Alla fin fine, le proteste dei cittadini sono servite a giustificare la nascita “necessaria” di nuovi inceneritori. Quanto alle malattie, c”è pure la risposta bella e pronta: “Prima o poi dobbiamo pur morire!”. Di Amato Lamberti
Amen. E così sia. L’ultima, in ordine di tempo, emergenza rifiuti è servita perfettamente allo scopo per il quale era stata programmata: costruire due, anzi tre, nuovi termovalorizzatori in Campania.
Le delibere di Napoli e di Salerno sono già pronte, le aree sono state individuate, le imprese che li costruiranno sono sempre le stesse, capofila la Impregilo, vale a dire la Fiat. Tra poco cominceranno i lavori,un po’ di gente troverà lavoro, cominceranno a girare soldi in una situazione di ristagno dell’economia e degli investimenti, tutti saranno felici al solo pensiero di non essere più sommersi dai cumuli di rifiuti.
Per un paio di anni ci sarà ancora bisogno di mandare la "monnezza" in qualche discarica in Campania, in Sicilia, in Puglia, in Germania, in Cina: non importa, tanto a pagare sono sempre i cittadini. Ma la costruzione dei termovalorizzatori terrà tutti buoni: pochi anni di sacrifici e poi non sentiremo più parlare di rifiuti, di Napoli invasa dai sacchetti di immondizia, della camorra che cavalca le proteste dei cittadini; ci penseranno i termovalorizzatori a fare sparire tutto, a ridarci una dignità e una faccia presentabile.
Per questo, per essere proprio sicuri, ne costruiamo qualcuno più del necessario, non si può mai sapere; e, poi, potremo sempre aiutare qualche altra regione meno virtuosa della nostra e fare soldi incenerendo i loro rifiuti sul nostro territorio. I sindaci della Campania, cominciare da quelli di Napoli e Salerno, si fregano le mani al solo pensiero delle "compensazioni" in denaro sonante che gli permetteranno di compensare i buchi di bilancio creati dalla loro dissennata amministrazione. Tutti vorrebbero partecipare al banchetto e vedrete quanti si candideranno ad ospitare sul loro territorio nuovi inceneritori.
Il primo segnale lo ha già dato il sindaco di Somma Vesuviana, ma sono molti quelli che sono entrati in fibrillazione. Visto che si possono costruire perché anche noi non possiamo? Fine delle discussioni. Sono nati anche i "comitati per il sì"; questa è la vera cittadinanza attiva e responsabile. Chi continua a parlare di "cancrodiffusori" è solo un disfattista irresponsabile che non vuole che si risolvano i problemi, quando non fa il gioco dei poteri criminali. Gli organi di informazione, stampa e televisioni, sono stati schierati a difesa delle scelte del Governo e di Confindustria e di "scienziati" disponibili a sostenerle se ne trovano sempre di più.
Basta discutere, basta inseguire favole come la raccolta differenziata, il riciclo, il riuso; il rifiuto è solo e unicamente un ottimo combustibile per alimentare impianti per la produzione di elettricità. I cittadini hanno bisogno di elettricità; le industrie hanno bisogno di elettricità; lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’intero Paese ha bisogno di elettricità; il progresso tecnologico, le nuove tecnologie informatiche, digitali, virtuali, hanno bisogno di elettricità: termovalorizzatori e centrali nucleari sono la risposta al bisogno di elettricità e alla necessità di riequilibrare la bilancia dei
pagamenti.
Non daremo più soldi ai petrolieri per acquistare combustibile: ne abbiamo fino troppo con tutti i rifiuti che produciamo. Ai cittadini che chiedono di essere riassicurati anche per quanto riguarda la loro salute, rispondono: (1) che abbiamo il sistema sanitario migliore del mondo e che dobbiamo sostenerlo anche con le entrate dell’incenerimento dei rifiuti; (2) che prima o poi dobbiamo morire, non possiamo certo vivere in eterno.
(Fonte foto: Rete Internet)