Casalnuovo, nasce il N.O.P.E.

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È stato istituito un nucleo di vigilanza ambientale che si prefigge lo scopo di porre un freno alle problematiche relative al conferimento irregolare e fuori calendario dei rifiuti solidi urbani sul territorio.

Sarà Attivato un apposito Nucleo di Intervento di Polizia Ambientale ed Ecologica a Casalnuovo. Il neonato nucleo d’intervento si prefigge come scopo quello di porre un freno alle problematiche relative al conferimento irregolare e fuori calendario dei rifiuti solidi urbani sul territorio. Sarà composto da un Sottoufficiale, da tre agenti di Polizia Municipale e da due ausiliari del traffico abilitati all’attività di “accertatori ambientali”. L’Ufficio Settore Ambiente del Comune di Casalnuovo, retto dal dott. Marco Carrera, ha invece arruolato 4 sorveglianti, tre dei quali avranno anche il compito di comminare sanzioni amministrative.

Il nucleo è stato istituito il 21 gennaio scorso, in seguito ad una missiva inoltrata dall’assessore delegato al ramo delle Politiche Ambientali del comune casalnuovese, Salvatore Errichiello. La lettera era indirizzata al Responsabile Settore Vigilanza Ambientale e Igiene del Territorio e al Comandante della Polizia Municipale locale. «Nelle ultime settimane, in molte zone della città, si sono rivisti i cumuli di rifiuto indifferenziato conferito senza attenersi alle modalità indicate dal calendario di conferimento – ha sottolineato Errichiello nella richiesta scritta – e tale comportamento, se non prontamente sanzionato, compromette gravemente il risultato da raggiungere ai fini di una sana e corretta raccolta differenziata. Per questo motivo è doveroso intensificare i controlli». In seguito alla richiesta, è stato prontamente istituito il cosiddetto NOPE, Nucleo Operativo Polizia Ambientale ed Ecologica.

Il Nucleo Operativo di Polizia Municipale e Settore Ambiente si occuperà anche di vigilare su eventuali roghi entro confini del territorio comunale. I “vigilanti” si avvarranno anche dell’occhio elettronico delle 20 telecamere installate su 13 punti del territorio di Casalnuovo.
(Fonte foto: Rete Internet)

Marigliano, Movimento 5 Stelle: i candidati che servono

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Previsto per questa sera l’incontro, organizzato dagli attivisti del M5S, con i candidati Di Maio e Vannetiello rispettivamente per Camera e Senato.

Gli attivisti del M5S di Marigliano comunicano che Mercoledì 30 Gennaio si terrà un incontro con i candidati Luigi Di Maio: candidato per la Camera; Sergio Puglia e Luca Vannetiello: candidati per il Senato.

L’incontro avverrà alle ore 20:30 presso la pizzeria Ciccio’s, Corso Umberto I, 570 a Marigliano. Tutti i cittadini simpatizzanti del M5S sono invitati a partecipare. Con soli 12 euro di cui 5 euro verranno devoluti al MoVimento 5 Stelle di Marigliano per le attività sul territorio; si potrà gustare una pizza e bere una bibita, servite ai tavoli direttamente dai nostri candidati come simbolo di cittadini a servizio del paese. Il M5S rinuncia ad ogni rimborso elettorale per le elezioni politiche lo fa perché i rimborsi elettorali sono il modo con cui la Casta ha reintrodotto il finanziamento pubblico ai partiti politici, dopo che gli italiani avevano chiesto con larghissima maggioranza di abrogarlo.

I partiti incassano invece miliardi di euro di finanziamenti spacciati per rimborsi contro la volontà di un referendum che li aveva aboliti. Il M5S non prende i soldi dei cittadini, mentre i partiti, tutti i partiti, senza alcuna eccezione invece si. Vedremo se le altre forze politiche avranno la volontà di adottare misure in tal senso che vadano al di là delle operazioni di facciata. I candidati del M5S sono cittadini come Voi che fanno politica per servizio civile e per un periodo limitato.
MoVimento Cinque Stelle Marigliano

Napoli. Divieto di affissione. Giovani avanguardie del sud del mondo

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Sette giovani artisti del sud si confrontano su corpo e spazio nella collettiva curata da Giuliana Ippolito. Fino al 3 maggio 2013 presso Zeta Studio.

