LE TORTURE SUI BAMBINI

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    I gravi fatti scoperti in un asilo di Pistoia hanno ragioni profonde, che non salvano i genitori dei bambini torturati dalle maestre indegne. Troppo impegnati a correre, per chiedersi a chi stavano affidando i propri figli.
    Di Silvano Forcillo

    Questo è l”articolo che, più di altri, mi trovo a commentare con grande e dolorosa difficoltà. In un asilo di Pistoia, “Cip-Ciop”, una struttura privata accreditata dal Comune, due mesi fa, si è verificato lo scempio e la crudeltà più inaudita che un essere umano possa concepire, la violenza, la cattiveria, l”aggressività e la tortura fisica e psicologica dei più importanti del mondo: i “bambini”.

    Non mi piace cadere nella facile e semplice condanna di questo efferato comportamento, invece, desidero offrire ai nostri cari lettori, alcune riflessioni che, mi auguro, possano impedire il ripetersi di simili atti orrendi e criminali. Ormai mi sembra del tutto ovvio e scontato, che non viviamo in uno Stato di salvaguardia e rispetto dei diritti e dei bisogni umani, specialmente, dei diritti dei più deboli e degli indifesi, cui il potere politico e il consesso umano e sociale dovrebbero farsi carico.

    Anzi, proprio le istituzioni e le organizzazioni sociali, che dovrebbero garantire il benessere psicofisico e sociale degli esseri umani, si rendono responsabili delle più aberranti ingiustizie e cattiverie. Perchè succede tutto questo e cosa posiamo concretamente fare per difendere l”unico bene tangibile dell”umanità, il vero e unico futuro, in cui dobbiamo ancora credere e sperare e che rende, ancora, possibile e significativo il vivere sul nostro pianeta? Prima di rispondere voglio fare una breve premessa necessaria e imprescindibile per non cadere in luoghi comuni e in scontate e miracolistiche soluzioni.

    Ciò cui stiamo assistendo, giorno dopo giorno, annichiliti e impotenti e che la cronaca fortunatamente non ci nasconde più e che coraggiosamente sceglie di rivelare e farci conoscere, non è altro che il risultato finale di secoli e secoli di oscurantismo, ipocrita perbenismo e falso sentimento religioso, che tutto ha nascosto, accettato e giustificato, in nome del benessere economico, finanziario e del potere politico. Oggi, invece, è tutto sotto i nostri occhi e, quindi, nessuno più può fare finta di non vedere, sentire o continuare a nascondere a se stesso l”amara verità. Premesso questo passo a riflettere sulle ragioni profonde che favoriscono episodi brutti come quelli dell”asilo di Pistoia.

    Non c”è più il senso e il rispetto delle proprie e altrui responsabilità, non c”è più il rispetto e il mantenimento, ad ogni costo, delle proprie scelte e decisioni prese. Tutti, ormai delegano tutto a tutti: i mariti delegano tutto alle mogli e viceversa; i genitori delegano i figli alla scuola, i docenti delegano la scuola e i propri alunni alla famiglia e ai genitori; le istituzioni delegano ai cittadini; i cittadini delegano alle istituzioni; i politici delegano agli elettori e gli elettori delegano ai politici.

    Stiamo tutti giocando alle “tre carte” e nessuno ha intenzioni di fermarlo questo stupido, pericoloso e deleterio gioco. Lo svilimento della Persona, la narcotizzazione dell”essere umano attraverso i media, ha dato i suoi risultati: non c”è più chi controlla, non c”è più chi è attento e non c”è più chi si assume le responsabilità. Siamo tutti impegnati a correre, fare, agire, guadagnare, spendere, comprare, a tentare la fortuna giocando e sperando, a sopravvivere e a perderci nel niente esistenziale. Quindi, non ha alcuna importanza soffermarci a riflettere, o a chiederci a chi affidiamo i nostri bambini, i nostri figli, gli adolescenti, il nostro voto, il nostro essere e la nostra vita.

    L”importante è delegare e scrollarci di dosso problemi, doveri e responsabilità, per potere continuare a chiudere gli occhi e a sopravvivere, fino quando non siamo costretti ad aprirli gli occhi, perchè ci è andata male o perchè siamo diventati vittime noi stessi e siamo stati toccati personalmente dal dolore, dalla sofferenza e dalla disgrazia. Ho avuto già modo di dirlo e ribadirlo, in altri articoli, è necessario fermarci, riflettere, formarci, aggiornarci e diventare protagonisti della nostra vita e, seriamente responsabili di quanti ci vengono affidati, senza accettare deleghe, nè a rinunciare più al controllo, all”attenzione e alla presenza responsabile e attiva.

    Basta con l”ignoranza, basta con l”inerzia sociale e con l”approssimazione del vivere e dell”essere per correre solo dietro ai soldi, al benessere e al potere. C”è bisogno di una nuova, efficace e seria istruzione, educazione, socializzazione, istituzionalizzazione e responsabilizzazione al vivere e all”essere. Bisogna aprirsi all”innovazione, all”acquisizione di nuove competenze e abilità umane e sociali, bisogna imparare ad essere Persona, a fare il genitore, il docente, l”educatore, ma soprattutto occorre riprendere la propria vita, nelle proprie mani, senza più delegarla o affidarla ad altri.

