Integrazione scolastica e sociale, a Rimini se n’è discusso

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Dall’8 al 10 novembre scorso, a Rimini, grazie alla partecipazione di numerose associazioni di settore, presso il Centro Studi Erickson, si è discusso di qualità scolastica e sociale per i diversamente abili.

 Giunto alla sua nona edizione, dall’8 al 10 novembre scorso ha avuto vita l’abituale incontro con il "popolo di Rimini", che grazie a numerosi contributi scientifici e di settore, ha affrontato le progettualità inerenti alla qualità dell’integrazione scolastica e sociale dei diversamente abili.

Con la presenza di circa tremila docenti, sono stati avviati, all’interno della struttura ospitante, oltre 80 workshop su temi specifici. Durante le ore del mattino, si sono sviluppate le sessioni plenarie, nel pomeriggio, invece, era possibile visitare i diversi workshop di approfondimento.
Nel corso della prima giornata si è affrontato un interessante discorso che ha toccato la partecipazione democratica, per arrivare fino all’intelligenza dell’errore e al ruolo dei servizi socio-sanitari.

Sabato mattina, poi, si è passati al racconto sull’esperienza finlandese del metodo dialogico per l’inclusione, alle nuove figure di supporto per scuola e famiglie fino alla relazione tra ruolo ed identità nel percorso di integrazione.
A chiudere il convegno domenica 10 novembre, è stata un’interessante riflessione di A. Canevaro sulla progettualità come reazione. Secondo lo studioso, l’integrazione indica un orizzonte definito, mentre l’inclusione implica un percorso, un andare oltre rispetto ad esso, spostandolo sempre.

Questo convegno, nella sua mozione finale, ha voluto ribadire, con forza, come gli alunni disabili siano una parte della scuola e non una scuola a parte. Infine, i presenti al dibattito hanno spostato la discussione su alcuni punti da loro ritenuti sostanziali: riaffermare una totale fiducia nella scuola e nella figura dell’insegnante, seguire l’autonomia evitando il più possibile politiche di carattere autoritarie, andare oltre le diatribe scolastiche e giuridiche, ottenere valutazione inclusivi superando le logiche dell’INVALSI; battersi per ottenere maggiori risorse ed investimenti per la scuola.
(Fonte foto: Rete Internet)

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