Le ricette di Biagio. Se gli “amici” ti negano un “mi piace” su “fb”, calmati: con pomodori e cetriolo, e con pollo alla mela verde.

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ritratto Tamara Delempicka

La psicopatologia dei “mi piace” su “fb”: amicizie che si trasformano in inimicizie implacabili. Il menù “verde” che predispone all’indifferenza e al sovrano disprezzo.

Insalata di pomodori, accompagnata da cetrioli. Ingredienti: gr.900 di pomodori per l’insalata; gr. 200 di cipolline novelle tagliate a rondelle, menta; basilico, cetrioli tagliati a fette; olio, sale e pepe. Preparate la solita insalata, mescolando le fette di pomodoro, le rondelle di cipollina, i frammenti grossi di menta e di basilico, il sale, il pepe, l’olio. A parte, in un piatto, mettete le fette fresche di cetriolo: le forchettate di pomodoro e cipolline si alterneranno con quelle di pomodoro e fette di cetriolo: la pingue delicatezza del pomodoro, la dolcezza insidiosa della cipollina, la freschezza verde del cetriolo.

Petto di pollo con mela verde. Ingredienti: petto di pollo tagliato e preparato in forma di braciola; 2 mele verdi; 200 gr. di carote; 200gr. di cipolline; brodo di dado; olio; farina; burro; sale; pepe; un bicchiere di vino bianco secco. In una casseruola scaldate l’olio e il burro e disponete le braciole di petto di pollo già infarinate con farina salata e pepata al punto giusto, fate dorare le braciole integralmente, poi toglietele dalla casseruola, riponetele in un piatto, coprite con un altro piatto. Nel condimento della casseruola fate insaporire gli spicchi delle mele, i pezzi di carota e le cipolline: al momento opportuno, ricollocate nella casseruola le braciole di pollo, versate il vino, lasciate che evapori, aggiungete sale e brodo, coprite, di tanto in tanto rimescolate delicatamente con un cucchiaio di legno: la cottura durerà circa un’ora. Le braciole contornate dalla verdura vanno consumate a temperatura media. C’è chi, al momento della preparazione, imbottisce le braciole con gli spinaci.

In cucina e a tavola abbiamo usato il Lacryma Christi del Vesuvio bianco di De Falco: i sentori fini di mandorla si sono accordati armoniosamente con gli ortaggi.

Biagio Ferrara

 

Mentre viene consumato questo delicato menù verde, uno dei commensali, che è medico, parla di una nuova psicopatologia, quella dei “mi piace” su “fb” e sulla rapidità con cui l’ “amicizia” si può trasformare in ostilità implacabile. La signora Lia, chiamiamola così, ha su “fb” una fitta rete di amicizie, centinaia di “amici” e di “amiche”, e sta al centro di un vortice inesauribile di commenti, di condivisioni e di “mi piace”: un “mi piace” non lo nega a nessuno, ne mette decine e decine ogni giorno. Un giorno pubblica la foto di suo nonno che legge il giornale: senza occhiali, sebbene l’età sia veneranda. I “mi piace” dopo tre ore sono solo 27, e dopo cinque ore salgono a 31. La signora Lia incomincia a scaldarsi, a ribollire: ripercorre mentalmente l’elenco delle “amiche” e degli “amici” a cui ha dato almeno 5 “mi piace” al giorno: e ora ne negano uno a suo nonno? Al culmine del ribollio, la signora Lia pubblica su “fb” una sua fotografia, scattata qualche giorno prima sulla spiaggia di Maratea: il sole alle sue spalle cala nel mare, e lei sta in bikini, e ha tentato di assumere l’espressione della “femme fatale”. Purtroppo non ha il fisico del ruolo: si torce, si squassa, ma il suo corpo è solo una disgregata combinazione di angoli acuti e ossuti: mancano le rotondità. In un primo momento, la rete risponde: c’è la solita Carla che a tamburo battente scrive il suo solito “bellaaaa”, Giusy, ovviamente, mett’ a coppa, e commenta “ bellissimaaaa..” e terza arriva Terry, la poetessa, che manda a dire a Lia: “ anche il sole si è fermato per guardarti…”. Dopo tre ore, 35 “mi piace”: e 35 restano, anche allo scadere della quinta ora. Lia, fatti e rifatti i conti, se ne aspettava almeno 120. Scattano immediatamente i meccanismi della psicopatologia: non funziona il computer ? non funziona “fb” ? E’ un complotto? Vediamo un po’ chi manca all’appello, e perché. Da qui l’ira, l’amarezza, i sospetti, il mondo che si colora di nero, le scale dei valori che si squinternano, le cupe riflessioni sulla gratitudine umana…

Il rimedio? Un po’ di sana accidia, con un pizzico di strafottenza, il tutto condito da salutari sorrisi e, quando è necessario, anche da risate scroscianti. Nel fantastico menù dell’accidia Stewart Lee Allen propone come primo piatto “lumache a cottura lenta servite sonnecchianti sotto una cupola di pasta sfoglia, salsa alla crema e cognac”. Io mi accontento del menù di Biagio: proporre il cetriolo come compagno esterno del pomodoro e dare forza al sapore del petto di pollo con la mela verde e con il vino bianco del Vesuvio sono due piccoli colpi di genio. Nei due piatti, c’è solo il rosso del pomodoro, che non è un rosso da passione: per il resto, domina il verde, il verde che smagrisce pancia e impeti, che attutisce, smorza, rinfresca perfino questa terribile calura, il verde della Divina Indifferenza…. Diceva un tale: se nel contare gli amici veri, arrivi a 6, due sono le possibilità: o sei un caso eccezionale, o non sai contare.