Somma Vesuviana, la seconda isola ecologica non si farà. Polemiche dal Movimento 5 Stelle

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L’impianto doveva sorgere in via Giulio Cesare ma l’iter burocratico del progetto è andato di pari passo alla crisi amministrativa e c’è chi, come Ciro Sannino (M5S) dice che: «L’unica cosa certa è che questa pessima amministrazione litiga invece di pensare al bene comune».

Ratifiche, anticipi di spesa, bilancio preventivo e consuntivo, avanzo di amministrazione, quietanze, disavanzo, avanzo vincolato, variazioni di bilancio. Con queste ed altre parole tecniche, parole   frequentemente utilizzate e spesso enfatizzate dalla politica locale, l’amministrazione Piccolo ha rinunciato alla realizzazione della seconda isola ecologica che, stando al progetto originario, doveva essere realizzata in via Giulio Cesare. Nell’area ricadente in zona F, di uso pubblico di interesse generale ed   inclusa nel progetto della “Cittadella Scolastica”.  Ma procediamo con ordine.  Il progetto ottenne nel 2013 l’ammissione al finanziamento dalla sezione “Direzione Generale Ambiente ed Ecosistema della Regione Campania” nell’ambito dell’’Obiettivo Operativo 1.1 FESR 2007-2013 “gestione integrata del ciclo dei rifiuti”.  Una volta stabilita la convenzione tra il Comune di Somma Vesuviana e la Regione Campania, l’ufficio di competenza, diretto dall’architetto Mena Iovine, ha continuato a produrre atti per ottenere le dovute autorizzazioni, una tra tutte quella della Sovrintendenza ai Beni architettonici, Paesaggistici, Storici artistici ed etnoantropologici per Napoli e Provincia. Al tutto sono seguite relazioni, delibere, prese d’atto del consiglio comunale. Un iter lungo e complesso di oltre due anni, dunque.

Intanto, a conti fatti, per la realizzazione dell’impianto mancavano oltre 70mila euro per cui, nel consiglio comunale del 18 settembre scorso, veniva approvata una variazione di bilancio per finanziare la compartecipazione per il progetto.  Qualche settimana dopo la variazione di bilancio, dalla Regione Campania arriva una nota nella quale si invita l’ente ammesso al finanziamento alla chiusura contabile relativa all’intervento de quo, garantendo contestualmente la disponibilità alla piena anticipazione della spesa al 100%, pena la revoca del finanziamento ed il recupero delle somme eventualmente già erogate a titolo di anticipazione.  Tutto questo avviene mentre la maggioranza vive una lunga e logorante crisi, che porterà poi all’azzeramento e alla ricomposizione di una quasi nuova giunta (tre assessori vengono riconfermati). Bene. La nuova giunta il 24 novembre scorso decide la revoca della delibera comunale con la quale era stata approvata la variazione di bilancio di 74mila euro per la realizzazione dell’isola ecologica in via Giulio Cesare.

L’amministrazione Piccolo giustifica il passo indietro specificando che “l’Ente si trova nella stessa situazione con altre e più grosse opere pubbliche finanziate con i POR FESR 2007/2013 già avviate e già in fase avanzata di realizzazione che necessitano anch’esse di chiusura contabile entro il 31/12/2015 ed anticipazione della spesa al 100%. Inoltre, si legge nelle delibera di revoca, “l’ente già soffre di carenza di liquidità dovendo ricorrere ad anticipazioni di tesoreria”. Da qui, la scelta di revoca “per ragioni di opportunità- recita la delibera-  atteso che questo Comune comunque è già provvisto di un’isola ecologica”. Sulla questione si è espressa anche la piazza virtuale e non sono pochi i commenti di delusione e di critica per tale scelta.

In ogni modo, ad alzare la voce è stato in particolare il gruppo di attivisti dei 5 stelle. Ciro Sannino ha così commentato: “Per noi attivisti del meet up 5 stelle questa retromarcia rappresenta l’ennesimo danno perpetrato alla città. I cittadini sommesi perdono una grossa opportunità che avrebbe senz’altro apportato molteplici utilità quali: l’aumento della percentuale della raccolta differenziata; la riduzione della tanto famigerata TARI; l’incasso da parte del comune di grosse somme di denaro (si parla di centinaia di migliaia di euro l’anno); la creazione di posti di lavoro. Quello che ci rimane è il senso di abbandono e delusione per aver perso un’opportunità, ma qualche domanda ce la facciamo: Come mai questa retromarcia su tale opera? Come mai in sede di approvazione del bilancio preventivo non furono stanziati i fondi necessari alla realizzazione dell’opera? L’isola ecologica c’entra qualcosa con la crisi politica che ha attanagliato la nostra città? É stato opportuno nominare all’ecologia uno degli assessori assenti alla approvazione della delibera di variazione di bilancio del 18 settembre?  L’unica cosa certa è che i cittadini sommesi vengono, ancora una volta, penalizzati da una pessima amministrazione, che invece di pensare al bene della città litiga, anteponendo la propria sopravvivenza al bene comune”.