La Prolusione del Cardinale Bagnasco

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    Il presidente della Cei durante la sua prolusione ha toccato diversi argomenti: dal terrorismo alla “colonizzazione ideologica”, dall’elezione del nuovo capo del Governo italiano alla crisi economica.

    Come sempre puntuale e profonda la Prolusione del Card. Bagnasco al recente Consiglio permanente della CEI. E, parlando dell’Italia così si è espresso:

    “Dobbiamo ora allargare brevemente lo sguardo oltre l’Italia, poichè quanto accade sul fronte del terrorismo e dell’intolleranza ci interpella tutti con grande serietà e con qualche preoccupazione. Non è una preoccupazione cupa e senza speranza, nè, tanto meno, di carattere personale, ma è la doverosa presa d’atto di quanto sta accadendo lontano o vicino a noi, e va a toccare in modo barbaro persone e Nazioni, con l’evidente intento di seminare insicurezza, terrore e soggezione psicologica e culturale. Parliamo del fondamentalismo islamico, nelle forme di sempre e nelle recenti raccapriccianti aberrazioni.

    C’è, infatti, un elemento inedito di tale barbarie: è la violenza esibita, la crudeltà sfacciata, il parossismo angosciato. Sì angosciato, perchè tali raffinate manifestazioni di crudeltà, se da una parte vogliono ostentare spregio e sicurezza per spargere terrore, dall’altra esprimono paura e angoscia. È il panico che nasce dalla consapevolezza di essere perdenti di fronte all’incalzare della storia. Non dico che il cammino della storia porti sempre acqua limpida alla sete dell’umanità, ma esso non si può fermare.

    Mi permetto di riprendere una considerazione espressa tempo fa: di fronte al fenomeno dell’autoproclamato Stato Islamico e al numero di coloro che lasciano l’Europa per sposare il fanatismo omicida, l’Occidente dovrebbe fare un serio esame di coscienza e chiedersi il perchè di questo arruolamento violento e suicida. Perchè? Una ragione è che un certo islamismo fondamentalista riempie il vuoto nichilista dell’Occidente. L’anima di un uomo, come di un popolo e di uno Stato, non si può riempiere di dubbi e di cose materiali: queste sono necessarie, ma non danno senso alla vita. Il senso si trova su un piano diverso, qualitativo.

    Il mondo occidentale ha svuotato la coscienza collettiva di valori spirituali e morali soffocandola di cose, ma non di bene, di verità e di bellezza. È triste pensare che il bagaglio turpe e brutale del fondamentalismo possa incendiare non pochi animi, possa scuoterli dal torpore e dalla noia di una società sempre più liquida, fino a uccidere e a perdere la propria umanità”.

    Il Cardinale Presidente ha poi toccato un altro argomento, a lui molto caro (“la colonizzazione ideologica”) così dicendo: “Nel suo viaggio apostolico il Santo Padre ha spiegato in modo incisivo la sua denuncia della colonizzazione ideologica. Questa si ha quando gli imperi colonizzatori impongono delle condizioni cercando di far perdere ai popoli la loro identità Ogni colonizzazione ideologica si serve dei bisogni di un popolo per imporre, uniformare e sfruttare”.

    Parlando, inoltre del nostro Paese, così ha detto: “Il nostro sguardo ora si rivolge alla nostra amata Nazione. L’attende un passaggio decisivo, l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Mentre al Presidente Giorgio Napolitano esprimiamo sincera gratitudine e il più cordiale augurio di bene, preghiamo il Signore della storia perchè il Parlamento, nel rispetto dei dovuti passaggi, riesca, in tempi brevi, ad esprimere la persona che possa rappresentare con dignità riconosciuta e operosità provata il popolo e la Nazione.

    La crisi economica perdura anche se, in sede europea, vi sono segnali giudicati positivi e promettenti. Condividiamo le speranze di tutti, ma noi vediamo che la lama del disagio continua a tormentare moltissime famiglie che non arrivano da tempo alla fine del mese; anziani che attendono le loro magre pensioni mangiando pane e solitudine; giovani che hanno paura per il loro futuro incerto, e che bussano – non di rado sfiduciati – alle porte del lavoro; adulti che il lavoro lo hanno perso e che hanno famiglia da mantenere e impegni da onorare. Su tutto si staglia l’urgenza che, più di tutte, s’impone: il lavoro e l’occupazione.

    Con rispetto e forte convinzione, consapevoli del nostro dovere di Pastori, chiediamo ai responsabili della cosa pubblica di pensare a questo prima di ogni altra cosa, che – pur necessaria o opportuna – è sentita dalla gente come lontana dai suoi problemi quotidiani.Il Paese non deve cedere alla sfiducia. Il popolo degli onesti – che è un grande popolo – non deve lasciarsi demoralizzare. Mai! Neppure dai cattivi esempi di malaffare e di corruzione”.

    Ancora una volta, tutti, credenti e non, abbiamo di che meditare.

    (Fonte foto: Rete Internet)

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