LA STORIA DI PILLOLE DI “900

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    Durante tutto il corso del Ventennio, e oltre, tutto ormai sa di fascismo: la famiglia, la scuola, i rapporti interpersonali, l”architettura. È un continuo richiamo ai fasti romani.
    Di Ciro Raia

    Nel 1928 è lanciata la grande battaglia demografica. Il nemico della patria è lo scapolo. Il popolo è esortato a mettere al mondo molti figli, per concorrere allo sviluppo dell”Italia littoria, che ha un immenso bisogno di braccia. Le famiglie prolifiche vengono esentate dalle tasse; nei concorsi pubblici i coniugati hanno la precedenza assoluta sui celibi e sugli sposati senza figli. Lo stesso Mussolini si pubblicizza, lasciandosi fotografare con famiglie numerose. È, in definitiva, una esaltazione del ruolo della donna fascista, che ha, come unico compito, quello di mettere al mondo dei figli.

    Perchè il regime, in definitiva, riconosce una manifesta inferiorità della donna nei confronti dell”uomo: “La cultura della donna non può in nessun modo essere pari alla cultura maschile:il cervello femminile non è per natura preparato alle scienze, alla matematica, alla filosofia, all”architettura”. Nel 1930, nel nuovo codice penale, compare una nuova specie di “delitti contro l”integrità e la sanità della stirpe”: prevede pesanti pene per quanti promuovono la contraccezione o sono complici di pratiche abortive.

    Un posto di lavoro lo si può avere ad un”unica condizione: essere fascisti. Lo stabilisce il Gran Consiglio, il massimo organo di potere del Partito Nazionale Fascista, che trasforma anche il sistema elettorale. Ora, infatti, la nuova Camera annovera 400 deputati, tutti scelti dal Gran consiglio. Agli elettori è lasciata la facoltà di tracciare sulla lista un sì o un no, per determinare una graduatoria, non certo per esprimere una scelta! Insomma, l”imperativo è unico: pensare solo in termini fascisti. Ed a questo imperativo è costretta ad adeguarsi anche la scuola elementare, alla quale, dal 26 luglio 1928, è imposta l”adozione del libro di testo unico (il libro di I elementare comincia con l”apprendimento di parole come “Benito, duce, re“).

    L”anno seguente, poi, i maestri elementari sono chiamati a prestare giuramento di fedeltà allo Stato fascista. Qualche anno dopo (1934) i maestri elementari sono obbligati, durante le ore di lezione, ad indossare l”uniforme del partito o della Milizia: è un segnale da trasmettere agli scolari, perchè capiscano la grande responsabilità che ogni insegnante ha nel dover preparare le nuove leve a “servire la patria fascista”. Nelle scuole è anche fatto obbligo di studiare la religione cattolica. Quest”ultimo indirizzo deriva dalla firma dei Patti Lateranensi, siglati l”11 febbraio 1929 da Mussolini e dal cardinale Gasparri. Il concordato prevede che lo Stato italiano attribuisca alla Santa Sede giurisdizione assoluta sullo Stato della Città del Vaticano, mentre la Chiesa riconosce il regno d”Italia e Roma sua capitale.

    Il patto prevede ancora che la religione cattolica diventi religione di Stato, mentre i vescovi sono tenuti a giurare fedeltà allo Stato. Alto resta, in ogni caso, il fenomeno dell”evasione scolastica.
    Il fascismo istituisce un vero culto della romanità. L”esaltazione dell”impero romano è presente in tutti gli aspetti del regime. Il capo del fascismo è il Duce, dux, il condottiero. I fasci risalgono agli antichi littori romani; centurioni, legionari e consoli sono i termini attribuiti alle milizie fasciste; il saluto romano (braccio teso in avanti) diventa il saluto fascista. Le nuove generazioni sono tutte educate alla disciplina ed inquadrate militarmente. I bambini di 4 anni prendono il nome di Figli della Lupa, quelli tra gli 8 e i 13 anni di Balilla, quelli tra 13 e 17 di Avanguardisti, quelli tra 17 e 21 di Giovani Fascisti.

    Nei rapporti interpersonali l”uso del lei è sostituito da quello del voi.
    In campo architettonico la costruzione di grandiosi monumenti intende richiamare il fasto romano. Nella capitale sono abbattuti interi quartieri, per riportare alla luce la via dell”Impero: è lo scenario che serve a rinverdire il ricordo degli antenati ed a creare la suggestione nelle parate militari del regime.

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