Buone notizie per gli albergatori italiani. Dopo il flop di Pasqua, il turismo riparte con i ponti di primavera. Brillante la performance di Napoli, che registra il 95% delle camere prenotate in occasione del prossimo 1° maggio.
Dopo una Pasqua sottotono, con i ponti di primavera il turismo dà qualche primo segnale di ripartenza ma le difficoltà restano serie: per i prossimi fine settimana si registra un tasso medio di occupazione delle camere disponibili nelle strutture alberghiere aperte del 67%, con punte più elevate in occasione del 1 maggio. I soggiorni, però, rimangono brevi, di due-tre notti. E’ quanto emerge dai dati del monitoraggio condotto dal Centro Studi Turistici sulla disponibilità di offerta ricettiva sui vari portali delle Online Travel Agencies, diffusi in collaborazione con Assoturismo Confesercenti.
L’analisi prende in considerazione solo le camere messe a disposizione dalle imprese ricettive sulle piattaforme web, e non al totale dell’offerta esistente. Il dato – spiega il Centro studi turistici – è destinato a crescere con l’avvicinarsi della festa dei lavoratori. A trainare l’interesse del mercato sono soprattutto le città d’arte, dove si rileva un tasso medio di saturazione della ricettività online dell’80%.
Degna di nota soprattutto la performance campana. In occasione del prossimo 1° maggio, infatti, gli albergatori napoletani hanno registrato il 95% delle camere prenotate. Un segnale positivo per una terra martoriata da mille difficoltà, ma che non perde mai la voglia di riscattarsi. Ne è dimostrazione la forte attrattiva che continua ad esercitare su turisti italiani e non , che continuano a prediligerla anche rispetto alle più lussuose capitali europee.
“Sono dati che, con grande prudenza, possiamo definire abbastanza confortanti per un settore che soffre ancora molto ed ha bisogno di interventi incisivi e rapidi per risollevarsi da una crisi profondissima di anni – commenta Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti – il desiderio e il bisogno di vacanza degli italiani resiste, ma le difficoltà non sono finite, come si vede dalla brevità dei soggiorni programmati. Serve una svolta profonda: nel recente incontro tra il ministro Dario Franceschini e le delegazioni di Assoturismo, Confturismo e Federturismo, abbiamo parlato anche del progetto dei buoni vacanze, secondo noi utili per ampliare la base di cittadini che si possono permettere un viaggio.
Devono essere riattivati: sono un valido strumento di destagionalizzazione e possono aiutare lo sviluppo turistico di nuovi territori. Ma serve un intervento rilevante anche sul fisco, che punti a ripristinare condizioni paritarie di concorrenza con gli altri Paesi europei sull’Iva, da noi ancora troppo elevata”.