Imbarazzo nel PD di Pomigliano: sede inaccessibile per una serratura cambiata

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Pomigliano, iscritti del PD bloccati ieri pomeriggio davanti alla sede del partito rimasta chiusa per il cambio non comunicato della serratura
Pomigliano, iscritti del PD bloccati ieri pomeriggio davanti alla sede del partito rimasta chiusa per il cambio non comunicato della serratura

Situazione surreale ieri pomeriggio, intorno alle 17, davanti al circolo cittadino del Partito Democratico, in via Trieste. A causa dell’impossibilità di aprire la sezione il “facilitatore” del partito è stato costretto a piazzare banchetto e urna per il voto al segretario provinciale sopra uno stretto marciapiede, in mezzo alla strada   

A Pomigliano, cioè in uno dei comuni politicamente più importanti della Regione, si stanno registrando tensioni altissime in vista del voto. Ieri pomeriggio, in occasione della prima assemblea cittadina del PD organizzata dal “facilitatore” inviato nella città delle fabbriche dal segretario nazionale Elly Schlein, la sede cittadina del partito è rimasta chiusa. Quando il facilitatore, Valerio Di Pietro, ha tentato di aprire la porta si è accorto che la serratura era stata cambiata.

A quel punto anche altri iscritti del PD hanno cercato di aprire l’ingresso con le loro chiavi. Ma tutti i tentativi sono andati falliti. Di Pietro quindi si è visto inizialmente costretto a tenere l’assemblea in mezzo alla strada e siccome bisognava votare per il nuovo segretario provinciale del partito ha dovuto far mettere un tavolo con un’urna sopra un marciapiede, proprio davanti all’ingresso della sezione, in via Trieste. Comunque alla fine la faccenda si è risolta.

La riapertura

Dopo un’ora dall’arrivo degli iscritti al partito è stata trovata una persona che aveva la chiave giusta. La porta è stata aperta e il “bancariello” e l’urna sono stati portati all’interno della sede. Questa imbarazzante situazione è stata attribuita allo scontro frontale tra i vertici nazionali e il segretario cittadino del partito, Eduardo Riccio, esautorato da ogni potere decisionale sulle prossime elezioni comunali a causa della nomina del facilitatore, al quale Schlein ha conferito pieni poteri in questa campagna elettorale. Intanto Riccio, interpellato su questa vicenda, non risponde.

Non comunica a nessuna testata giornalista ufficiale e accreditata quello che pensa. Non dà nessuna spiegazione. C’è chi a sua discolpa afferma che il cambio della serratura della sede sia avvenuto a causa di questioni legate alla scadenza del contratto di locazione della sede.

Scontro totale

A ogni modo Riccio è stato emarginato dai fedelissimi di Schlein perché ritenuto il principale responsabile della prematura caduta della giunta di centrosinistra retta dal sindaco Gianluca Del Mastro, il 17 febbraio scorso. E’ stato lui a dare il via, con le sue dimissioni da vicesindaco, alle dimissioni contestuali davanti al notaio, firmate venerdi 17 febbraio, dell’unico dei quattro consiglieri comunali del PD, Giovanni D’Onofrio, e dei due consiglieri della civica Pomigliano 2020 iscritti al partito, Marianna Manna e Angelo Toscano, quest’ultimo cognato di Riccio.

Una situazione che alle prossime elezioni del 14 maggio potrebbe favorire il ritorno alla guida della città di Lello Russo, 83 anni, medico in pensione e sindaco della città dal 1980 al 1993, sotto le insegne del PSI di Craxi, e dal 2010 al 2020 sotto quelle di due coalizioni di centrodestra, dopo il clamoroso ritorno in politica a seguito dell’assoluzione in un lungo processo per associazione mafiosa.