Visi di donne, corpi femminili distesi nei boschi, radiografie in bianco e nero in contrasto con foglie e fiori colorati, fili di ferro a creare forme sospese. Fisicità e immaterialità. Colore e bianco. Il corpo e i suoi contrasti tra reale e mentale.

Trasparenze e opacità. I sette artisti protagonisti di Divieto di affissione, danno vita ad una riflessione sulla corporeità, partendo da materiali eterogenei come fil di ferro e plexiglass e impiegando tecniche diverse tra loro come fotografia, pittura, disegno e installazioni. La fisicità è al centro di ogni opera, il corpo umano, se non direttamente rappresentato, viene evocato o, paradossalmente, smaterializzato. La pelle lucida e la sinuosità di un pesce, vengono azzerate dall’uso del fil di ferro per disegnarne la fisionomia. Un corpo di donna immerso in un bosco diventa trasparente nel gioco dei contrasti. Radiografie di busti che nascono dall’erba finta rimandano ad un legame tra il reale e l’irreale.

Gema Ruperez Alonso, Barbara Bonfilio, Dario De Cristofaro, Francesca Manetta, Monticelli & Pagone, Antonella Romano, Stella Tasca, sono tutti giovani artisti del Sud: il Sud d’Italia, d’Europa; un Sud che non risponde ad una collocazione geografica, ma che è diventato soprattutto un vero e proprio stile di vita. L’arte diviene quindi occasione di riscatto di un unico, esteso Meridione, che attraverso questa esposizione itinerante può essere scoperto e apprezzato quanto merita. Sette artisti del Sud che, seppur con esperienze diverse alle spalle e con diverse tipologie di approccio all’arte, hanno accettato l’invito della galleria Numen di Benevento e della sua curatrice Giuliana Ippolito, da sempre al lavoro per offrire una vetrina ai giovani talenti, a confrontarsi e a interrogarsi sulle idee di materialità e spazialità.

In Divieto di affissione, infatti, la riflessione sul corpo si fa opera d’arte e cerca un suo spazio. Uno spazio che non sia costrittivo, monotono ed elitario, come può esserlo lo spazio di una sala museale, ma quotidiano e lavorativo. Uno spazio di confronto e scambio capace di trasformare in altro l’opera stessa. Per questo motivo, anche la 2seconda fermata di Divieto di affissione. Giovani avanguardie del sud del mondo, un progetto della galleria d’arte Numen Arti Contemporanee di Benevento, si svolgerà in uno studio professionale come già successo per la prima fermata inaugurata nel luglio del 2011 a Roma, presso lo Studio legale di Diritto amministrativo del Prof. Gennaro Terracciano, in Largo Arenula, 34, e per il primo appuntamento a Napoli nel dicembre dello stesso anno, evento ancora in corso presso lo Studio di architettura e risorse umane Koan Russo di Pierluigi Russo e Silvana Totaro sito in via Crispi, 30.

Dal 30 novembre 2012 la seconda tappa napoletana è ospitata dallo Zeta Studio degli architetti Giuliano Andrea Dell’Uva e Francesca Faraone, con sede a Via Bisignano, 59. Zeta Studio nasce nel 2005 da un’idea di Giuliano Andrea Dell’Uva e Francesca Faraone. Con sedi a Napoli e Capri, lo studio, al quale collabora un team di giovanissimi esperti, si occupa di ogni aspetto del mondo dell’architettura e del design, con grande attenzione all’innovazione e all’estetica. www.zstudioarchitetti.it. La galleria Numen Arti Contemporanee, situata nel centro storico di Benevento, è stata fondata nel 2008 da Giuliana Ippolito con l’idea di farne uno spazio diffuso per l’arte, un luogo in cui esterno e interno non siano contrapposti tra loro, ma anzi in completa continuità. Uno spazio in cui ospitare soprattutto le opere di giovani talenti dell’arte e gli artisti stessi, come dimostra il progetto di inaugurare nel 2013 una residenza per artisti stranieri nelle immediate vicinanze della galleria.

