Il delegato al bilancio esprime solidarietà al sindaco e sostiene che la politica abbia bisogno in questo momento di tornare nella sua sede naturale: l’assemblea pubblica.
Prima la misura cautelare di divieto di dimora in città e poi la sospensione dalla carica di sindaco. Pasquale Piccolo, sindaco di Somma Vesuviana, accusato di falso ideologico, da oltre dieci giorni si dibatte tra avvocati e tribunali in attesa del responso del riesame e nella speranza che quest’ultimo revochi la misura cautelare scattata all’indomani di una inchiesta relativa ai lavori di recupero e riqualificazione del complesso San Domenico. Una misura cautelare e una sospensione che sono caduti sulle spalle di un sindaco che, dopo un lunghissimo braccio di ferro con la sua stessa maggioranza, aveva protocollato da pochi giorni le sue dimissioni. È una città tanto sgomenta quanto arrabbiata quella che attende la decisione che entro il 6 febbraio dovrà prendere il sindaco Piccolo. Ritirerà le dimissioni? Si andrà al voto? Quale sarà la sorte della città che da due anni langue nell’immobilismo assoluto? È un momento molto delicato e quello che resta della pubblica assise è chiusa nel silenzio. I gruppi politici che finora hanno appoggiato il sindaco, e che poi gli hanno fatto al guerra, cercano di essere quanto più cauti è possibile. Il consigliere Peppe Nocerino, delegato al bilancio, fa una analisi politica del difficile momento che sta vivendo l’attuale amministrazione.
«È soprattutto in questi momenti che la politica deve essere forte e deve dimostrare di meritare la fiducia dei cittadini. Siamo in una fase di indagini, non abbiamo alcun rinvio a giudizio e credo che la solidarietà all’uomo va data, va rispettato il momento e sicuramente l’avvocato Piccolo saprà far valere le giuste ragioni sia per la decisione del Riesame, sia in un eventuale processo. Ora è il consiglio Comunale il luogo ideale dove la politica deve far sentire la propria voce e deve far emergere ciò che è giusto nelle fasi dell’attività amministrativa. Non credo dunque che sia giusto l’atteggiamento di qualche consigliere comunale né credo che sia giusto soprattutto il comportamento del Presidente del Consiglio che ad oggi non ha ritenuto ancora opportuno convocare un consiglio comunale. Sin dal primo giorno sia delle dimissioni del sindaco per questioni politiche, sia per le indagini che hanno coinvolto l’amministrazione, il sottoscritto ha sempre esercitato la sua funzione di consigliere comunale, la città ha bisogno quindi di vedere i propri delegati nel consiglio comunale, capire, ascoltarli. Non è la prima volta, e non sarà l’ultima che un’amministrazione pubblica è oggetto di indagini, e bene fa la magistratura ad indagare. Al sindaco va tutta la solidarietà umana ma penso che saprà difendersi e far valere le giuste ragioni. E la solidarietà va data perché tutti sappiano che la fede pubblica non è assolutamente messa a rischio in questa amministrazione. I ritardi politici dell’amministrazione Piccolo, sono sotto gli occhi di tutti ed è proprio la politica che deve essere oggi, maggiormente e più incisivamente presente nella casa comunale, soprattutto se pensiamo che ciò che praticamente ha fatto scattare le indagini è l’attività politica di quest’amministrazione. Le indagini potranno accertare la verità e questa non dovrà sicuramente fermare nessuno.
Vorrei ringraziare la vicesindaco D’Avino, da neo mamma è ora ogni giorno al Comune e sta praticamente allattando a Palazzo Torino. È un atteggiamento che dimostra amore per Somma Vesuviana e grande responsabilità. Quanto al presidente Di Mauro, spero che presto si possa convocare un consiglio comunale, che da domani prenda in mano la situazione e dimostri una sensibilità nei confronti dell’amministrazione di cui fino ad oggi ha fatto parte e spero che possa presto riprendersi da qualche problema tecnico che gli ha impedito, ad oggi, di convocare il consiglio comunale».