    Occorre, in altre parole, imparare a diventare artefici e protagonisti del proprio futuro, del proprio benessere e del benessere di coloro di cui siamo responsabili, soprattutto degli essere più importanti del mondo: i bambini, che sono coloro che della vita e del mondo permetteranno la prosecuzione.
    Questo è l”articolo che, più di altri, mi trovo a commentare con grande e dolorosa difficoltà. In un asilo di Pistoia, “Cip-Ciop”, una struttura privata accreditata dal Comune, due mesi fa, si è verificato lo scempio e la crudeltà più inaudita che un essere umano possa concepire, la violenza, la cattiveria, l”aggressività e la tortura fisica e psicologica dei più importanti del mondo: i “bambini”.

    Non mi piace cadere nella facile e semplice condanna di questo efferato comportamento, invece, desidero offrire ai nostri cari lettori, alcune riflessioni che, mi auguro, possano impedire il ripetersi di simili atti orrendi e criminali. Ormai mi sembra del tutto ovvio e scontato, che non viviamo in uno Stato di salvaguardia e rispetto dei diritti e dei bisogni umani, specialmente, dei diritti dei più deboli e degli indifesi, cui il potere politico e il consesso umano e sociale dovrebbero farsi carico.

    Anzi, proprio le istituzioni e le organizzazioni sociali, che dovrebbero garantire il benessere psicofisico e sociale degli esseri umani, si rendono responsabili delle più aberranti ingiustizie e cattiverie. Perchè succede tutto questo e cosa posiamo concretamente fare per difendere l”unico bene tangibile dell”umanità, il vero e unico futuro, in cui dobbiamo ancora credere e sperare e che rende, ancora, possibile e significativo il vivere sul nostro pianeta? Prima di rispondere voglio fare una breve premessa necessaria e imprescindibile per non cadere in luoghi comuni e in scontate e miracolistiche soluzioni.

    Ciò cui stiamo assistendo, giorno dopo giorno, annichiliti e impotenti e che la cronaca fortunatamente non ci nasconde più e che coraggiosamente sceglie di rivelare e farci conoscere, non è altro che il risultato finale di secoli e secoli di oscurantismo, ipocrita perbenismo e falso sentimento religioso, che tutto ha nascosto, accettato e giustificato, in nome del benessere economico, finanziario e del potere politico. Oggi, invece, è tutto sotto i nostri occhi e, quindi, nessuno più può fare finta di non vedere, sentire o continuare a nascondere a se stesso l”amara verità. Premesso questo passo a riflettere sulle ragioni profonde che favoriscono episodi brutti come quelli dell”asilo di Pistoia.

    Non c”è più il senso e il rispetto delle proprie e altrui responsabilità, non c”è più il rispetto e il mantenimento, ad ogni costo, delle proprie scelte e decisioni prese. Tutti, ormai delegano tutto a tutti: i mariti delegano tutto alle mogli e viceversa; i genitori delegano i figli alla scuola, i docenti delegano la scuola e i propri alunni alla famiglia e ai genitori; le istituzioni delegano ai cittadini; i cittadini delegano alle istituzioni; i politici delegano agli elettori e gli elettori delegano ai politici.

    Stiamo tutti giocando alle “tre carte” e nessuno ha intenzioni di fermarlo questo stupido, pericoloso e deleterio gioco. Lo svilimento della Persona, la narcotizzazione dell”essere umano attraverso i media, ha dato i suoi risultati: non c”è più chi controlla, non c”è più chi è attento e non c”è più chi si assume le responsabilità. Siamo tutti impegnati a correre, fare, agire, guadagnare, spendere, comprare, a tentare la fortuna giocando e sperando, a sopravvivere e a perderci nel niente esistenziale. Quindi, non ha alcuna importanza soffermarci a riflettere, o a chiederci a chi affidiamo i nostri bambini, i nostri figli, gli adolescenti, il nostro voto, il nostro essere e la nostra vita.

    L”importante è delegare e scrollarci di dosso problemi, doveri e responsabilità, per potere continuare a chiudere gli occhi e a sopravvivere, fino quando non siamo costretti ad aprirli gli occhi, perchè ci è andata male o perchè siamo diventati vittime noi stessi e siamo stati toccati personalmente dal dolore, dalla sofferenza e dalla disgrazia. Ho avuto già modo di dirlo e ribadirlo, in altri articoli, è necessario fermarci, riflettere, formarci, aggiornarci e diventare protagonisti della nostra vita e, seriamente responsabili di quanti ci vengono affidati, senza accettare deleghe, nè a rinunciare più al controllo, all”attenzione e alla presenza responsabile e attiva.

    Basta con l”ignoranza, basta con l”inerzia sociale e con l”approssimazione del vivere e dell”essere per correre solo dietro ai soldi, al benessere e al potere. C”è bisogno di una nuova, efficace e seria istruzione, educazione, socializzazione, istituzionalizzazione e responsabilizzazione al vivere e all”essere. Bisogna aprirsi all”innovazione, all”acquisizione di nuove competenze e abilità umane e sociali, bisogna imparare ad essere Persona, a fare il genitore, il docente, l”educatore, ma soprattutto occorre riprendere la propria vita, nelle proprie mani, senza più delegarla o affidarla ad altri.
    Occorre, in altre parole, imparare a diventare artefici e protagonisti del proprio futuro, del proprio benessere e del benessere di coloro di cui siamo responsabili, soprattutto degli essere più importanti del mondo: i bambini, che sono coloro che della vita e del mondo permetteranno la prosecuzione.
    (Fonte foto: Rete Internet)

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