Il tema dei diritti umani visto da 16 artisti dalle diverse sensibilità: dal diritto alla vita, alla pace, al sogno, ai diritti delle donne. In mostra alla Fondazione Forum delle Culture, a Napoli, fino al 22 aprile.
Una mostra sui diritti umani, ospitata dalla Fondazione Forum universale delle culture: l’evento rientra nella serie di iniziative con cui Napoli si prepara a fare gli onori di casa per l’atteso appuntamento del 2013, quando delegazioni da tutto il mondo arriveranno in città per il Forum. La mostra, organizzata da Galleria Monteoliveto e visitabile fino al 22 aprile nella Sala refettorio dell’ex Asilo Filangieri, nel centro storico del capoluogo, è stata inaugurata venerdì scorso. Le opere, incentrate appunto sul tema dei diritti umani, si differenziano per tecnica e tematica. Lunga la lista degli artisti esposti, italiani e stranieri.
Ci sono Loredana Alfieri, Fanny Balzamo, Marina Cavaniglia, Cherny, Cristina Cianci, Gianpaolo Cono, Denise Grisi, Miriam Maddalena, Hedy Maimann, Lieve Ophalvens, Lisa Perini, Vanessa Pignalosa, Silvia Rea, Manuela Vaccaro, Jean-Jacques Venturini, Lee Whojeong. Ogni autore è stato chiamato ad esprimersi attraverso l’arte, ma anche con parole che accompagnano le opere.
All’inaugurazione abbiamo incontrato due tra gli artisti in mostra, Silvia Rea e Gianpaolo Cono. L’artista Silvia Rea (Napoli) racconta così la sua opera. «Cosa può fare l’arte per i diritti umani?», si chiede. «Certo non garantirli, ma poiché l’arte può raccontare l’anima del mondo, può farsi strumento per denunciare la precarietà della condizione umana. E così, donne alle quali il burqa nega l’identità, donne dal volto rugoso il cui sguardo rivela una dignità calpestata possono diventare simbolo di diritti negati».
L’artista presenta due opere, struggenti e di grande impatto emotivo. Gli occhi di una anziana donna, la bocca rugosa serrata in un espressione severa, avvolta in un burqa celeste come il cielo, mentre tende a noi un bicchiere di plastica, ambigua richiesta, forse acqua, tema di grande attualità, o elemosina, come le mille facce che ci chiedono aiuto ed elemosina quotidianamente confuse tra loro. «Questa donna l’ho incontrata davvero un giorno in Messico», ci racconta l’autrice. La seconda opera rappresenta un gruppo di donne nel deserto, tutte avvolte completamente in un burqa celeste. «L’immagine di queste donne è di forza», spiega l’artista. «È vero, indossano il burqa, ma combattono. Sono donne che avanzano».
«Populismo, propaganda, politica, mancanza di volontà, interessi economici fanno sfortunatamente dei diritti umani soltanto il titolo di questa collettiva. Il resto è il sogno di qualche ultimo romantico». Queste le parole usate dall’artista Gianpaolo Cono (Napoli) per definire le sue opere. È lui ad illustrarci come leggere una delle due opere da lui esposte, entrambe caratterizzate da un tratto grafico che lo contraddistingue. L’opera accosta diverse frasi che rendono evidenti alcune contraddizioni sul concetto della violenza, che rivelano quanto spesso la “violenza” viene percepita con il filtro di strumenti che sociali e culturali.
Così si contrappone “difendere un pesce rosso in un acquario” con “bollire viva un’aragosta”, sottolinea l’autore «per noi è una cosa reputata normale, e non ci accorgiamo più che sono azioni della stessa natura. “Schiacciare un millepiedi” ci sembra giusto ma a “è barbaro uccidere una farfalla”. Fino ad arrivare alla contrapposizione tra “Teresa Lewis” e “Sakineh”». «Volevo arrivare al confronto tra le due pene di morte e di come siano state sentite in modo diverso dall’opinione pubblica», racconta l’artista con un tono che rivela un forte attaccamento al tema. «Entrambe le donne sono state condannate ad essere uccise, una delle due in un posto del mondo definito ricco e avanzato».
Oltre al sostegno del Forum delle culture, la Mostra-Progetto di Arte Contemporanea ha ricevuto il patrocinio morale del Comune di Napoli, del Consulat Général d’Italie à Nice e del Club Artisti franco italien di Nizza. Rientra nelle iniziative a favore dell’Anno Internazionale dei Giovani 2010 – 2011 deciso dall’ONU allo scopo di promuovere i valori del rispetto dei diritti umani e della solidarietà tra le generazioni, le culture, le religioni e le civiltà, elementi decisivi per il rafforzamento delle fondamenta della pace. All’artista che avrà maggiormente espresso il tema della mostra, sarà assegnato il Premio “Artists for Human Rights” che sarà consegnato dal presidente della Fondazione Forum, Nicola Oddati, a chiusura dell’evento.
La mostra sarà successivamente presentata a Nizza l’8 giugno 2011 presso la Sala Michelangelo del Consulat Général d’Italie à Nice.
Galleria Monteoliveto: Info: 081 19569414 – 3387679286 www.galleriamonteoliveto.it
(Fonte foto: Rete Internet)


