Dall’inizio della pandemia l’economia dell’Italia ha quasi smesso di girare. Con la chiusura totale di tantissime attività per svariati mesi le perdite sono state enormi e ciò purtroppo ha fatto sì che, una volta ripartiti, i prezzi aumentassero gradualmente. In più la crisi delle materie prime, avvenuta anche a causa di due inverni molto rigidi, ha fatto sì che una volta ripartiti la domanda di carta, plastica e altri materie è stata altissima.
Con l’aumento dei carburanti di circa il 500%, i costi dei trasporti sono letteralmente esplosi riversando il tutto sulle materie prime che, a loro volta, hanno subito un brusco aumento. Non solo il costo del grano che ha avuto un innalzamento del 38% portando pasta e pane a prezzi mai visti prima d’ora, anche il mais ha fatto registrare un aumento del 77%,la carta del 70% e il caffè del 59% in più rispetto al 2020.
Per non parlare di benzina e gasolio i cui prezzi ormai non accennano a fermarsi a causa dell’aumento a livello internazionale del costo del petrolio. Sul prezzo alla pompa di benzina incidono poi altri costi quali estrazione, raffinazione, stoccaggio e distribuzione finale che vanno aggiunti all’aumento del petrolio base in tutto il mondo. Con tasse e accise italiane, poi, il costo a litro aumenta ulteriormente motivo per cui l’Italia risulto uno dei paesi più cari a livello di carburanti. La benzina ha ormai superato la quota 2 euro al litro, arrivando a costare circa 2,039, mentre il gasolio si trova poco dietro con il costo di 1,902 euro al litro circa. Il metano è invece arrivato a circa 2 euro al kg, mentre il diesel è salito a circa 1,7 euro al litro.