Tutto finto e a pagamento, per far avere permesso di soggiorno a extracomunitari; i Carabinieri denunciano le “coppie” e le organizzatrici di finti matrimoni.
2.000 euro tanto era bastato a due ragazze di Qualiano per fingersi innamorate di perfetti estranei, un tunisino e un marocchino che non avevano mai conosciuto frequentato, al punto da decidere di sposarli.
Nessuno dei familiari delle donne era a conoscenza dei lieti eventi, celebrati in gran segreto e che erano finalizzati a far ottenere agli uomini il permesso di soggiorno per motivi familiari e, su prospettiva temporale più lunga, la cittadinanza italiana.
Le due “coppie” si erano sposate una a Villaricca nel 2015 e l’altra a pagani nel 2002 dichiarando che da “freschi sposi” sarebbero andate a vivere in due appartamenti a Qualiano e avrebbero vissuto con gli stipendi delle ragazze, entrambe impiegate in una ditta di pulizie.
Le “storie d’amore” senza alcun legame affettivo e fisico sono venute alla luce nel corso di alcuni controlli effettuati dai carabinieri di Qualiano, che hanno accertato che agli indirizzi dove i quattro avevano dichiarato di risiedere in realtà vivevano solo le donne, di eventuali fidanzati o addirittura di mariti non si era mai vista nemmeno l’ombra.
Dopo parziali ammissioni le due “signore” sono state denunciate per falsità ideologica commessa da privati in atti pubblici e per favoreggiamento alla permanenza illegale nel territorio italiano di cittadini extracomunitari.
Le “spose” sono due sorelle di 39 e 35 anni mentre i rispettivi “sposi” sono un tunisino di 26 anni e un marocchino di 38.
Proseguendo negli accertamenti sono venute fuori anche le organizzatrici delle nozze, risultate essere una 39enne di Qualiano e una 42enne di Napoli che avrebbero fatto da mediatrici promettendo alle ragazze 2.000 euro l’una e che, per ora lo si presume perché la circostanza è ancora in via di accertamento, avrebbero guadagnato la stessa cifra.
Le due sono state denunciate per favoreggiamento alla permanenza illegale nel territorio italiano di clandestini.
(fonte foto: rete internet)