Fino al 15 febbraio 2013, Numen ospiterà la personale dell’artista Stella Tasca dal titolo Belly Blue Party. La galleria è sita in Vico Noce, 20/22/33 ed è aperta il martedi, mercoledi, giovedi e venerdi dalle ore 11 alle ore 13 e sempre su appuntamento prenotando al numero: 3387503300. www.numen.it. Giuliana Ippolito è nata a Napoli ma vive e lavora a Benevento. Iscritta all’albo nazionale dei giornalisti professionisti, è Art Director della Galleria Numen. La mostra Divieto di affissione può essere visitata tutti i giorni in orario di ufficio previa prenotazione, contattando Zeta Studio al numero 081 0382168.

Il Giorno della memoria a San Vitaliano

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L’evento si è svolto grazie all’impegno del Comune, della Chiesa e delle associazioni Cattolica, Populorum Progressio, Gad Radici, Fita e del Forum della Gioventù.

La Giornata della Memoria è stata onorata anche a San Vitaliano con l’organizzazione del Gruppo G.A.D Radici.

Sabato sera 27 gennaio presso la Cappella dell’Addolorata dell’ex Convento delle Suore in Via Cittadella si sono ritrovati cittadini, associazioni culturali civili e religiose ed i rappresentanti della Chiesa e dell’Amministrazione Comunale di San Vitaliano "in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti" come fissato dalla legge n. 211 del 2000. Vi erano il Sindaco di San Vitaliano, Antonio Falcone; il Presidente della Populorum Progressio ed Assessore all’Urbanistica, Lavori Pubblici e Servizi Informatici, Giovanni Malesci; il Parroco Don Salvatore Peluso;Raffaele Ferrara dell’Azione Cattolica; il Gruppo della Parrocchia S. Maria della Libera; Gennaro Saiello, coordinatore del Forum della Gioventù ed alcuni partecipanti e testimoni dell’esperienza di viaggio ad Auschwitz della Populorum Progressio: Antonio Malesci, Mario ed Angela Cicciomessere, Tony Spiezia, Antonio Aniello Spiezia e Antonio Castaldo.

La lettura a più voci con adeguato accompagnamento musicale con la sapiente regia di Pasquale Manfredi del Gruppo G.A.D. Radici, ha rappresentato le testimonianze della Shoah, di chi è sopravvissuto all’orrore, i pochi usciti vivi dai campi di sterminio grazie alla liberazione da parte degli eserciti russo ed americano nel 1945. In contemporanea le stesse letture sono state effettuate in altri paesi della Campania grazie alla rete solidale di gruppi teatrali regionali della Federazione Italiana Teatro Amatori. Diverse sono state le riflessioni e le testimonianze dei partecipanti all’incontro aperto con l’accensione di piccoli ceri come per sottolineare il senso di una preghiera, il simbolo della commemorazione e la continuità di un impegno civile.

L’assessore Giovanni Malesci, Presidente dell’Associazione Populorum Progressio che promuove ogni anno il viaggio esperienziale ad Auschwitz, ha affermato che “si torna a casa cambiati carichi di una maturità che porta nuova luce sulla propria vita, nei rapporti con gli altri e tutto diventa relativo. L’indelebile esperienza che ogni anno rinnoviamo la condividiamo con i partecipanti di ogni età e la socializziamo poi al ritorno a San Vitaliano. Il Giorno della Memoria è per noi un impegno perenne a non dimenticare e se il lamento del vento di Auschwitz ci riporta le voci delle vittime innocenti, riconsideriamo i nostri banali lamenti e quelli di tanti giovani, rispetto alla vita in generale, e riscopriamo il giusto senso e la corretta misura di ogni cosa”. Don Salvatore Peluso ha ricordato “il Cristo che pure ad Auschwitz era presente e la testimonianza di padre Massimilian Kolbe, fra le tantissime vittime di Auschwitz, giunge dal passato fino a noi e si proietta nel futuro sconfiggendo l’odio, la morte e la distruzione. Solo l’amore salva”.

