I comitati di base avvertono Cgil, Cisl, Uil e Fiat: “I tremila cassintegrati non possono più nemmeno sopravvivere: giovedì manifesteremo davanti alla Cisl e il giorno dopo bloccheremo la fabbrica della Panda”.
“Pusate e sord”. Il titolo dell’iniziativa è di quelli emblematici, più che diretti. Per chi legge e magari non abita dalle parti del Vesuvio l’espressione si traduce in un invito che di questi tempi farebbe comodo a molti, anzi, a moltissimi: “Posate i soldi, metteteli a disposizione di tutti”.
Ma chi dovrebbe mettere sul tavolo l’agognato malloppo? Per i Cobas, gli extraparlamentari di sinistra delle fabbriche, delle scuole, del variegato mondo precario, che ieri si sono riuniti a Pomigliano, a “pusà e sord” devono essere i sindacati e la Fiat. “Cgil, Cisl e Uil guadagnano 177 milioni di euro al mese. Giovedì mattina manifesteremo davanti alla sede regionale della Cisl, in via Medina, a Napoli: sarà solo l’inizio”, avverte Mimmo Mignano, 49 anni, operaio licenziato della Fiat nonché fedelissimo discepolo in terra partenopea di Oreste Scalzone, storico leader di Autonomia Operaia. Mignano nel citare quella cifra iperbolica sui guadagni mensili dei sindacati, calcolati esclusivamente sulla base del rateo in busta paga detratto dalla tessera di ogni iscritto, si riferisce ad alcune recenti inchieste dell’Espresso e del giornale online l’Altra Agrigento.
Ma i Cobas puntano l’indice accusatorio anche sulla Fiat. E in questo caso non poteva mancare, ovviamente, il riferimento ai guadagni dell’amministratore delegato Sergio Marchionne e dei vertici del Lingotto: “La Fiat nel 2011 ha chiuso con 240 miloni di euro di dividendi da spartirsi con gli azionisti, Marchionne guadagna oltre 8 milioni, Elkann 5 milioni e mezzo e 6 milioni Montezemolo”. “Intanto – aggiunge Mignano – cassintegrati, disoccupati e precari sono costretti alla fame: per questo facciamo appello a tutti i lavoratori a prendere coscienza perché i soldi ci sono e ora sappiamo dove stanno”. Ergo: il giorno dopo la manifestazione alla Cisl di Napoli, programmata per mezzogiorno, ci sarà un picchetto sul varco principale della Fiat di Pomigliano, venerdì, tra il primo e il secondo turno.
La decisione è sopraggiunta al termine di una riunione tenuta ieri, proprio a Pomigliano, in un posto all’aperto, praticamente per strada. “E mica abbiamo i soldi per affittare alberghi interi come fanno loro? – risponde Mignano – e poi, pure se li avessimo, li divideremmo tra tutti coloro che ne hanno vitale bisogno”. Due settimane fa Mignano e i suoi hanno già messo a segno un primo picchetto dimostrativo davanti alla fabbrica della Panda. “In quell’occasione di problemi ne abbiamo creati – rintuzza il leader Cobas – ma la prossimo volta resteremo di più sul varco principale, perché ora basta: devono posare i soldi”.