Roberto Fico prosegue senza indugi la sua campagna elettorale, ribadendo ancora una volta un concetto che ha già espresso alla coalizione progressista: le liste devono essere trasparenti e senza ombre. Un messaggio diretto anche al governatore uscente Vincenzo De Luca, ormai riconosciuto come il «picconatore» di questa tornata elettorale.
Il tema al centro della sua attenzione è quello delle liste pulite, un nodo sensibile che potrebbe mettere a rischio la candidatura di almeno cinque esponenti della coalizione governativa.
«Avere liste pulite corrisponde a qualità etica e poi anche dei consiglieri regionali che andranno a comporre il consiglio regionale. Le liste pulite tutelano i partiti politici, le liste civiche e le persone che vanno al voto. Su questo sono tutti d’accordo e io ho già chiesto a tutta la mia coalizione di iniziare a produrre carichi pendenti e casellario giudiziale», ha dichiarato Fico a margine di un incontro a Morcone, nel Sannio.
«Non è una questione di sostituirsi alla magistratura, si è innocenti sicuramente fino a prova contraria e non c’è nessun tipo di giustizialismo o questioni forcaiole. È solo un atto di responsabilità verso gli elettori. Tutto il resto è un’esagerazione che non ha senso», ha aggiunto.
Il requisito del casellario giudiziario o dei carichi pendenti è ormai considerato il minimo da quasi tutti i partiti. La novità riguarda la creazione di una commissione etica che valuterà anche «l’opportunità politica» di alcune candidature. Quando è emersa la possibilità che Paolo Mancuso (ex presidente Pd e già capo della Procura di Nola) e Federico Cafiero de Raho (parlamentare M5S e ex procuratore Antimafia nazionale) partecipassero al comitato, sono arrivate critiche che hanno portato a riconsiderare la composizione, cercando una formula più «super partes», sul modello della commissione Manfredi. Fico affronterà il tema la prossima settimana.
Sul fronte del programma, De Luca non ha risparmiato critiche: «Tra due mesi arriveranno nuovi statisti alla guida della Regione. Non si capisce da quale parte, destra, sinistra. La destra non si sa ancora chi diavolo ha scelto. Si affideranno a Padre Pio per la scelta. Ho sentito qualche dichiarazione secondo cui “De Luca è stato convinto”. Io non sono convinto di niente». E ancora: «Finché non vedo il programma che vogliono realizzare, per me, i candidati non esistono».
Fico, invece, conferma il lavoro in corso: «Siamo già in fase di costruzione del programma, ci siamo già confrontati con un primo tavolo di lavoro programmatico nel quale abbiamo impostato un lavoro. Partiranno cinque tavoli di lavoro, ma intanto tutti i partiti stanno già lavorando e hanno già lavorato alla costruzione dei punti del programma, che dovremo solo armonizzare».
Al tavolo siedono anche Fulvio Bonavitacola e Piero De Luca. Il congresso è iniziato ieri e terminerà domenica. «Affrontiamo questa fase importante con spirito unitario costruttivo e con senso di responsabilità, consapevoli delle sfide che abbiamo davanti in Regione e del delicato contesto internazionale che stiamo vivendo», ha ribadito De Luca jr.
Resta aperta la questione del numero di liste: Fico vorrebbe massimo otto, escludendo così molti uscenti. «Sulle liste ho già detto che non ne voglio tante — sottolinea — quindi ci manterremo su un numero adeguatamente basso, anche rispetto alla scorsa volta».