Nel parcheggio adiacente all’Ufficio P.T di via Querce vincono i più furbi.
Domenica 17 novembre molte famiglie con bambini riversarsi su piazza De Martino o approfittarne per fare due passi in centro.
Chi invece è arrivato da fuori, in auto, ha lasciato la propria vettura nel grosso parcheggio alle spalle dell’Ufficio Postale di via Querce. Qualche dubbio doveva subito attraversare la mente dell’automobilista forestiero: al parcheggio si accede premendo un interruttore della luce, niente scontrini da presentare alla cassa. Si sa che la vita oggi giorno è frenetica e molte azioni si fanno in automatico o dando credito ai passanti "Dottò mettita a machina ind o parcheggio, sempe 50 centesimi si paga", aveva sentenziato un signore dalla chioma color argento seduto ad uno dei bar lungo la strada principale, sfoderando un largo sorriso all’automobilista di passaggio.
Ma i dubbi durano meno di un istante, bisogna correre. Finite le commissioni si corre sempre al parcheggio di via Querce, si abbozza un sorriso all’indirizzo dei ragazzini che avevano trasformato il piazzale mezzo vuoto in un campetto di calcio con tanto di porte e linee bianche, diritto alla macchinetta, 50 centesimi trovati per puro caso in fondo alla tasca, e via la macchina non da il biglietto per l’uscita ma si apre la sbarra. Un pensiero serio corre nella mente dello sventurato automobilista di passaggio a Palma Campania: "Vuoi vedere che la sbarra è a tempo?". Pensa e corre, ma il timer è posizionato sui 30 secondi, nemmeno il grande Mennea avrebbe coperto la distanza che separava l’auto dall’uscita.
Arrivato davanti alla sbarra tristemente abbassata, fa un grande respiro e comincia a leggere cartelli e istruzioni, scopre che, dietro la macchinetta, un grosso cartello avvisa che la sbarra resta aperta per 30 (trenta) secondi e di fare attenzione a non sostare a piedi presso di essa. Potrebbe funzionare come una ghigliottina. A questo punto un intuizione, perché non chiamare la Municipale attraverso il citofono, posto sempre dietro alla macchinetta? Spiegato più volte il problema all’operatore, il segnale era disturbato o l’agente aveva problema d’udito, si arriva alla richiesta d’intervento "nessun intervento, deve rimettere di nuovo i soldi", clik.
Un po’ perché il tempo scorre inesorabile, un po’ perché preso dallo sconforto, il nostro automobilista di passaggio cerca in fondo alle tasche e mette insieme altri 50 centesimi, e mestamente le rimette dentro, la sbarra si apre e via come un razzo. Ma un pensiero lo assale: capire il funzionamento del sistema. Basta aspettare pochi minuti e alcuni automobilisti che erano in fila per uscire si scambiano uno sguardo d’intesa, uno inserisce l’obolo e l’altro a ruota senza pagare. Telecamere di controllo nemmeno l’ombra.
A questo punto l’orologio può aspettare e si cominciano a fare alcune riflessioni. I due cartelli, contraddittori fra loro, che indicano l’obbligo da seguire per l’uscita. I cartelli con le istruzioni rivolti ai pedoni e non all’automobilista impegnato a pagare senza scendere dal veicolo. La mancanza dello scontrino fiscale, forse perché il Comune di Palma Campania gode di tassazione privilegiata rispetto al resto dell’Italia. E infine il grosso murales sul muro di fronte che parla di amore immenso, fatto lì per distrarre i "polli" che si avventurano nel parcheggio controllato dalla Slot- Machine.