Gigli, la Festa osservata speciale per contrastare i clan

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Finalmente ci siamo, è ufficialmente tornata la festa dei gigli di Barra che andrà avanti fino al 25 settembre.

Dopo tre anni di stop causa covid-19, la tanto attesa e amata festa dei gigli di Barra è tornata col botto: balli, canti e sfilate inizieranno a breve sotto un unico colore, quello della città che unisce tutti in festa.

Quest’anno si è insidiato anche il comune di Napoli, con la presenza del sindaco Manfredi e del leader della Municipalità Fucito che hanno espresso tutta l’intenzione di sostenere la parte sana, quella che lotta per la legalità, della città e ha durato criticato chi, invece, tenta di inserire la camorra all’interno di una festa di paese.

Con il ritorno della festa, infatti, a Barra si teme la contaminazione dell’affiliazione camorristica che da sempre riesce a portare avanti i gigli e a sporcarli di illegalità. La storia insegna che per anni i gigli di Barra sono stati manovrati dalle famiglie/clan Aprea, Cuccaro e Alberto con i canonici inchini dinanzi alle case dei rispettivi boss e il pagamento di un pizzo fisso anche solo per costruire un giglio, segno della mano infangata della camorra dietro questa bellissima festa. È  dagli anni ’90 infatti che la festa di Barra è contaminata in ogni sua caratteristica: le paranze non sono mai state libere perché il potere decisionale è sempre stato nelle mani dei clan che firmavano persino le canoniche maglie utilizzate nelle sfilate. Una cascata di soldi che, ovviamente, finiva tutta nelle loro mani in segno di rispetto e di benevolenza di quello che in realtà era un classico racket fatto dalla camorra, mescolando così sacro e profano.

È proprio per questo che il comune di Napoli ha voluto prendere parte, seppur lasciando totalmente indipendente la città di Barra, alla festa. Si inizierà con il concerto di benvenuto di Enzo Gragnaniello che stasera aprirà la festa. Il via ufficiale darà inizio finalmente alla tanto attesa festa dei Gigli di Barra.