Il consigliere Peppe Maiello (Pd): «I controlli vanno fatti anche sugli altri plessi più datati, meglio un eccesso di zelo che la superficialità».
Stando ad una nota stampa da Palazzo Siano, richiedere controlli e verifiche su edifici quotidianamente frequentati da bambini significa creare «inutili e improduttivi allarmismi» che «il sindaco e l’assessore Carmen Aprea condannano». È scritto così nel comunicato stampa diramato oggi dal Comune. Gli «inutili e improduttivi allarmismi» sarebbero dunque le richieste di verifiche fatte da consiglieri comunali, precisamente da Peppe Maiello (Pd) e, in sede di consiglio comunale, dalla consigliera di maggioranza Rosaria Fornaro (Sant’Anastasia in volo). Quel che entrambi avevano chiesto era di far analizzare i rivestimenti di alcune scuole anastasiane, le più datate, per capire se il materiale usato fosse in effetti linoleum (innocuo) o un rivestimento pure usato spesso a metà degli anni ’80, che al linoleum assomiglia e che invece è composto da pvc e amianto. La verifica sarebbe stata semplicissima e anche meno dispendiosa se gli uffici avessero fornito le relative documentazioni le quali, invece, non si trovano.
Ora, accanto alle consuete accuse di «strumentalizzazioni» e di «inutili polemiche» alle quali attingono da tempo le comunicazioni da Palazzo Siano, ci sono anche due buone notizie. La prima è che il plesso Sodani riprenderà regolarmente le lezioni lunedì giacché l’impianto di riscaldamento è stato sostituito e collaudato, la seconda è che l’unica, per ora, verifica fatta sui rivestimenti, proprio in quel plesso del I comprensivo, ha dato esito negativo: non c’è dunque traccia di amianto nei campioni prelevati, come certificato dalla ditta Ermete di Ercolano che ha eseguito la spettroscopia.
«Ancora una volta si parla di allarmismo e negatività, di strumentalizzazioni e quant’altro – dice il consigliere Peppe Maiello – mi spiace soltanto che gli attuali amministratori tentino in tutti i modi di prendere le distanze dalla gestione precedente per poi ricadere negli stessi errori ed utilizzare il medesimo linguaggio. Detto ciò, va chiarito che siamo felici dell’esito negativo che le analisi hanno dato sull’unico campione analizzato».
La richiesta di verifica rispetto alla presenza o meno di materiali contenenti amianto non riguardava però solo il plesso Sodani bensì anche la Tenente Mario De Rosa, i plessi di corso Umberto e via Strettola e la Santa Caterina da Siena. «È vero che il plesso di via Sodani è quello più vecchio – continua Maiello – ma non avendo a disposizione le certificazioni non possiamo essere certi che l’analisi dei campioni darà esito negativo anche nelle altre scuole. Non voglio di certo puntare il dito sull’ufficio tecnico, anzi ritengo vada fatto un plauso a chi ha tentato in ogni modo di recuperare vecchissime certificazioni, ma gli ambienti di cui parliamo sono frequentati quotidianamente da bambini e non ci sarà mai zelo troppo grande, in particolare se si chiede di sapere quali materiali sono stati utilizzati trent’anni or sono e più. Speriamo, come immaginiamo lo sperino gli amministratori, che tutte le verifiche e le analisi diano esito negativo, ma bisognerà farle per poterne essere certi. Noi riteniamo che in politica occorra buon senso prima di ogni altra cosa e se ci definiranno allarmisti per aver mostrato eccesso di zelo per la sicurezza dei bambini, saremo soddisfatti. Sempre meglio che dimostrarsi superficiali».