Gli iscritti, fra i 16 e i 30 anni, esprimeranno le loro preferenze per il nuovo Consiglio direttivo.
Parlano di futuro e prospettive di crescita per la città in cui vivono, che frequentano e amano. Sono i giovani di Somma Vesuviana.
Contro un elettorato adulto sempre più stanco per le vicende politiche che da anni interessano l’Italia (soprattutto ora che il caos regna in Regione Campania), i ragazzi trovano, contro vento, l’entusiasmo per cose buone e produttive, un po’ come il filo d’erba che sfida l’asfalto bucandolo. E meno male che difficilmente desistono dall’intento di migliorare il contesto comunale, mossi da sentimento e volontà di sostenere la città, di per sé già bella, caratteristica e ricca di storia, nel percorso di acquisizione di maggiori servizi da destinare al cittadino.
Ci siamo quasi, domenica è il gran giorno per coloro che desiderano emergere – raggruppati nelle liste Chiara_Mente, Attiviamo Somma e Giovane Somma – nel Forum dei Giovani, l’organismo che ha lo scopo di avvicinarli alle istituzioni, ma anche di illuminare gli amministratori sulle consuetudini e il modo di pensare e agire delle nuove generazioni. Crescita sociale, collaborazione con enti pubblici, associazioni e forum, progetti in ambito locale, regionale e comunitario, tutto frutto della preparazione culturale e della fantasia di menti vivaci del territorio.
Quindi la politica, téchne per eccellenza del buon governo, come accade dai tempi di Socrate e Platone, si arricchisce della “marcia in più” dei giovani investendoli di grandi responsabilità per il futuro, in questo caso di Somma Vesuviana.
I più studiano presso istituti scolastici della zona, altri frequentano l’università o hanno conseguito la laurea. Provenienti da esperienza e formazione diverse, sono accomunati dalla volontà di cambiare in positivo la città. Un verbo, cambiare, fra i preferiti nella comunicazione usata in fase pre-elettorale e durante le campagne pubblicitarie a sostegno dei candidati. E non si sa cosa è più difficile cambiare: ciò che non funziona o quello che funziona poco. Questo, purtroppo, resterà un enigma. Certo è che solo chi parte con la fermezza dell’onestà e degli alti valori ha possibilità reali di fare la differenza e trasmettere fiducia al prossimo.
Come fanno i “grandi” della politica (che hanno scoperto tardi i social networks), i giovani, figli dell’iphone, dei tablet e della tecnologia, acquistano già punti a loro favore promuovendo slogan e “mi candido perché”. Non dimentichino, però, che la strada è lunga e tortuosa e che la vittoria in una società non appartiene quasi mai al singolo, anzi un gruppo solido con lo stesso obiettivo spesso rende vincente l’iniziativa sulla massa. Intanto, l’augurio è che si proceda con serenità poiché fare politica non è esattamente “per tutti”, mentre tutti possono, e dovrebbero, interessarsi della cosa pubblica.