Roma, 17 giu. (askanews) - Il silenzio assordante del Governo e del Ministro Teresa Bellanova sul futuro del settore florovivaistico è sconcertante e preoccupante. Dopo il confronto che il gruppo di crisi nazionale del settore florovivaistico ha avuto con la titolare del dicastero allagricoltura, lo scorso maggio, non abbiamo ricevuto più nessuna notizia. Un confronto inconcludente e oggi non sappiamo ancora lentità delle misure per il nostro settore è il grido dallarme di Vincenzo Malafronte, presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani.
Un calo costante determinato dallassenza di cerimonie e eventi. Una situazione che sta avendo ripercussioni costanti su le circa 1300 aziende e le decine di cooperative operanti in Campania. Un calo costante di fatturato per produttori e commercianti. Questo significa il rischio concreto di chiusura di numerose attività e la perdita di posti di lavoro spiega il presidente del Consorzio.
La Regione Campania ha dimostrato fin da subito una sensibilità nei confronti del nostro comparto che è stata seguita da una misura di sostegno specifica. Certo parliamo di numeri bassi rispetto alla gravità delle perdite, ma ciò ha dimostrato lattenzione del presidente De Luca nei nostri confronti, e proprio a lui e al delegato allagricoltura Nicola Caputo, che mi rivolgo affinché intercedano nei confronti del Governo Centrale, affinché al più presto venga messa in atto una programmazione seria e concreta per il nostro settore continua Malafronte.
Intanto in questa situazione il comparto è bloccato. Quello che ci preoccupa maggiormente è il futuro. La Campania, infatti, è la regione che ha perso di più in tutta Italia, non solo durante il periodo di lockdown. Basti pensare che solo per quanto concerne i fiori recisi, è crollato il fatturato perso tra marzo e aprile ammonta a circa 40 milioni di euro e anche in questi mesi continuiamo a registrare la distruzione di intere produzioni continua Malafronte.
Il nostro comparto oltre ad un blocco della produzione deve comunque fare fronte al pagamento delle tasse e dellIva e pensare di poter risolvere i nostri problemi solo con i 600 euro una tantum alle partite Iva siamo davvero fuori strada. Il Ministro Bellanova aveva promesso un incontro per illustrarci le linee guida per il settore, ma al momento registriamo solo un silenzio assordante conclude il presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani.
“Il silenzio assordante del Governo e del Ministro Teresa Bellanova sul futuro del settore florovivaistico è sconcertante e preoccupante. Dopo il confronto che il gruppo di crisi nazionale del settore florovivaistico ha avuto con la titolare del dicastero all’agricoltura, lo scorso maggio, non abbiamo ricevuto più nessuna notizia. Un confronto inconcludente e oggi non sappiamo ancora l’entità delle misure per il nostro settore” – è il grido d’allarme di Vincenzo Malafronte, presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani.
“Un calo costante determinato dall’assenza di cerimonie e eventi. Una situazione che sta avendo ripercussioni costanti su le circa 1300 aziende e le decine di cooperative operanti in Campania. Un calo costante di fatturato per produttori e commercianti. Questo significa il rischio concreto di chiusura di numerose attività e la perdita di posti di lavoro” – spiega il presidente del Consorzio.
“La Regione Campania ha dimostrato fin da subito una sensibilità nei confronti del nostro comparto che è stata seguita da una misura di sostegno specifica. Certo parliamo di numeri bassi rispetto alla gravità delle perdite, ma ciò ha dimostrato l’attenzione del presidente De Luca nei nostri confronti, e proprio a lui e al delegato all’agricoltura Nicola Caputo, che mi rivolgo affinché intercedano nei confronti del Governo Centrale, affinché al più presto venga messa in atto una programmazione seria e concreta per il nostro settore” – continua Malafronte.
“Intanto in questa situazione il comparto è bloccato. Quello che ci preoccupa maggiormente è il futuro. La Campania, infatti, è la regione che ha perso di più in tutta Italia, non solo durante il periodo di lockdown. Basti pensare che solo per quanto concerne i fiori recisi, è crollato il fatturato perso tra marzo e aprile ammonta a circa 40 milioni di euro e anche in questi mesi continuiamo a registrare la distruzione di intere produzioni” – continua Malafronte.
“Il nostro comparto oltre ad un blocco della produzione deve comunque fare fronte al pagamento delle tasse e dell’Iva e pensare di poter risolvere i nostri problemi solo con i 600 euro una tantum alle partite Iva siamo davvero fuori strada. Il Ministro Bellanova aveva promesso un incontro per illustrarci le linee guida per il settore, ma al momento registriamo solo un silenzio assordante” – conclude il presidente del Consorzio Produttori Florovivaisti Campani.
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