Compostaggio a Pomigliano: impianto sempre più vicino. I cinque stelle: «Mostro da fermare»

0
3020
Impianto di compostaggio a biotunnel
Impianto di compostaggio a biotunnel

Il Comune ha da poco trasmesso alla Regione l’integrazione al progetto presentato quest’anno. Si tratta dell’ultima parte della documentazione necessaria alla valutazione da parte dell’ente campano. La sensazione è che dunque sia ormai dietro l’angolo il via libera alla realizzazione del tanto chiacchierato impianto di compostaggio di Pomigliano, una grande struttura immaginata per smaltire 24mila tonnellate all’anno di rifiuti organici provenienti da un bacino di oltre 100mila abitanti. Negli 11mila metri quadrati di spazi individuati sul confine settentrionale del territorio di Pomigliano, accanto alla provinciale che collega Pomigliano con Acerra, nei pressi del canile municipale, saranno installati 5 “biotunnel”, enormi cilindri di cemento armato della lunghezza di 31 metri e di oltre 6 metri d’altezza. All’interno saranno stipate le frazioni più facilmente biodegradabili da trasformare in compost, cioè in fertilizzante. Saranno anche costruiti due capannoni, di cemento prefabbricato, di oltre 1500 metri quadrati e alti 7 metri. Uno ospiterà il processo di maturazione della frazione in uscita dalla fese di compostaggio attiva. Nell’altro invece si compirà la post maturazione del compost e la raffinazione dello stesso tramite vagliatura e de plastificazione. Sarà costruita pure una palazzina per gli uffici, di due piani per un totale di 400 metri quadrati. « Tre settimane fa – fa intanto sapere l’assessore all’ambiente del comune di Pomigliano, Mariagrazia Tartari – la Regione ci ha chiesto l’integrazione. Intanto stiamo aspettando che ci chiamino ». Nel maggio del 2016 il Comune di Pomigliano ha aderito a una manifestazione dì’interessi della Regione Campania, che con avviso pubblico ha indetto una campagna per chiudere il ciclo dei rifiuti e realizzare impianti di compostaggio. Il Comune di Pomigliano ha aderito al bando con un progetto presentato a giugno, che prevede 24mila tonnelate all’anno di frazione umida di rifiuti. E il progetto presentato in Regione dal Comune di Pomigliano è stato quindi finanziato dalla Regione, ad agosto. Ora è al vaglio di palazzo Santa Lucia per la valutazione di impatto ambientale o per la scelta di un percorso diretto finalizzato all’autorizzazione integrata ambientale in sede di conferenza dei servizi. L’assessore Tartari non si sbottona sugli altri comuni, oltre quello appunto di Pomigliano, dai quali proverranno i rifiuti organici. « Stiamo valutando ». il riserbo dell’amministratore comunale. Ma il Movimento Cinque Stelle preannuncia battaglia. « Nella città più “cinese” della Campania – spiega il capogruppo M5S Dario De Falco – non possiamo ospitare un mostro del genere ».