Somma Vesuviana, si insedia il decimo commissario prefettizio dell’era repubblicana

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Dopo le dimissioni di 13 consiglieri su 24 complessivi, il Vice Prefetto aggiunto dott.ssa Ida Carbone s’insedia a Palazzo Torino. Laureata in giurisprudenza, ha ricoperto numerosi incarichi presso le Prefetture di Trieste, Crotone e Napoli. Nel 2022 fu nominata commissario prefettizio ad Ottaviano.

 

Certamente, il suo arrivo in città delinea non solo l’increscioso scenario che si è venuto a creare nei giorni passati, ma potrebbe la sua figura diventare determinante per un paese al tracollo politico con problemi finanziari, gestione dei servizi e organizzazione interna.

Somma Vesuviana nella sua storia ha avuto numerosi commissari prefettizi. Dagli inizi del Novecento ci sono stati ben 22 commissari prefettizi alternatisi a 25 sindaci tra cui anche sette podestà. Il primo commissario prefettizio nel 1906 fu l’avv. De Blasio Gaetano, seguì nel 1909 il Comm. De Nuntio Bartolomeo e, infine nel 1910 il marchese Sebastiano Pignatelli. Il loro incarico si posizionò tra i due mandati di grande sindaco dell’epoca: il cav. Michele Troianiello. La successiva introduzione del regime fascista esaltò invece la figura monocratica del podestà, che assommava cioè in sé tutte le funzioni di sindaco, della giunta e del consiglio comunale.

Tutto ciò, comunque, non evitò tante volte il ricorso al commissario prefettizio: si pensi che dal primo podestà, dott. Alberto Angrisani, al notaio Paolo Emilio Restaino, sindaco nominato dalle Forze Armate d’occupazione, i commissari prefettizi furono ben dieci: Amato Cav. Luigi, De Rosa ing. Ugo, Sannino Comm. Dr. Gaetano, Sotgiù prof. Lorenzo, Caccia Uff. Dr. Francesco, Pennetti Gen. Cesare, Castellano Rag. Armando, Restaino Avv. Paolo Emilio, Modesti Rag. Raul, De Falco Dr. Vincenzo.

Il 5 aprile del 1945, data fondamentale e importantissima per la città di Somma Vesuviana, il Prefetto di Napoli, Francesco Selvaggi, incaricato dal Governo militare alleato, nominò il professore Francesco Capuano sindaco, su segnalazione del Comitato provinciale di liberazione di Napoli. Con l’avvento della Repubblica arrivò finalmente il primo sindaco eletto, l’Avv. Michele Pellegrino. Erano le prime e vere elezioni quelle del 24 novembre del 1946: i votanti furono 6.680 su 8.919 elettori. L’ex podestà/sindaco, il notaio Paolo Emilio Restaino non riuscì a ricoprire la carica di primo cittadino per una pendenza giudiziaria. L’avvocato Michele Pellegrino, quindi, fu eletto sindaco, l’11 dicembre seguente, con 21 voti favorevoli. Da allora, la storia politica cittadina ha conosciuto successi, ma anche tante polemiche e numerosi contrasti, che non hanno mai giovato ad una città dalla storia millennaria.

A riguardo, il 1°dicembre del 1951 arrivò già il primo commissario prefettizio della storia repubblicana nella persona del dott. Emanuele Sessa e, il 31 dicembre dello stesso anno entrò in scena per la prima volta Francesco De Siervo, che, in qualità di commissario prefettizio, resse le sorti del Municipio fino al primo giugno del 1952, divenendo in seguito sindaco. La storia va avanti tra tanti episodi: la risicata maggioranza di un solo voto in Consiglio, dopo le elezioni del 7 giugno 1970, diventò traballante proprio dopo la vittoria del sindaco Francesco De Siervo. La Giunta municipale cadde, il Consiglio cittadino venne sciolto e fu nominato commissario prefettizio il dr. Roberto D’Amato. Il 22 ottobre del 1987, invece, i consiglieri della maggioranza bocciarono il bilancio, favorendo lo scioglimento della Giunta del sindaco Antonio Piccolo. Arrivò il commissario prefettizio dott. Giovanni Battista Mastrosimone. Nel 1997, ancora, la sfida si svolse all’interno del centrodestra nel ballottaggio del 14 maggio. Fu eletto sindaco, ancora una volta, il settantaseienne Francesco De Siervo con 10.087 voti a favore contro il Dott. Natalino Pellegrino con 5.807 voti. Destituito, però, De Siervo dalla Prefettura per ineleggibilità, arrivò il commissario prefettizio Maria Grazia D’Ascia. Lo stesso avvenne con l’Amministrazione di Carmine Mocerino jr che cadde in seguito alle sue dimissioni.

Il giovane sindaco non tollerando i condizionamenti dei vari gruppi che lo avevano appoggiato, provocò lo scioglimento del Consiglio e la nomina del Prefetto della dott.ssa Fiamma Spena a commissario prefettizio. Anche i cinque anni di sindacato del compianto Raffaele Allocca, vittorioso nelle elezioni del 2006, purtroppo, non si completarono per i soliti condizionamenti politici e affaristici. In città nuovamente fece ritorno il commissario prefettizio nella persona, stavolta, della dott.ssa Maria Guia Federico, che traghettò Somma Vesuviana alle nuove elezioni del 13/14 aprile del 2008. Il 2 febbraio del 2014, dopo che un fulmine settembrino aveva colpito la cuspide del campanile di San Domenico, danneggiandolo seriamente, venne a mancare all’età di 67 anni il sindaco Allocca, che si era imposto per la terza volta nelle elezioni del 2013.  Al suo posto subentrò Salvatore Di Sarno, vice sindaco, che pochi mesi dopo venne sfiduciato dai consiglieri. Arrivò il commissario prefettizio dott.ssa Franca Fico. L’ultimo commissario prefettizio è stata Carolina Iovino, nominata a febbraio del 2017 a seguito delle dimissioni dell’avv. Pasquale Piccolo, divenute irrevocabili, dopo l’affermazione nelle elezioni del 2014.

(fonte foto: rete internet)