LA POESIA DELLA COSTIERA: UN CAPOLAVORO DI MARE, STORIA ARTE E CULTURA

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    A pochi chilometri dalle principali arterie urbane della Campania uno dei luoghi più affascinanti del mondo: da Vietri sul Mare a Sorrento, un fascinoso percorso attraverso millenni di storia e cultura.

    Agosto, tempo di ferie per buona parte degli italiani. Imperversa come ogni anno la frenesia estiva che raggiunge il culmine a mese inoltrato. I lidi sono presi d’assalto e la corsa alla tintarella muove masse di stressati vacanzieri verso le più acclamate località turistiche. E, nonostante la crisi in atto, si stringe la cinghia e non si rinuncia al tran tran estivo, opportunamente condito dalle intramontabili code ai caselli stradali, il fragore e il caos causato dai villeggianti tra il bagnasciuga e il lettino prendi sole.

    Al ritratto di una vacanza balneare tipo non si può non aggiungere un percorso differente di relax, meta meno privilegiata ma certamente battuta da chi, alla salsedine e alle serate in riva al mare, predilige un bagno di sana e corroborante cultura. E allora ecco un mini percorso, che senza alcuna pretesa di racchiudere in un vademecum le meraviglie della Campania Felix, possa quantomeno fungere da modesto stimolo a riscoprire alcune delle perle d’arte e di storia che ci circondano e che, elogiate dallo straniero di turno che ne subisce il fascino imperituro, vengono tralasciate o peggio, date per scontate, dai vacanzieri nostrani.

    Per chi proprio non riesce a concepire come separato il binomio vacanza-mare, e non è disposto a rinunciare al richiamo del litorale come non consigliare quel patrimonio che il mondo ci invidia che va da Vietri sul Mare a Sorrento, dove allo spettacolo marino si aggiungono quei gioielli che troppo spesso passano in secondo piano rispetto ai suggestivi scorci, dove mare e costa si toccano in una poesia per gli occhi. « Non ho veduto luoghi più graziosi. Il primo che si incontra è Maiori… Le strade ed i sentieri solitari e tranquilli si addentrano nei monti dai quali scaturiscono acque limpide e fresche. Tanta solitudine romantica ricrea l’animo e fa nascere il desiderio di vivere colà tranquilli, o almeno di trascorrervi un’estate».

    Così Ferdinand Gregorovius, storico tedesco autore di numerosi viaggi in Italia condensati nei suoi “Wanderjahre in Italien” , rapito dal prezioso scrigno di preziosi che è la costiera amalfitana. E proprio Maiori ospita, tra gli altri monumenti di interesse storico, il complesso monastico di Santa Maria de Olearia, realizzato tra il 950 ed il 1000 ad opera dei monaci benedettini Pietro e Giovanni. Costituito di tre diverse cappelle, con architetture di varie epoche che lo rendono edificio eclettico frutto delle conversioni succedutesi nei secoli, presenta numerosi affreschi che risalirebbero agli anni ’70 dell’XI secolo e che mostrano varie scene di carattere eminentemente religioso tra cui spicca la rappresentazione di alcuni miracoli di S. Nicola, una storia di mare, nella quale s’intravedono una vela triangolare ed una prua e il Santo che salva tre uomini dall’esecuzione.

    Il Duomo e Villa Rufolo, sono due dei prestigiosi capolavori che si preservano a Ravello. Il primo fondato sul modello dell’Abbazia di Montecassino è il vanto del romanico campano, presenta in facciata tre antichi portali marmorei: quello centrale è chiuso dalla celebre porta bronzea creata nel 1179 da Barisano da Trani. L’interno, a tre navate e tre absidi, ha la particolarità di presentare la pavimentazione fortemente inclinata verso la piazza, con lo scopo di accentuare l’ effetto prospettico per una maggiore profondità.

    L’edificio venne eretto nel 1087 sulla centrale piazza del Vescovado, per volontà di Nicolò Rufolo, membro della potente famiglia che nel milleduecento decise per la realizzazione della Villa che sorge sulla stessa piazza e dove la cultura araba rivela i suoi millenari influssi nello sfarzo dell’edificio comprendente una cappella con volte a botte ed un suggestivo salone, l’antica "sala da pranzo", diviso da basse e massicce colonne, è un palazzo su tre piani, che ebbe ad ospitare personaggi di alto rango, tra i quali il papa Adriano IV ed il re Roberto d’Angiò.

    Impossibile esaurire in poche righe le preziose ricchezze culturali della costiera che comprendono anche il complesso architettonico della cattedrale di Amalfi, le tipiche torri medievali per l’avvistamento dei saraceni disseminate lungo il percorso, la prima delle quali si trova al di fuori del comune Positanese, in località Punta Campanella e da dove veniva lanciato, con un colpo di cannone, il primo segnale dell’avvistamento degli incursori arabi, e i tesori conservati in quel di Sorrento, una di quelle

    “ poche città [che] ponno vantare la sua veramente incantevole, romantica, deliziosa, e quanto mai amenissima situazione, quale non può esprimersi con poche parole” [Gaetano Moroni] con la sua celebra piazza dedicata al Tasso che ivi nacque, il centro storico che mostra ancora il tracciato ortogonale delle strade di origine romana con Duomo, riedificato nel XV secolo, con facciata neogotica, e la Chiesa di San Francesco d’Assisi, con un notevole chiostrino trecentesco, con portico arabeggiante ad archi che s’intrecciano su pilastri ortogonali. Nomi illustri del passato hanno immortalato cotanto splendore:

    da Wagner, ammaliato dal giardino di Villa Rufolo, a Toscanini, dagli artisti Mirò, Escher, Turner, Ruskin, a scrittori e poeti come Virgina Woolf e Paul Valéry; padrini dei preziosi gioielli della costiera le cui parole ancora oggi aleggiano, altisonanti, come melodioso sottofondo di un panorama denso di storia, colorato d’arte e incorniciato dallo scenario incantevole disegnato dal mare nostrum. Le premesse ci sono tutte. Non resta che armarsi di una guida e partire: buon viaggio!
    (Fonte foto: Rete Internet)

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