Il Sindaco di San Vitaliano, dott. Antonio Falcone ha dichiarato: “come primo Cittadino, responsabile della cosa pubblica, invito ad essere ognuno educatore del cuore, altrimenti c’è questa sorta di revanche, di incultura strisciante che ci porta ad essere razzisti, mentre senza educazione del cuore, senza educazione alla vita possiamo vedere e non guardare, guardare e non vedere, soprattutto gli spettacoli che il mondo ci offre. Vediamo da lontano i tanti focolai di guerra, i tanti bambini che muoiono di fame e non possiamo fare nulla, mentre oscilliamo nelle nostre banalità, nelle cattiverie. Infanghiamo senza motivo i nostri simili e questo non fa crescere. Teniamo sempre presente questa prospettiva: l’educazione nel cuore e lì, nell’intimo, troviamo la verità e la forza per essere più uomini. Oggi nella Giornata della Memoria ricordiamo tutte le vittime dell’Olocausto e le figure di Edith Stein e di Maximilian Kolbe che in quell’inferno hanno testimoniato la vita”.

Sant’Anastasia: Vera Terracciano è nella lista UDC dei candidati alla Camera dei Deputati

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“L’estraniamento di giovani e donne alla politica non giova perchè non favorisce il cambiamento”, è quanto asserisce la giovane anastasiana.

L’Udc di Sant’Anastasia, in seguito ad una richiesta di inserimento di un rappresentante territoriale da parte degli organi di partito provinciale, ha scelto di proporre Vera Terracciano come candidata alla Camera dei deputati (Campania 1).

“Abbiamo optato per Vera Terracciano per dare un segnale di rinnovamento della politica locale. Bisogna formare la nuova classe dirigenziale e dare spazio alle nuove leve”, afferma Antonio Ceriello, coordinatore della sezione dell’UDC di Sant’Anastasia. “La mia candidatura è una testimonianza di vicinanza al partito e uno sprono alla partecipazione. Ritengo che nonostante il grave momento che stiamo affrontando, l’estraniamento di giovani e donne alla politica non giova perché non favorisce il cambiamento”, aggiunge Vera Terracciano, che ringrazia gli amici del partito e auspica che siano in tanti a condividere i seri programmi che l’UDC sta attuando.

Acerra, voto di scambio, parla un indagato: “Co procurai i voti ai politici”.

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Deposizione choc davanti al pubblico ministero di Nola di uno degli indagati, che fa il nome di un consigliere comunale e di una parente di un politico locale di vertice.

Mario Calzolaio, 40 anni, è l’uomo chiave dell’inchiesta su un presunto voto di scambio messo a segno durante le elezioni comunali di Acerra del maggio 2012. Calzolaio è indagato dalla procura di Nola insieme ad altre persone per aver procurato voti alla maggioranza che governa la municipalità in cambio di una serie di posti di lavoro in una ditta di vigilanza, gestita da un consigliere comunale con varie deleghe amministrative.

Intanto emergono altri particolari dalla deposizione di Calzolaio rilasciata davanti al pubblico ministero Cristina Curatoli. Un dato su tutti: Calzolaio ha fatto i nomi del consigliere comunale e di una donna, una parente stretta di un esponente di punta della giunta attualmente al potere. “Ho fatto il nome del consigliere comunale – racconta l’indagato – che all’epoca era candidato alle elezioni del consiglio municipale. Ho anche fatto i nomi – aggiunge, tono sicuro – di tutti quelli che so per certo che sono stati assunti da lui: uno se n’è andato dalla ditta mentre gli altri continuano a lavorare”. Anche Calzolaio era stato assunto nell’azienda di vigilanza privata, poco prima delle elezioni, con un contratto a tempo.

“Sono stato assunto il 10 aprile e ho procurato 244 voti. Poi la polizia – racconta ancora l’indagato – ha segnalato alla ditta che avevo ricevuto una denuncia per aver protestato in passato nel cantiere dell’inceneritore, in quanto avevo perso il mio lavoro di muratore. Dopo quella segnalazione il candidato, divenuto quindi consigliere con 341 voti di preferenza, mi ha detto che il contratto non poteva più essere rinnovato e mi ha cacciato”. Calzolaio ha riferito al pm i particolari del presunto voto di scambio. “Prima delle elezioni – specifica – abbiamo aperto una sede per fare la pubblicità al candidato e alla parte politica che sosteneva. Il candidato mi ha incaricato di raccogliere il maggior numero di voti possibile in cambio dei posti. Poi una donna, sua parente e parente stretta anche di un altro candidato più importante di lui, ha telefonato ai miei. “Se volete far lavorare vostro figlio dovete portare i voti”, ha intimato la donna ai miei genitori, con un tono minaccioso. E io ho fatto ciò che mi è stato imposto se volevo sopravvivere”.

