I poliziotti municipali hanno sigillato l’area stamane. L’attività di denuncia dei Volontari Anti Roghi e dell’ambientalista locale Alessandro Cannavacciuolo
Una discarica abusiva di amianto nel bel mezzo della zona industriale di Acerra, l’area ASI, a pochi passi dai giganteschi comignoli dell’inceneritore di rifiuti. E’ stata scoperta da alcuni operai che stavano effettuando i lavori di decespugliamento degli spazi aperti compresi tra un capannone e l’altro. Operai che hanno scoperchiato l’ennesimo pentolone dell’eterna emergenza ambientale mentre con le ruspe stavano eliminando i grandi accumuli di erbacce cresciute sui terreni della zona industriale. Qui a un certo punto sono emersi numerosi tubi di eternit, il famigerato cemento-amianto, messo al bando più di trent’anni fa. E ora è allarme rosso. I tubi di eternit rinvenuti sul posto sono tutti spezzati, molti quelli praticamente in frantumi, cosa che fa desumere che dal materiale ritrovato ci sia stata un’inevitabile fuoriuscita di fibre di asbesto, la sostanza killer dei polmoni. Amianto ma non solo. Sul posto sono accorsi i Volontari Anti Roghi di Acerra, giovani e meno giovani difensori dell’ambiente che da anni perlustrano coraggiosamente il territorio. « Abbiamo trovato amianto ma anche guaine, plastiche, scarti dell’edilizia, rifiuti di ogni sorta – racconta Alessandro Cannavacciuolo, giovane ambientalista di Acerra, 35 anni – la scoperta è stata fatta mentre eravamo di ronda, a caccia di anomalie ambientali – racconta ancora Cannavacciuolo – gli operai che stavano effettuando il decespugliamento hanno visto profilarsi davanti a loro una vera e propria discarica a cielo aperto ».
Il Sequestro
L’invaso è enorme. E’ più esteso di un campo di calcio. Tra i 10mila e i 15mila metri quadrati. Ieri nell’area della discarica abusiva sono giunti i poliziotti municipali del Comune di Acerra. E stamattina i caschi bianchi hanno provveduto a delimitare l’area della discarica abusiva e a sequestrare tutto apponendo i sigilli. Ma gli ambientalisti lamentano problemi. « Tutte le varie forze dell’ordine che abbiamo allertato – spiegano gli ecologisti – ci hanno detto che hanno difficoltà a intervenire perché sono a corto di uomini e di mezzi. Intanto noi denunciamo sempre, su carta bollata, tutto quello che scopriamo. Ma evidentemente non basta ». Intanto con questo ritrovamento di veleni riesplode l’allarme ambientale in uno dei territori simbolo della Terra dei Fuochi.
Nella zona Asi di Acerra sono state messe a segno diverse operazioni di polizia giudiziaria che hanno delineato un quadro sconfortante. Qui l’anno scorso i carabinieri del reparto forestale hanno sequestrato una serie di discariche abusive occultate sotto i terreni incolti. Anche in questo caso gli sversatoi sono stati scoperti fortuitamente, durante i lavori di scavo per la posa di cavi telefonici. Sempre qui, nel 2018, i carabinieri del NOE rilevarono in un’azienda per lo stoccaggio di rifiuti speciali un accumulo illecito di scarti per un totale 110 tonnellate. Risultato: capannone sequestrato e proprietario denunciato.
I precedenti
L’ Asi di Acerra si trova al centro di una zona ad alto rischio ambientale. Al suo interno è ubicata l’ATR, la società di smaltimento dei rifiuti confiscata dall’antimafia a un gruppo di imprenditori acerrani dello smaltimento condannati a 7 anni di reclusione per disastro ambientale aggravato nella Terra dei Fuochi. E ancora qui si trova la Itambiente, altra azienda dei rifiuti alla quale nel 2015 la Guardia di Finanza sequestrò un terreno attiguo all’impianto.
Al suo interno i finanzieri scoprirono tonnellate di amianto. Subito dopo il sequestro la discarica killer fu coperta alla meglio, con un telone di plastica. Ma il telone ha ceduto. E’ tutto sfondato. Contro questa situazione di pericolo pubblico non è stato fatto nulla. Finora ad Acerra nessuna discarica abusiva è stata bonificata.