Rifiuti stoccati dal 2004, Bonavitacola: “Li elimineremo tutti”

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Fulvio Bonavitacola,, in piedi,, a Pomigliano
Fulvio Bonavitacola, ,in piedi, a Pomigliano

Le prime 6mila tonnellate delle 49mila ubicate ad Acerra stanno facendo rotta verso il nord Europa. Intanto il vicepresidente della giunta campana illustra lo stato della fase di rimozione con cui sono stati liberati finora 15 depositi    

 

E’ iniziato il viaggio delle ecoballe di Acerra verso gli inceneritori dei Paesi Bassi, dopo quasi vent’anni di attesa. Giovedi scorso, 20 di ottobre, il primo carico da 6mila tonnellate di rifiuti è stato stipato nella stiva a chiusura ermetica della nave olandese Royal Wagenborg, ormeggiata nel porto di Napoli. Il mercantile è poi salpato in serata alla volta del porto di Delfzijl, estremo nord dell’Olanda, porto al cui interno si trova l’inceneritore della multinazionale “EEW”, dove saranno smaltiti i rifiuti provenienti dal sito di  stoccaggio delle ecoballe ubicato in località Pantano, tra frutteti e campi di ortaggi, proprio davanti al grande inceneritore che brucia i rifiuti della Campania. Ma le 49mila tonnellate di ecoballe acerrane, ammassate in aperta campagna, non finiranno nel forno del termovalorizzatore nostrano.

La Regione ha preferito inviare questi rifiuti a migliaia di chilometri di distanza. Le prime 30mila tonnellate saranno bruciate nell’inceneritore olandese e le restanti 19mila in Danimarca, nell’omologo impianto denominato “Argo”, a Roskilde, pochi chilometri dalla capitale Copenaghen. Lo smaltimento all’estero dei rifiuti napoletani è facilitato dal fatto che gli inceneritori nordeuropei hanno ridotto i volumi produttivi perché il mercato interno ha raggiunto percentuali elevatissime di raccolta differenziata.

 

Questi impianti hanno quindi bisogno di inghiottire immondizia proveniente dall’estero, rifiuti che stanno bruciando a prezzi di mercato molto competitivi. Intanto ad Acerra le operazioni di rimozione delle ecoballe sono cominciate, alcuni giorni fa. La Vibeco, azienda di Saronno, in provincia di Varese, che ha vinto l’appalto della Regione da venti milioni di euro per spedire ed eliminare in Olanda e Danimarca 100mila tonnellate di ecoballe ubicate ad Acerra e a Fragneto Monforte, nei pressi di Benevento, ha istallato nel sito acerrano di località Pantano una serie di attrezzature in grado di smembrare le due collinette di immondizia coperte da giganteschi teloni neri sotto i quali si trovano ammassate le 49mila tonnellate di schifezze accumulate durante le terribili emergenze che flagellarono Napoli e provincia tra il 2003 e il 2004. Un’operazione che si sviluppa attraverso varie fasi.

Durante lo smembramento, effettuato da una ruspa, delle vecchie ecoballe ormai consumate dal tempo, i rifiuti vengono poi prelevati da un “ragno” che li posiziona in un impianto, montato di recente, che pressa e quindi impacchetta gli scarti all’interno di una fascia di plastica. A questo punto si producono nuove ecoballe che vengono infine caricate sui tir in partenza per il porto di Napoli, dove sono infine stipate nelle navi.

 

“Con questo metodo – spiegano sul posto gli operatori della Vibeco – in cinque anni abbiamo smaltito 200mila tonnellate di ecoballe del grande sito di ecoballe di Villa Literno”. Stando a quanto fatto sapere dai tecnici della Vibeco ci vorrà un anno per svuotare il sito del Pantano. La nave, una volta caricata nel porto di Napoli, impiega circa dieci giorni a giungere nel nord Europa passando per lo stretto di Gibilterra.  “Con la rimozione delle 49mila tonnellate stoccate ad Acerra – commenta Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale con delega all’Ambiente –  si può dire sostanzialmente conclusa la prima filiera di rimozione di 1 milione di tonnellate di ecoballe. Il nostro programma – annuncia il responsabile politico campano del settore ecologia – comprende la rimozione di tutte le 4.200.000 tonnellate di ecoballe stoccate tra il 2001 ed il 2010 sul territorio regionale. Ed oltre alla prima filiera di 1 milione di tonnellate, dedicata al trattamento fuori regione , si prevedono altre due filiere ”.

Bonavitacola ribadisce che le restanti 3.200.000 tonnellate “saranno trattate in Campania, presso i due impianti che la Regione ha realizzato a tale scopo a Caivano ( filiera 2 per 2.400.000 tonnellate ) e a Giugliano ( filiera 3 per 800.000 tonnellate ) ”. “L’impianto di Caivano – chiarisce il vicepresidente dell’esecutivo De Luca –  è già attivo ed ha consentito di ridurre di un terzo la multa europea di 120mila euro al giorno decisa dalla Corte di Giustizia nel 2015 ”. Il prossimo 4 novembre nell’impianto di Giugliano ci sarà un sopralluogo dell’Istituto superiore per l’Ambiente, incaricato di relazionare al governo perché poi sia messa al corrente la Commissione europea sull’attivazione di questa struttura.

 

“E quest’attivazione – anticipa  Bonavitacola – consentirà di ridurre di un altro terzo la multa” . Insieme con quello di Acerra sono già molti i siti liberati dalle ecoballe grazie all’opera della Regione.  Svuotati gli  impianti di Masseria del Pozzo (Giugliano), Area del Depuratore ( Marcianise), Area ASI Pianodardine e Area STIR (Avellino), Fungaia e area STIR (Casalduni), Coda di Volpe (Eboli), Ponte Riccio (Giugliano), Area del Depuratore Ponte dei Cani (Marigliano), Area ex IGICA (Caivano), Sito di Brezza (Capua).  Pozzo e S. Maria la Fossa (Benevento), Beton Cave (Nocera Inferiore) e STIR Battipaglia.  In fase di ultimazione si trovano le operazioni di sgombero del sito di Persano. Dal grande sito di Masseria del Re, a Giugliano, sono state rimosse circa 120mila tonnellate di ecoballe, 210mila, invece, quelle eliminate dal vicino stoccaggio di Villa Literno. In fase di avvio lo sgombero del sito di Fragneto Monforte.Un programma poderoso – conclude Bonavitacola – che va avanti senza sosta , nonostante le difficoltà determinate dalla critica congiuntura internazionale” .

alcune ecoballe di rifiuti partite da Acerra
alcune ecoballe di rifiuti partite da Acerra
le operazioni di svuotamento del sito di ecoballe ad Acerra