Nel frattempo ci sono altri testimoni pronti a sostenere quanto ha detto Mario. Gente che ha perso il lavoro nella ditta finita nel mirino subito dopo le elezioni, oppure che non è mai stata assunta. Dal canto suo il consigliere comunale indagato risponde così: “Chiunque si può svegliare la mattina e inventarsi qualsiasi accusa. E’ facile individuare un soggetto che fa l’imprenditore e che è un esponente della maggioranza. Inoltre non c’è stato nessun voto di scambio: la mia azienda è in forte espansione per cui non ho assunto solo ad Acerra ma in diversi altri comuni e quindi ben venga l’azione dei magistrato”.
(Fonte foto: Rete Internet)

Ipercoop, confronto ad Afragola, l’Usb porta i lavoratori a palazzo San Giacomo

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Stamane riunione ad Afragola per discutere la linea da adottare nella vertenza. Intanto l’Unione dei sindacati di base organizza un presidio per domani, sotto il municipio di Napoli.

Si stanno profilando divisioni sindacali di non poco conto nella vertenza sulla cessione degli Ipercoop della Campania. Il sindacato autonomo Usb, storicamente schierato a sinistra, ha puntato l’indice verso Cgil, Cisl e Uil, accusati di essere “troppo morbidi”.

Intanto nell’ipermercato di Quarto, dove c’è una presenza marcata di attivisti Usb, sta prevalendo la linea della lotta senza quartiere contro l’operazione voluta dalla cooperativa toscana Unicoop di cedere tutto o quasi del comparto campano all’imprenditore casertano Castrese Catone, cognato del presidente del consiglio regionale Paolo Romano ( Popolo delle Libertà ). Un personaggio, Catone, contro il quale l’Usb si è più volte scagliato anche a causa della vicenda relativa all’arresto del 2011 per una sospetta bancarotta fraudolenta. Accade però che nell’ipermercato di Afragola, meglio controllato dai confederali, i lavoratori stamane saranno chiamati a esprimersi su due documenti. Uno, quello ispirato alla posizione Usb, finalizzato alla lotta e alla rottura delle trattative.

L’altro, quello Cgil, Cisl e Uil, più puntato alla mediazione. Ma il sindacato autonomo ha già deciso di portare in piazza gli addetti Ipercoop. Per giovedi mattina l’Unione di base ha organizzato un sit in davanti al municipio di Napoli. Obiettivo: incontrare il sindaco Luigi De Magistris.

Nola. Una risposta di concretezza al femminile: Elena Falco per il “movimento” montiano

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La candidata di Casamarciano, durante l’apertura della sua campagna elettorale auspica la centralità del nolano quale baricentro della Campania.

Al settimo posto nel collegio Campania 1 per "Scelta Civica con Monti per l’Italia", la Falco, ha inaugurato la sua corsa in Parlamento questa mattina a Nola, con il capolista Luciano Cimmino e con Giovanni Palladino, ex consigliere comunale di Napoli e coordinatore per la Campania, di Italia Futura.

Presenti numerosi esponenti del mondo politico nolano, tra cui il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi, che enfatizza quanto il progetto montiano rappresenti un vero e proprio "movimento" e non un partito; un movimento cui il territorio nolano non può non aderire considerando quanto la politica nella nostra area abbia totalmente fallito. Seconda donna in lista per Monti, l’ex assessore del comune di Casamarciano ed esperta in consulenza per gli enti locali,ha a cuore da sempre tematiche quali Ambiente e Cultura; auspica infatti per il territorio nolano, di continuo martoriato e ormai considerato"pattumiera d’Italia", una impiantistica per evitare lo sperpero continuo di denaro pubblico.

