito per lui.
Ecco quindi un primo problema intorno a cui focalizzare l’attenzione: il mondo degli adulti affronta riguardo al giovane adolescente, il problema di tanti adolescenti “diversi tra loro” o piuttosto che il problema della “diversità adolescenziale”.
Diverso, dicevamo poc”anzi, è colui che per un particolare attributo della persona, per una particolare condizione sociale, culturale, linguistica, non rientra in ciò che genericamente definiamo normalità.
Potremmo, quindi, rivolgere il nostro sguardo all”adolescente, assumendo la sua realtà e rapportandoci così alla sua diversità, per avviare un processo relazionale al cui centro ci sia il tentativo di accogliere il suo punto di vista e avviare un processo di relazione vera, che porti entrambe le parti ad una condizione di benessere relazionale.
In questa ottica la diversità adulto /adolescente diviene una ricchezza con cui dare risposta al conflitto generazionale che ha accompagnato i secoli di storia che ci separano dall”inizio del mondo.
Questo modo di leggere la diversità non è necessariamente frutto di una visione sommaria e superficiale, bensì gioca un ruolo decisivo nel saldo possesso identitario, che valorizza la capacità dell”adolescente di decentrare il proprio punto di vista, di mettersi in grado si assumere la realtà dell’altro, riconoscendo in sè le stesse componenti umane dell’adulto.
Si conosce l’altro conoscendo se stessi e viceversa.
Mi sembra utile offrire , quindi, al nostro giovane adolescente la nostra disponibilità a riconoscere dentro di sè la forza di costruire la propria identità con il sostegno di un adulto animatore del suo percorso di definizione identitaria.
Certamente questi versi di Martin Luter King lo possono aiutare e ci possono aiutare a chiarire a tanti giovani in fieri ” Il valore della diversità”, contro una sorta di collettivo identitario dilagante.
“Diversi, Diversità, Identità
Se non potete essere il pino sulla vetta del monte,
siate un cespuglio nella valle, ma siate
il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello.
Siate un cespuglio se non potete essere albero
Se non potete essere una via mastra siate solo un
Sentiero.
Se non potete essere il sole, siate una stella;
non con la mole vincete o fallite.
Siate il meglio di qualunque cosa siate.
cercate ardentemente di scoprire
a che cosa siete chiamati,
e poi mettetevi a farlo appassionatamente. (M. L. King)
(Fonte foto: Rete Internet)