Fiat, i cassintegrati in assemblea davanti alla fabbrica di Pomigliano

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Stamane i cassintegrati si riuniranno nel parcheggio dell’impianto per chiedere il rientro al lavoro. Intanto l’azienda vara la produzione della nuova Panda a metano e si vocifera un accordo con Mazda o Chrysler per la produzione di una seconda vettura.

Mentre i cassintegrati della Fiat di Pomigliano tentano di studiare una strategia di lotta, ovviamente finalizzata al ritorno in fabbrica, la direzione di Fabbrica Italia ha dato il via, appena ieri, al lancio produttivo della nuova Panda con propulsione a metano.

Il modello di vettura alimentata con il gas ecologico costituisce una novità di non poco conto nello smagrito panorama produttivo nazionale visto che la nuova Panda a metano riesce a percorrere fino a 400 chilometri con un pieno di soli 12 euro. “La direzione aziendale – conferma Michele Liberti, segretario provinciale della Fim-Cisl – ha deliberato la produzione di 50 versioni a metano al giorno, che si aggiungeranno alle 50 al giorno con propulsore gpl ”. Ma secondo gli addetti ai lavori la versione a metano non riuscirà a garantire la piena ripresa e il conseguente allontanamento dalla zona a rischio. Le preoccupazioni, dunque, rimangono.

Stamattina, alle dieci e trenta, un gruppo di cassintegrati della Fiat di Pomigliano si riunirà per la prima volta davanti ai cancelli dello stabilimento. Il tentativo è di organizzare un piano di lotta finalizzato al rientro al lavoro. Sono circa duemila i cassintegrati che non lavorano da mesi e che sono rimasti alle dipendenze della società Fiat Giambattista Vico, azienda che in base ai piani di Marchionne dovrà essere dismessa entro il luglio del 2013. Un altro migliaio di cassintegrati “Fga” fanno parte dell’ex indotto di primo livello, che non produce più da oltre un anno. Ci sono poi tra gli 800 e i 900 dipendenti di Fiat Giambattista Vico che stanno lavorando accanto ai loro colleghi assunti in Fip con un contratto slegato da quello nazionale e dal controllo sindacale della Fiom-Cgil.

“Credo che la cessazione di attività della Fga sia una questione burocratica – azzarda però Giuseppe Terracciano, segretario regionale della Fim – è possibile che le due società, Fip ed Fga, possano continuare a coesistere anche dopo la scadenza della cassa integrazione”. Speranze a parte nel frattempo si teme il peggio. Si ipotizza un terzo periodo di cassa integrazione per la produzione nuova Panda, dopo quello che interesserà tutti gli addetti attuali tra il 24 settembre e il 5 ottobre. “E’ ovvio che senza la diversificazione delle produzioni e un deciso intervento istituzionale sul fronte della crescita economica la situazione non muterà”, commenta Luigi Mercogliano, segretario regionale della Fismic.

Una delle speranze è che si concretizzino le voci di una produzione per conto terzi di un’altra vettura. In lizza ci sarebbero due colossi dell’auto: la giapponese Mazda e la Chrysler. I tecnici nipponici hanno visitato gli impianti di Pomigliano. Quelli della Chrysler saranno ricevuti nella fabbrica partenopea martedì prossimo. Ma gli ambienti vicini al Lingotto smentiscono qualsiasi ipotesi di accordo per una seconda vettura. “Sono bugie che mette in giro Marchionne”, dice Vittorio Granillo, dello Slai-Cobas, che per ironizzare oggi distribuirà fritture calde nel parco pubblico di Pomigliano.