Punta inoltre ad iniziative di monitoraggio del territorio, allo scopo di controllare e arginare l’inquinamento ambientale, incentivando così alla prevenzione. In un’area ad altissimo valore storico come quella nolana, non si può non inserire in agenda, un ricco progetto culturale, che punti ad un unico grande sistema di ricettività, per la rivitalizzazione dell’ intero territorio, dunque in una logica di "sistema" di forze tra i comuni del comprensorio per estendere a tutta l’ area il businnes turistico-culturale. Il Festival del Teatro Città di Casamarciano è infatti uno dei più grandi risultati in campo culturale dell’ area, che la scorsa edizione, grazie alla Falco e all’ amministrazione comunale, ha totalizzato un boom di presenze in città, con settemila spettatori in soli sei giorni. La Falco, dunque, ha ben chiari i punti del suo programma, intende infatti creare "un’agenda nolana per Monti" in vista delle prossime elezioni.

Consapevole inoltre dell’importanza del distretto commerciale Cis- Interporto, ormai leader del commercio internazionale, confida nel capolista Cimmino, patron del marchio Yamamay, affinché la città e tutto il comprensorio riescano finalmente a trarre più vantaggio dal grande polo distributivo. Per il territorio nolano di cui si definisce un figlio, il capolista Cimmino intende rafforzare l’integrazione tra il territorio e la realtà industriale puntando all’istituzione di un polo di ricerca ed innovazione per supportare le imprese nella sfida europea.

Somma Vesuviana. Arrestato pregiudicato del clan Ianuale

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A finire in manette Umberto Ianuale, accusato di associazione mafiosa nel napoletano.

A Somma Vesuviana i carabinieri dell’aliquota operativa di Castello di Cisterna hanno arrestato Umberto Ianuale, 44 anni, residente in via Duca di Salza, già noto alle forze dell’ordine, affiliato al clan camorristico Ianuale Vincenzo detto “squadrone”, operante a Castello di Cisterna e nei comuni limitrofi.

L’uomo è stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso il 22 gennaio dalla Corte di Appello di Napoli, ed è condannato ad espiare la pena residua di 10 mesi e 19 giorni di reclusione per associazione di tipo mafioso commesso a Castello di Cisterna, Brusciano e Mariglianella nel 2005. Il 44enne è stato tradotto nell’istituto penitenziario di Secondigliano.
(Fonte foto: Rete Internet)

Alle Gavete: nuove sorgenti e nuovi amici

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Il CAI di Piedimonte Matese e i Cicloverdi Napoli rendono omaggio alla Mamma Schiavona presso le Sorgenti delle Gavete. Calorosa l’accoglienza della Paranza omonima.

Domenica scorsa a Somma Vesuviana, in concomitanza con la scoperta di un altro affioramento delle Sorgenti sommesi, la Paranza delle Gavete accoglie una folta delegazione del CAI e dei Cicloverdi, due attivi gruppi escursionistici e non nuovi, in particolar modo il Club Alpino Italiano, ad iniziative di rivalutazione culturale del territorio.

La Mattina è di quelle fredde ma per fortuna assolata e senza vento, il Somma e il Vesuvio sono imbiancati sul loro versante settentrionale e la giornata sembra ideale per visitare la Montagna. La sezione del CAI di Piedimonte Matese ha organizzato per questa giornata un momento di riscoperta della nostra terra, martoriata da spazzatura e abusivismo edilizio, ha deciso di farlo in virtù del principio che il territorio può essere tutelato solo se condiviso, e questo può accadere solo se le persone se ne riappropriano frequentandolo. Quale sodalizio migliore quindi se non quello della Paranza delle Gavete, il più recente esempio di cittadinanza attiva e di riabilitazione territoriale? Un gruppo di persone, senza forza alcuna se non quella della propria determinazione, che ha ripulito in buona parte le antiche sorgenti delle Gavete sul versante sommese del Vulcano.

