Il sospetto: riduzione di qualifiche, mansioni e salari oppure si va verso la chiusura degli ipermercati.
Spese di Natale negate ieri e molto probabilmente anche oggi e domani. Ieri le saracinesche dell’Ipercoop di Afragola sono rimaste abbassate sin dalle 9 del mattino. L’ipermercato è rimasto chiuso per sciopero tutta la giornata. La protesta si ripeterà oggi e domani. L’Ipercoop di Avellino è invece rimasto aperto. L’adesione allo sciopero è stata più bassa nell’impianto irpino. Per il momento dunque andrà avanti così la lotta contro i 293 licenziamenti collettivi avviati l’11 dicembre scorso per gli Ipercoop di Afragola e di Avellino, stando almeno agli umori dei lavoratori radunati ieri in presidio davanti all’ingresso del centro commerciale Le Porte di Napoli, al cui interno si trova l’ipermercato controllato dalle coop emiliane e toscane, Adriatica e Unicoop. I manifestanti hanno steso un lungo striscione polemico, scritta rossa in campo bianco: “Coop decanta i valori e calpesta quelli dei lavoratori”. “Stanno per dare il via all’ammodernamento dell’ipermercato spendendo molti soldi – hanno detto alcune lavoratrici in sciopero – ma stanno disincentivando gli acquisti e il tesseramento soci: vogliono fare i rinnovi sulla nostra pelle ? “. Il restyling dell’ipermercato di Afragola è previsto tra il primo e il 10 marzo prossimo. Sarà ammodernato allo stesso modo anche quello di Avellino. Ammonta a 2milioni e 700mila euro la spesa complessiva della ristrutturazione prevista da Campania Distribuzione Moderna, la new company nata nel 2014 per il salvataggio di Afragola ( 202 addetti ) e che poi ha rilevato anche Avellino ( 147 addetti ), nel 2015. E’ una società controllata alla pari da coop Adriatica e Unicoop Livorno. Ora però la situazione si è complicata. Questo perchè qualche giorno fa Campania Distribuzione Moderna ha avviato ” la procedura per il collocamento in mobilità del personale in esubero occupato presso gli ipermercati di Afragola e di Avellino “. Il documento è stato trasmesso alle rsa, a tutti i sindacati di categoria e alle direzioni regionali e provinciali del Lavoro. Nella sesta pagina dello stesso documento l’azienda scrive che sono 176 gli esuberi individuati ad Afragola mentre nella settima scrive che sono 117 gli esuberi di Avellino. Successivamente c’è stato un approccio tra le coop e i sindacati nel corso del quale Campania Distribuzione Moderna ha fatto capire di poter utilizzare mobilità volontaria e incentivata ( 15mila euro lordi di incentivi all’esodo ), cassa integrazione e trasferimenti per evitare i licenziamenti forzati e la sostanziale chiusura dei due impianti. Ma si parla anche di una riduzione oraria e di demansionamenti in deroga al contratto nazionale di lavoro. Sulla questione è stato molto duro Mario Dello Russo, della segreteria regionale Uiltucs: ” Vogliono attuare riduzioni dell’orario eccessive e ingiustificate, dequalificazioni e demansionamenti sfruttando la copertura politica del governo Renzi e del ministro Poletti, che dalla Coop proviene. L’azienda quindi vuole usare la Campania come cavallo di Troia per imporre deroghe contrattuali inammissibili sia sul fronte salariale che su quello dei diritti: effettueremo lo sciopero a oltranza ad Afragola mentre ad Avellino attueremo altre forme di lotta “. Lunedi azienda e sindacati si incontreranno ad Afragola. Ma Campania Distribuzione Moderna sostiene che ” nel 2015 Afragola ed Avellino perderanno ancora 3milioni di euro ” e che “è necessario un ulteriore forte intervento sull’eccedenza di ore di lavoro e sugli altri aspetti della gestione per mettere in equilibrio i conti economici delle due strutture: politica commerciale, investimenti, organizzazione del lavoro “. Intanto il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, commenta così: ” Solidarietà ai lavoratori Ipercoop in sciopero: è davvero sorprendente che una catena a marchio Coop comunichi l’esubero a pochi giorni dal Natale. Come abbiamo già fatto nel 2014 assumeremo ogni iniziativa per tutelare i posti di lavoro e l’ipermercato “.