Nel prossimo Consiglio Comunale di lunedì 30 gennaio 2017 in discussione il “nuovo progetto” per la costruzione della tanto agognata “Piazza”.
Fin dalla sua “nascita”, come comune autonomo, nel 1953 (distacco da San Sebastiano al Vesuvio), la città di Volla è stata caratterizzata, da un punto di vista urbanistico, dall’assenza di un punto di aggregazione centrale per la comunità, cioè di una “Piazza”. L’invidia verso gli altri paesi si è sempre più accentuata fino ad entrare a pieno titolo nel DNA dei vollesi: “Tutti ce l’hanno, tranne noi”, è stato il motto di intere generazioni.
Purtroppo, fino ad oggi, nessuna “Amministrazione Politica” che ha guidato il comune annonario, è mai stata capace di costruirla, così come nessuna “Amministrazione Politica” è stata capace di realizzare il PUC (Piano Urbanistico Comunale). Attualmente vige ancora il vecchio PRG redatto agli inizi degli anni ’80. La mancanza del vero “Centro Pulsante” ha permesso alla città di svilupparsi in modo disordinato, caotico e casuale, seguendo canoni urbanistici dettati da richieste e concessioni spesso forzate, nelle quali le leggi e i regolamenti sono stati spesso piegati ad immagine e somiglianza e interpretati secondo il “volere” degli uffici, o quantomeno senza nessuna “opposizione”.
Poi, è arrivata, nel giugno del 2016, l’“Amministrazione Civica” di Viscovo, composta da elementi che si sono elevati rispetto alle formazioni politiche tradizionali e che apparentemente sembrano non appartenere a nessuna di esse. E così, oggi, alla fine di gennaio dell’anno di grazia 2017, sembra che, quello che nessuno era riuscito a fare prima, venga fatto dall’attuale amministrazione, e cioè la tanto agognata “Piazza”.
Infatti, il suo progetto di realizzazione sarà discusso nel prossimo consiglio comunale, del 30 gennaio p.v. per il quale all’ottavo punto dell’o.d.g. si legge: “Permesso a costruire in deroga art. 14 comma 1 e 28 bis commi da 1 a 6 D.P.R.380/2001 e smi per la realizzazione di 2 blocchi di interesse pubblico di cui all’art. 5 della L.106/2011 con la realizzazione di un tratto stradale via A. Moro via San Giorgio, marciapiedi pubblici sulla via A. Moro e una “Piazza Comunale Attrezzata”!
Cerchiamo di spiegare in maniera “semplice” questo complicato ottavo punto. Almeno ci proviamo!
Un imprenditore locale possiede un terreno in via A. Moro, subito dopo la Casa Comunale, sul quale, in virtù della destinazione urbanistica vigente, F1, sarebbe possibile solo costruire altri “Uffici Comunali”.
Adiacente a questo, tra la via A. Moro e la via Filichito, sorge un altro terreno di una terza proprietà che lo stesso imprenditore sarebbe disposto a comprare al fine di proporre all’“Amministrazione Civica” l’affare. A tal proposito pare che il terreno non sia ancora di proprietà dello stesso imprenditore, ma sia stato fatto solo un compromesso per acquistarlo.
Dall’altro lato della via Aldo Moro, un po’ più spostato in direzione di via Verdi, esiste un altro terreno, tipizzato B1 (divenuto di proprietà comunale negli anni 90 per il rispetto degli standard urbanistici per la realizzazione della stessa via Aldo Moro, ai sensi del D.I.M. 2 aprile 1968, n. 1444, art. 3, che imponeva di assicurare, a fronte del rilascio di un permesso di costruire un edificio o una lottizzazione, per ogni abitante, insediato o da insediare, la dotazione minima, inderogabile, di almeno 18 mq da utilizzare per spazi pubblici o riservati alle attività collettive e/o a verde pubblico …). Quindi, in sostanza, quest’ultimo è un terreno che a tutt’oggi non avrebbe nessuna possibilità edificatoria, riservato come standard ai residenti di via Moro.
Ed ecco l’affare: appellandosi all’articolo 14 del TUE (Testo Unico dell’Edilizia) l’imprenditore oggi chiederebbe un “Permesso di Costruire in Deroga al P.R.G. vigente”, con la possibilità di derogare, oltre ad altre cose, anche la “traslazione” del volume edificatorio della Z.T.O. (Zona Territoriale Omogenea), F1, di sua proprietà, con la Z.T.O. B1, di proprietà comunale (quella degli standard). Inoltre, l’imprenditore, facendo riferimento anche all’art. 28bis della citata legge 380/01, per convenzionare le opere di urbanizzazione primaria, che dovrebbe pagare al comune, in cambio del permesso a costruire, le “realizzerebbe a sue spese” (!?).
Tra queste opere, oltre ai parcheggi, alla “revisione” di alcuni marciapiedi e, forse, ad un tratto di strada che collegherebbe via A. Moro con via San Giorgio (anche in questo caso sulla parola, non essendoci la proprietà del pezzo di terra sul quale costruire la strada ndr), costruirebbe anche un’area pavimentata, di circa 3000 mq, con alberi e qualche panchina, chiamata “Piazza”!
Con la “traslazione” dei volumi edificatori l’imprenditore costruirebbe i due “blocchi di interesse pubblico”, cioè due edifici di circa 10 metri di altezza, destinati a uffici, proclamati di “Interesse Pubblico” (!?).
Secondo alcune “indiscrezioni tecniche”, pare che la deroga ai sensi dell’art. 14 della legge 380/01 sia chiara e non oggetto di interpretazioni. Infatti, la stessa non prevedrebbe la traslazione del volume edificatorio in un’altra zona omogenea diversa da quella originaria, ma può solo derogare esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati. Per cui sembrerebbe che il permesso di costruire richiesto sia già viziato di illegittimità.
Inoltre, pare che per il progetto di questa “Piazza” vi siano anche “squilibri economici”. Infatti, i costi per costruirne la pavimentazione e arredarla (250.000 euro circa) pare siano stati presi dal listino della Regione Campania, senza considerare gli eventuali ribassi che vi sono nelle gare (che a volte superano il 45%). Quindi in realtà se così fosse la spesa per l’imprenditore sarebbe 140.000 euro effettiva e non 250.000 stimata.
Ancora, secondo altre indiscrezioni pare che per la costruzione della “Piazza” non sia stata fatta nessuna “manifestazione di interesse pubblico”. Quindi sembrerebbe che non sia stata data ad altri imprenditori eventualmente interessati, la possibilità di partecipare ad una eventuale gara d’appalto.
Infine la votazione che si farà in Consiglio Comunale il prossimo 30 gennaio 2017 sarà basata su un “compromesso” di un acquisto di un terreno.
Comunque, come diceva Totò, queste sono quisquiglie, pinzillacchere …
L’importante è che al popolo Vollese finalmente venga data la ”Piazza”, che, considerati gli attori e i beneficiari del progetto, e cioè, l’ “Amministrazione Civica” e l’Imprenditore, potremmo anche battezzare “Piazza Affari” di Volla.
Ah, dimenticavamo … anche i cittadini beneficeranno della “Piazza Affari”, tra cui quelli le cui case e proprietà affacceranno sulla futura “Piazza”.