Tiene banco, anche se in stile carbonaro, la discussione sulla regolamentazione delle strisce blu. É giusto che ai disabili venga chiesto di pagare la sosta auto? Ce lo siamo chiesti, lo abbiamo chiesto.
Partita nelle scorse settimane ma rimasta inspiegabilmente in sordina, la questione delle strisce blu a pagamento per i portatori di handicap muniti di autorizzazione, sta tenendo banco nel sottobosco cittadino. Aprire una discussione in merito sulle pagina di questa rubrica settimanale non è esattamente ciò che è presente nella mia mente. Porre, però, l’interrogativo se sia giusta o meno far piovere questa decisione sulle teste di tante persone senza poterne comprendere bene le motivazioni e in particolare le necessità, mi è sembrato importante come servizio di utilità sociale.
Il fatto che l’amministrazione anastasiana, guidata dal Sindaco Carmine Esposito e dalla sua giunta, abbia deciso di non concedere nessuna deroga ai cittadini disabili, ha lasciato dubbiosi tutti quanti noi, in quanto basta farsi un giro per i comuni limitrofi, ad esempio, ed accorgersi di una tendenza che va in tutt’altro senso. Più volte, negli articoli pubblicati nei precedenti appuntamenti, ho sollevato, grazie soprattutto all’aiuto dei numerosi lettori che ci scrivono, quanto fosse complicato il discorso sulla mobilità cittadina per i portatori di handicap. Oggi, con questa presa di posizione dell’amministrazione, si fa veramente fatica a capire i motivi, sempre che ce ne siano, che hanno spinto la maggioranza di governo ad adottare questo tipo di misura.
E senza voler essere esageratamente prevenuti, il regolamento delle strisce blu, assume tutti i tratti di un duro accanimento verso chi già fa fatica ad ottenere dalle istituzioni il minimo assoluto.
Su questo stesso argomento, con l’intenzione di non imprimere all’articolo una connotazione troppo personalistica, da semplice cittadino che vive in prima persona una forma di disagio motorio, ho chiesto l’opinione di chi, su tale discussione, si è esposto con la propria opinione e con quella del partito o dell’associazione che rappresenta. La prima persona alla quale ho chiesto un parere sulla questione delle strisce blu, è stata Grazia Tatarella, giovane segretaria della locale sezione del PD, che senza mezze misure, si è espressa in questi termini:
«Credo che scelte di questo tipo denotino una grande insensibilità dell’amministrazione nei confronti di coloro che ogni giorno affrontano notevoli difficoltà di spostamento nel nostro paese. Noi abbiamo già avuto modo di denunciare questa scelta dell’amministrazione attraverso i nostri consiglieri comunali e abbiamo prodotto un’interrogazione consiliare alla quale, naturalmente, il sindaco e la giunta non hanno risposto. Troviamo insensato far pagare la sosta ai disabili muniti di permesso e sarebbe sicuramente un segnale di buon senso seguire l’esempio di altri comuni in cui i portatori di handicap sostano gratuitamente. Basti pensare che i posti riservati ai disabili sono spesso occupati da auto guidate da persone normodotate e nessuno se ne occupa, nonostante qualche invalido abbia reclamato alla polizia municipale».
Annarita De Simone, invece, consigliera comunale in quota al PDL, sollecitata dal sottoscritto, ha con estremo garbo ed altrettanta gentilezza replicato con queste parole: «La mia opinione è già stata chiarita varie volte, anche in consiglio comunale. Credo che i disabili siano stati ampiamente discriminati in questa faccenda, non tanto sotto l’aspetto economico ma in quanto a mobilità. Non sono i pochi euro a fare la differenza ma la sensibilità verso i disabili che è letteralmente mancata. Attraverso questo sistema di pagamento, il disabile che non trova posto sulle poche strisce gialle disponibili deve scendere dalla macchina, arrivare alle colonnine che sono sempre a grande distanza, e pagare il ticket. Da lì, sempre lo stesso disabile, è costretto a tornare indietro ed eseguire le sue faccende. Va detto, poi, che la normativa in merito all’esenzione del pagamento delle strisce blu ai disabili, è carente, ma vi è, a supporto di questa carenza, un parere della commissione trasporti che va invece a favore della sosta gratuita. In ultimo, se il Sindaco si dimostrasse sensibile in questo senso, con una semplice e veloce ordinanza, potrebbe risolvere il problema, e come dire, taglierebbe la testa al toro».
Infine, per non dare voce soltanto al megafono della politica, ho ritenuto doveroso, discutendo di disabilità, chiedere l’opinione di Giuseppe Fornaro, responsabile dell’UCI di Sant’Anastasia che, vivendo sulla propria pelle il problema dell’handicap, ha deciso di spendere il proprio tempo a favore dell’integrazione:
«In realtà non riesco a farmi una vera opinione in merito, ma mi domando spesso se questa scelta sia soltanto frutto del Sindaco o di qualche tecnico poco informato… lui, il Sindaco, ha dalla sua tutti gli strumenti per porre fine a questa assurda ordinanza che, anche per quanto riguarda l’aspetto economico, non credo abbia tutto questo ritorno. Per i disabili continuano a non esserci spazi parcheggio… inoltre, sarebbe opportuno fare una selezione di tutte le attuali autorizzazioni al parcheggio, e controllare se ne sussiste ancora il diritto, visto che in passato tali permessi venivano rilasciati con troppa leggerezza. Infine, mi chiedo quand’è che il nostro comune, così come già accade in tanti altri, si doti finalmente di un osservatorio sulle barriere architettoniche».
Appare evidente, dalle interviste rilasciate, come sia a sinistra quanto a destra, la soluzione adottata dal Comune sembra non piacere proprio. Allora mi chiedo: è possibile ricondurre tutto sempre e solo alla politica? É mai possibile che il buon senso e l’attenzione nei confronti dei più deboli non riesca mai a prevalere sui meccanismi burocratici e sulle barriere ideologiche?
Nell’attesa di una replica da parte dell’amministrazione Comunale, magari dello stesso Sindaco, mi auguro che si possa porre al più presto la parola fine su questo enorme scivolone istituzionale.
(Foto generica. Fonte Internet)
P.S.
All’attenzione dei lettori sottopongo le seguenti informazioni, utili a formare un’idea, anche tecnica, rispetto alla questione che abbiamo trattato questa settimana.
Sentenza della corte di Cassazione 21271/2009: “dalla gratuità, anziché onerosità della sosta, deriva un vantaggio meramente economico e non in termini di mobilità la quale è invece favorita dalla concreta disponibilità del posto dove sostare”. La sentenza stabilisce quindi che in caso di “indisponibilità dei posti riservati ai disabili, non vi è ragione di consentire, in mancanza di previsione normativa, la sosta gratuita alla persona disabile che abbia trovato posto negli stalli a pagamento”.
Articolo 7 del codice della strada al punto 4:
"Nel caso di sospensione della circolazione per motivi di sicurezza pubblica o di sicurezza della circolazione o per esigenze di carattere militare, ovvero laddove siano stati stabiliti obblighi, divieti o limitazioni di carattere temporaneo o permanente, possono essere accordati, per accertate necessità, permessi subordinati a speciali condizioni e cautele. Nei casi in cui sia stata vietata o limitata la sosta, possono essere accordati permessi subordinati a speciali condizioni e cautele ai veicoli riservati a servizi di polizia e a quelli utilizzati dagli esercenti la professione sanitaria, nell’espletamento delle proprie mansioni, nonché dalle persone con limitata o impedita capacità motoria, muniti del contrassegno speciale".