Dopo un breve tratto urbanizzato, il gruppo, di trentaquattro persone più un cane, formato da soci CAI e Cicloverdi Napoli, s’incammina verso le Gavete, il paesaggio, diviene ben presto da cittadino a rurale e la gente del posto saluta con piacere la novità di quel plotone di escursionisti armati di bastoncini e zaino che le allieterà la mattinata, chiedono curiosi dove vadano così allegri ed equipaggiati; – sulle Gavete – gli si risponde, gli anziani sorridono nel chiarore di un remoto ricordo d’infanzia, altri non capiscono, sono i più giovani che non ne conoscevano l’esistenza, ma l’aria è di festa e se un domani altre persone saliranno alle Sorgenti, nel rispetto della Natura e della Mamma Schiavona, allora val bene anche lo sfottò di chi invece non vuol capire e vuol vedere il mondo solo dalla sua prospettiva.

Il sole ci aiuta, anzi la camminata corrobora e ci fa sudare, ma all’ombra fa freddino; il gruppo, opportunamente avvertito, non soppesa più di tanto lo scempio delle microdiscariche che incontriamo ma ne chiede ragione e si cerca di dargli una spiegazione che non sempre è facile fornire, per lo meno a rigor di logica. Dopo i piacevoli declivi terrazzati a vigna e ad albicocco, in pausa per meglio soddisfare il nostro estivo godere, entriamo in una gola fredda e umida ma dalla rigogliosa vegetazione mesofila, l’umidità infatti si fa sentire; all’avvicinarsi alle sorgenti udiamo un suono in lontananza che ben presto diventa più ritmico e viscerale, io so cos’è ma voglio pregustarmi la sorpresa dei miei compagni di viaggio, allorquando assisteranno al paesaggio con sorpresa che la Paranza gli offrirà.

Superato con una scala un dislivello raggiungiamo un teatro naturale, un emiciclo di lava consolidata e concretizzata nelle forme più svariate e lì, sullo sfondo, la piccola grotta con l’effige della Mamma Pacchiana, una versione tutta locale della Mamma Schiavona, assai venerata in tutta la zona a nord del Vesuvio. Gli escursionisti vengono accolti dalla Paranza a suon di tammorra e fisarmonoca e dagli ancestrali canti di Somma, la sorpresa è grande e piacevole, il freddo della sosta viene prontamente mitigato da un ottimo vino, da salsicce e taralli ‘nzogna e pepe. Qualcuno accenna un ballo, si spera solo per la musica e non per i bacchici effetti.

M’affaccio dall’alto di un dislivello e rivedo quei volti familiari dei paranzari, quelli che ho saputo apprezzare nelle mie precedenti escursioni o sul Ciglio durante le ricorrenze e ne apprezzo la calorosa accoglienza, mi dispiace non aver visto alcune persone che hanno permesso anch’esse la realizzazione di questo piccolo grande sogno e spero che possa essere solo un’assenza momentanea, perché le Gavete sono un patrimonio che ha ragion d’essere solo se condiviso da tutti.

Intravedo un cultore della storia locale e membro della Paranza, Tommaso Rea, che ci introduce alla storia del luogo, chiarendo le curiosità dei presenti, io, invece non posso far a meno che scorgere il nuovo sbocco delle sorgenti, di cui m’era giunta notizia attraverso il presidente della Paranza, Salvatore Lanzetta, e mi ci intrufolo.

Un’esperienza nuova, forse pericolosa, considerate le tonnellate di roccia lavica che mi son trovato per pochi minuti in testa, ma bella, mi sono sentito come nel in un ventre di materno, infatti non me ne sentivo inghiottito ma custodito, protetto, avrei voluto mettermi in posizione fetale e riposare un po’, per dimenticare lo stress della vita esterna a quel luogo, ma la musica ritorna incalzante, qualcuno mi chiama da fuori, ritorno alla realtà, – sarà per un’altra volta Madre Terra –

Dopo aver reso omaggio alla Madonna, il gruppo, contento e soddisfatto di aver conosciuto qualcosa di nuovo del poliedrico Vulcano, riprende la via del ritorno. Una parte di essi si stacca e decide di rendere omaggio alla Madre con l’ascensione al Somma, verso Punta Nasone, ‘Ngoppa ‘o Ciglio! Freddo, ghiaccio e neve li accompagnerà ma ne varrà la pena.
Pe’ cient anne!

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