Per non disperdere il metodo di lavoro dei “Maestri di strada”, si provano alleanze educative con esperti e portatori di altre esperienze.
Di Annamaria Franzoni
Durante la prima giornata di studi, svoltasi il 18 giugno presso l”Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Palazzo Serra di Cassano, Cesare Moreno è riuscito a mettere insieme intorno allo stesso tavolo di lavoro professionisti diversi per provenienza geografica, culturale e professionale, chiamati a “pensare insieme” su come gestire il complesso ambito della promozione della cittadinanza giovanile, alla luce delle proprie esperienze e delle proprie competenze.
Ciascuno dei presenti, in questa sessione preliminare, ha offerto un contributo attraverso “riflessioni” e “produzioni di senso” a partire da interazioni sperimentate nell”ambito del Progetto Chance o in altri progetti, ancora in corso, con ambienti deprivati e complessi.
L”obiettivo di questa e delle future giornate di studio consiste nel non disperdere il metodo “Maestri di strada”, valorizzandolo con nuovi apporti ed integrazioni provenienti da operatori ed esperti che dentro e fuori la scuola, dentro e fuori le agenzie educative tradizionalmente deputate all”apprendimento e alla formazione giovanile esprimono e sperimentano la loro professionalità: pedagogisti, psicologi, psico-pedagogisti, educatori, mamme sociali, filosofi, economisti, storici, giuristi e tutti quelli che intendano co-riflettere e co-costruire un progetto di promozione sociale per chi è escluso o chi rischia di esserlo.
La prima giornata è stata introdotta dalla dott.ssa Santa Parrello, ricercatrice di Psicologia dello sviluppo e dell”educazione, Dipartimento di Scienze Relazionali e dalla dott.ssa Palma Menna, dottore di Ricerca, Dipartimento di Scienze Relazionali, presso l”Università degli Studi di Napoli Federico II, che hanno invitato i presenti ad una riflessione comune su quanto sia complesso gestire la precarietà e l”incertezza che solo se condivisa diviene gestibile, anzi diviene motivo di crescita e di sperimentazione del sè, laddove il setting di professionisti funge da struttura contenitiva.
L”intervento di Cesare Moreno ha, poi, ancor di più contribuito a dare un senso alla presenza della varietà professionale come elemento costitutivo di una superprofessionalità complessa per l”elaborazione di un ambiente di apprendimento in cui ciascuno sia messo in condizione di collegare la trama del proprio pensiero con quello altrui.
Il prof. Guelfo Margherita, professore di Psichiatria, psicoanalista IPA, Istituto Italiano Psicoanalisi di Gruppo, ha fatto riferimento al Progetto Chance come un “sogno in una città disastrata” ed ha posto ai presenti il seguente interrogativo: “Quale nuovo mito è possibile?”
Numerosi interventi tra cui quello di Paolo Landri, ricercatore CRN e Spada Mario, Architetto e Urbanista, esperto di progettazione partecipata, Scuola e spazio pubblico: conoscenze dal basso di luoghi e modi d”uso della città, Valentina Ghione, dottore di ricerca, Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione, Università degli Studi di Roma la Sapienza, insieme a tanti altri hanno consentito una riflessione di alto livello, collettiva e circolare, sui capisaldi teorici legati al complesso ambito della promozione giovanile in contesti complessi.
I prossimi appuntamenti il 2 luglio dalle 14.00 alle 18.30 e il 3 luglio dalle 9.00 alle 14.00. Presso la Sala Consiliare dell”Università Parthenope per i soli addetti ai lavori e in teleconferenza presso il Centro SINaPsi della Federico II, presso il Centro Ricerche ENEA di Portici e ancora presso la Scuola di Dottorato in Scienze della Formazione di Firenze, di Bologna presso l”UPTER, Università popolare di Roma.
(Fonte foto: Rete Internet)