Napoli, città all’avanguardia su digitale e cybersecurity

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Privacy, digital divide (divario digitale), cybersecurity, e ancora cyber attack e hacker, sono tutti termini che in Italia hanno fatto la loro comparsa da pochi anni, più per necessità che per “moda”. Sono difatti tutti vocaboli di origine anglofona che fanno parte del mondo della sicurezza informatica, settore nel quale la nostra nazione è ancora leggermente indietro.

C’è però una città italiana che si sta facendo notare, e cioè Napoli. Il capoluogo campano è uno dei poli più attivi sia in generale nel comparto digitale, sia nello specifico nella sicurezza cibernetica, argomento su cui sta facendo leva finalmente anche il Governo Italiano.

La situazione in Italia: la Strategia italiana di Cybersicurezza (2022-2026)

Come afferma Mario Draghi e come conferma il Prof. Ranieri Razzante, Consigliere per gli Affari delegati e la Cybersecurity del Sottosegretario alla Difesa, la priorità in Italia in materia di sicurezza cibernetica è la sensibilizzazione. Sensibilizzare principalmente le Pubbliche Amministrazioni e i privati sulla consapevolezza dell’importanza di avere infrastrutture a prova di hacker, e a prova di crisi cibernetiche.

Negli ultimi dieci anni strumenti come le VPN di ExpressVPN, ideali per navigare, acquistare ed effettuare transazioni nel rispetto della privacy e in sicurezza, hanno fatto finalmente il proprio ingresso anche nelle case degli italiani, e non soltanto nei loro uffici.

Tale flusso di coscienza deriva anche e soprattutto da ciò a cui abbiamo assistito all’estero, non ultimo lo scandalo “Pegasus” che ha coinvolto il primo ministro Sanchéz e alcuni leader catalani. Le manovre introdotte dal Governo Italiano sono chiaramente indirizzate a rafforzare il sistema di difesa digitale della nostra nazione, ma città come Napoli si sono in realtà mosse con maggiore anticipo rispetto allo stesso Stato italiano.

Napoli al centro della sicurezza cibernetica grazie ad Accenture e alla Federico II

Mentre nel resto d’Europa si grida allo scandalo, e in Italia si approntano strategie per mettersi al passo coi tempi in materia di sicurezza cibernetica, a Napoli si fa qualcosa di più, anzi lo si continua a fare. Infatti nel gennaio del 2022 si è conclusa con un enorme successo di pubblico la seconda edizione della Cyber HackAdemy, corso di formazione organizzato grazie alla partnership fra l’Università Federico II, Accenture, e il prezioso supporto di Palo Alto Networks e di Microsoft.

I partecipanti dell’Accademia hanno un’età media intorno ai 25 anni, e sono le risorse professionali che in futuro saranno protagoniste della sicurezza cibernetica di aziende ed enti locali. Lo sono in realtà anche nell’immediato presente, grazie al periodo di stage di sei mesi offerti loro, con poi possibilità di assunzione, cosa già avvenuta per ben dodici talenti che avevano preso parte all’Accademia durante la prima edizione.

Napoli, insomma, continua a essere un polo digitale importante. Dapprima con la Apple Academy, che ogni anno dal 2016 vede impegnati centinaia di studenti con la passione per il digitale, successivamente con la Apple Developer Academy che apre le porte a 220 futuri sviluppatori di app, e infine con la Cyber HackAdemy arrivata già alla seconda edizione. Talenti che oltre a migliorare l’ecosistema dell’infrastruttura nazionale in tema di cybersicurezza e digital divide, contribuiranno anche a diminuire i numeri del fenomeno cosiddetto “fuga dei cervelli”, che da sempre vede il Sud protagonista in negativo.31