Casamarciano. Il sindaco Manzi dice no al decreto Salva-Gori

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Il primo cittadino chiarisce in una nota le ragioni del dissenso all’accordo sottoscritto lo scorso 27 ottobre tra Regione Campania, Ente d’Ambito e Gori per la cancellazione di un debito di circa 157milioni di euro.

Il sindaco di Casamarciano, Andrea Manzi, presidente del tavolo dei comuni dell’area nolana dice no al decreto Salva-Gori. Il primo cittadino in una nota chiarisce le ragioni del dissenso all’accordo sottoscritto lo scorso 27 ottobre tra Regione Campania, Ente d’Ambito e Gori per la cancellazione di un debito di circa 157milioni di euro.

“Premetto” chiarisce Manzi “che ho deciso di non votare a quell’assemblea dei soci dell’Ente d’Ambito per esprimere la mia contrarietà alla sottoscrizione di quell’accordo in quanto non è il risultato di una verifica sulle responsabilità del dissesto finanziario della Gori e dell’entità del debito. Il presidente Manzi vede troppi punti oscuri: “non comprendo l’utilità dell’intesa soprattutto per l’esposizione economica che dalla stessa ne consegue. “La società Gori è per il 51% pubblica ma ha un socio privato che deve dare conto della sua incapacità gestionale.” “Non sono contrario al socio privato a prescinder ma mi opporrò invece alle inefficienze che possono determinare un aggravio economico per gli utenti e diseconomie nel servizio.”

Andrea Manzi va oltre il profilo sostanziale evidenziando dubbi di legittimità sull’accordo salva Gori. “Dubito che quella bozza di accordo approvato dall’Ente d’Ambito vedrà la luce, non credo che seriamente la Regione Campania possa sottoscriverlo sotto il profilo della legittimità amministrativa, civile e contabile”. “Il presidente dell’Ente d’Ambito dovrebbe ritornare in Assemblea dei soci se quell’accordo subisse modifiche, non è legittimato alla sottoscrizione tout court”. Ma c’è un altro problema da tutti sottovalutato: “gli enti d’ambito che fine faranno al 31 dicembre 2012.”

“Non esiste alcuna legge regionale di riordino del ciclo integrato delle acque e ad oggi non vi è ridefinizione dell’assetto delle funzioni esercitate delle autorità d’Ambito”. Forse non è chiaro ai più: al 31.12.2012 (per legge termine prorogato con DL n. 216/2011) le Autorità d’Ambito sono abolite, di conseguenza gli atti eventualmente assunti dalle stesse sono nulli. Alla legge regionale di conseguenza al Consiglio Regionale è affidata la competenza a riallocare le funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato già esercitate dalle Autorità d’ambito e cioè quelle inerenti la scelta della forma di gestione del servizio idrico integrato, la determinazione e la modulazione delle tariffe all’utenza, l’affidamento della gestione ed il controllo della stessa, secondo le disposizioni del codice dell’ambiente.

Tanta confusione regna per un problema che invece andrebbe affrontato con la dovuta competenza. Manzi pretende chiarezza altrimenti come sindaco e presidente del tavolo dei comuni dell’area nolana è pronto ad intraprendere una nuova battaglia per la gestione dell’acqua che, “non deve essere necessariamente pubblica ma deve assolutamente essere trasparente, economicamente vantaggiosa per gli utenti senza creare costi non giustificabili con le esigenze di un servizio ottimale.”