Massa di Somma, l’alveo dimenticato

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Miriade di rifiuti abbandonati a monte dell'alveo Molaro (foto S. Montella)

Dimenticato come l’accordo tra amministrazione e i proprietari dei terreni circostanti l’alveo Molaro quelli che speravano in una bonifica dello storico lagno e ora si trovano depredati anche degli alberi.

Già in altre occasioni ci siamo occupati dell’alveo Molaro, interessante esempio di ingegneria idraulica d’altri tempi e circondato dalle fertilissime campagne del Somma e punto di partenza di rilievo per la sentieristica vesuviana. Purtroppo già annotammo in passato di come e quanto vi si scaricasse lungo quel canale e di come lo si facesse in maniera indisturbata (leggi)

E in effetti i rifiuti continuano ad essere una costante di quel luogo e, se pur se ne prelevano con parsimonia da una parte, dall’altra si continua a scaricare ogni tipo di immondizia, in barba a telecamere ed esercito, inutili palliativi e proforma per chi ama accontentarsi di poco o mettere la polvere sotto al tappeto. Infatti, la presenza della videosorveglianza all’ingresso dell’alveo, presso una sbarra sempre aperta, risulta essere più di facciata che funzionale, così come il Lince dell’esercito che di tanto in tanto fa capolino tra basoli e sacchetti non ottiene alcun effetto deterrente per chi decide di infrangere legge e decenza in quei luoghi.

L’ultimo atto è stavolta legato non a uno scarico di materiale di risulta ma al prelievo di alberi e indice dell’abbandono di quei luoghi da parte delle istituzioni; nelle scorse notti infatti, penetrando proprio dall’alveo, per una traversa che da questo sale verso la Castelluccia un mezzo potente, probabilmente una pala meccanica, si è inerpicato lungo il dislivello che dal letto del lagno porta al livello immediatamente superiore, là dove esistono le pregiate coltivazioni di pomodorino D.O.P., di qui la facile discesa verso gli appezzamenti per scegliere quali piante saccheggiare. È toccato stavolta a un olivo ultracentenario che rigoglioso s’affacciava sul Molaro, e da dove facilmente sarà stato avvistato dai delinquenti in avanscoperta.

Olivo danneggiato (foto Ciro Gaetano)
Olivo danneggiato (foto Ciro Gaetano)

Per fortuna, per imperizia dei balordi ma soprattutto per le forti radici dell’albero, il furto e lo scempio non sono stati portati a compimento, senza però non arrecare danno alla splendida pianta provocando larghe incisioni sul tronco, spezzando rami e tranciando le radici superficiali.

Particolare del tentativo di sradicamento dell'olivo (foto Ciro Gaetano)
Particolare del tentativo di sradicamento dell’olivo (foto Ciro Gaetano)
Fusto danneggiato dell'olivo (foto C. Teodonno)
Fusto danneggiato dell’olivo (foto C. Teodonno)

Ci raccontano i residenti che lo scorso autunno vi erano stati un paio di incontri tra i proprietari e il sindaco Zeno, allora ci fu la promessa della solita videosorveglianza, panacea di tutti i mali, ma anche la chiusura di due sbarre e la pulizia dell’alveo, tutte cose non realizzate, se si esclude il prelievo di parte dell’eternit deposto gli anni precedenti.

foto marzo 2016

foto gennaio 2016

foto febbraio 2015

foto gennaio 2014