Viaggio immaginario nel futuro prossimo della città. Mario Sodano, dell’Ascom, ha incontrato il nuovo Sindaco; sembra avere le idee chiare, però invita a resistere e a sperare. Verbi d’attesa, quand’invece serve agire.
Lunedì 20 giugno 2013 ore 11,00. Mi reco, come mia abitudine, a prendere il secondo caffè della giornata presso il baretto di Felice in Piazza e mi trattengo lì davanti a fare due chiacchiere.
Dopo un pò, noto una persona che attraversando la piazza si guarda intorno con atteggiamento curioso e sguardo scrutatore: lo riconosco subito è il nuovo Sindaco della città, eletto solo qualche giorno fa.
Con fare molto deciso e un po’ di timore mi avvicino, presentandomi come cittadino, commerciante e soprattutto come rappresentante di un’associazione, l’ASCOM, rivestendo, quindi, tre diversi ruoli.
Confesso che la mia prima impressione è positiva, persona disponibile, seria ma soprattutto predisposta al dialogo, saltando tutti i preamboli gli chiedo in modo diretto che cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova Amministrazione, quali sono i primi provvedimenti, cosa deve aspettarsi il commercio nei giorni a venire.
Molto cordialmente il nuovo Sindaco mi confessa che di commercio ne mastica poco (apprezzo l’onestà intellettuale) ma che, nonostante questo, ha un’idea molto precisa di città, come dovrebbe essere e come potrebbe rinascere sotto l’aspetto economico-commerciale.
Percepisce il mio atteggiamento alquanto insofferente, quasi arrabbiato, e l’intenzione di non ritornare a lavorare con un sorriso in più e una montagna di chiacchiere. Realizza, quindi, che la chiacchierata deve avere un fine costruttivo. Ci sediamo è comincia ad illustrarmi i vari provvedimenti che intende adottare.
“Il primo passo fondamentale”– mi dice – “è quello di formare un governo forte, una squadra di livello, composta da persone competenti e vogliose di lavorare”. Lui come guida politica e i vari Assessorati come guida tecnica, precisandomi – cosa che mi sta a cuore – che il prossimo Assessore alle Attività Produttive sarà una persona che abbia capacità tecniche, conoscenza del territorio e voglia di lavorare: non il solito personaggio tirato fuori dal cilindro dei partiti, non la solita figura di raccomandato messo la per soddisfare una qualche promessa elettorale.
Come secondo punto, dar vita subito a una Commissione per il Commercio, costituita da un rappresentante degli “alimentari”e uno dei “non alimentari”, un rappresentante della media ed uno della grande impresa, un rappresentante dei consumatori ed uno della società civile.
La commissione avrà il compito di proporre, di vigilare, di indicare, di avere rapporti sul territorio con gli Istituti di Credito, di IMPORRE le proprie direttive, e di denunciarne eventuali abusi (anche bancari), interfacciarsi costantemente con l’Assessorato, ASL, Forze dell’ordine e Polizia Municipale (anche in riferimento a problematiche di ordine pubblico come estorsioni, pizzo ecc.) rapportando il lavoro fatto almeno ogni 90 giorni in Consiglio Comunale: una sorta di governance partecipata.
Nel contempo, creare uno sportello a supporto del commercio dove, finalmente, ci sarà qualcuno che raccoglierà le istanze dei piccoli e medi imprenditori.
Si passa poi al Censimento di tutte le imprese della città per monitorarne realmente i loro problemi (vedi destinazione d’uso, agibilità, ecc.), indicando le possibili soluzioni, facendo voce grossa sia a livello provinciale sia regionale (considerando che molti di questi problemi li portiamo in eredità da anni).
Rivedere il SIAD (piano commercio) introducendo nuovi indici di compatibilità urbanistica ed ambientale considerando, sempre e comunque, i vincoli del nostro territorio, rimettere in moto PIP con forza e fuori da ogni logica affaristica.
Affrontare e applicare il tema della Fiscalità di Vantaggio, per stimolare la nascita di nuove imprese, ad esempio riduzione del 50% della Tarsu (Tares) per i primi 2 anni di attività, eliminare la tassa sulla pubblicità per i primi 5 anni e, ad ogni nuovo posto di lavoro creato, abbattimento del 100% della Tarsu dell’anno in corso. Ridiscutere, inoltre, l’applicazione di questa tassa ad alcune imprese commerciali (vedi mobilifici).
Accelerare sul parcheggio di Via A.Moro per offrire servizio alle attività del posto, pedonalizzandone una parte, e dare finalmente l’etichetta alla via Principale della città di “Strada dello shopping”.
Creare un’area di sosta in Via Cupa che possa servire la Piazza e la parte nord del centro storico, migliorare la viabilità attraverso un rafforzamento della vigilanza e delle strisce blu, eliminare qualsiasi permesso e autorizzazione alla sosta GRATUITA che sia Consigliere Comunale, Sindaco, Medico o figlio di madre fortunata. Tolleranza zero per tutti quelli che ostentano permessi di invalidità falsi che siano cittadini, commercianti, professionisti o figli di padre fortunato.
Riqualificazione urbanistica e rivitalizzazione delle attività economiche del Centro storico per creare quel binomio tradizione-economia per la tanto agognata rinascita del Casamale, luogo di potenzialità turistico-commerciale enormi, ma da sempre solo bacino elettorale e oggi luogo di degrado.
Istituzionalizzare tutti gli eventi più significativi che si svolgono sul territorio (festa delle Lucerne, festa del Baccalà ecc.) che per gli imprenditori locali non debbano essere un aggravio (mi dai un contributo?) ma una opportunità per la propria attività, attraverso agevolazioni nell’accesso ai beni culturali, pacchetti di incentivazione comprendenti l’offerta enogastronomica.
Lotta senza quartiere all’abusivismo commerciale in modo da colpire uno dei principali elementi di reddito e di distorsione del mercato da parte della criminalità.
Semplificare e sveltire le procedure per l’occupazione di suolo pubblico da parte dei pubblici esercizi, con regole semplici che garantiscano installazioni di qualità in modo da rilanciare l’immagine della città.
Rimettere le piccole e medie imprese al centro dell’economia della città, dato il peso predominante del PIL cittadino (oltre l’80%), ridandogli quel ruolo di centralità, in un momento di grande difficoltà, il commercio di vicinato può essere la chiave giusta, riportare quindi un clima di fiducia, dare la possibilità di ritrovare quella sicurezza, quella stabilità per andare avanti, favorire il rilancio delle attività commerciali e turistiche (quasi zero) al fine di creare crescita dell’intera città costituendo esse il settore portante dell’economia sommese.
Debbo confessare che sono rimasto leggermente confuso… Gli confesso che tutto quello che ho sentito sembra estrapolato da un qualsiasi programma elettorale e gli rammento che la competizione elettorale si è chiusa, che non ho bisogno di parole fritte.
Lui mi guarda perplesso e scuotendo la testa mi fa capire che non ho altra scelta debbo SPERARE SPERARE continuare a SPERARE ed avere fiducia.
Ed io, nonostante i miei mille dubbi e le mille incazzature, decido di sperare anche se mi è difficile visto che sono abituato a far quadrare i conti.. Tanto più riconosco che questa è una figura uscita da una competizione di candidati molto variegata: vuoi vedere che questa volta è quello giusto?
Si è fatto tardi saluto il mio interlocutore e scappo a lavorare, del resto aldilà delle mie speranze, è l’unica certezza della giornata che mi rimane.
Mario Sodano ASCOM Somma Vesuviana