Riceviamo e pubblichiamo
Si è tenuta questa mattina, in un clima di cordiale e amichevole confronto
dialettico tra Magistratura e Avvocatura, la cerimonia per festeggiare i trent’anni
dall’istituzione del Palazzo di Giustizia di Nola, organizzata dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, d’intesa con i vertici del Tribunale e della Procura.
Era il 14 aprile 1994 quando la dea della Giustizia è entrata per la prima volta
nella Reggia degli Orsini, in quella che era stata, dal 1860, la sede del Distretto
Militare.
Sono state ricordate le tappe principali di questi ultimi sei lustri, con i nomi dei
protagonisti: i Presidenti del Tribunale e dell’Ordine e i Procuratori della Repubblica
che si sono succeduti, ed è stato fatto il punto della situazione attuale e delle
prospettive di futuro. Il programma articolato dell’evento è stato aperto con l’Inno nazionale, che è seguito alla Santa Messa celebrata nella attigua Chiesa del Gesù.
Alla presenza delle più alte cariche magistratuali del Distretto, il Presidente della
Corte d’Appello di Napoli, dott.ssa Maria Rosaria Covelli, il Sostituto Procuratore
Generale, dott.ssa Stefania Buda, e Circondariali, la dott.ssa Paola Del Giudice,
Presidente Tribunale di Nola e il dott. Marco Del Gaudio, Procuratore della
Repubblica di Nola, è emersa una comunione d’intenti e di vedute e una volontà e
capacità di confronto con l’Avvocatura che fa ben sperare per il futuro del Palazzo di
Giustizia Nolano. Importanti sono stati, in tal senso, i contributi dell’ex Presidente del
Consiglio Nazionale Forense, Avv. Maria Masi, del Delegato dell’Organismo
Congressuale Forense, Avv. Raffaele Curcio e del Componente del Consiglio di
Amministrazione di Cassa Forense, Avv. Agostino Maione e il profondo e forbito
intervento del Presidente del COA di Nola, Avv. Arturo Rianna.
In particolare, è stata sottolineata in diversi interventi, la necessità di recuperare
il confronto intellettuale diretto, non mediato dai mezzi informatici, che esisteva un
tempo quando tutte le udienze venivano celebrate in presenza e, magistrati e avvocati,
nell’esercizio della Giurisdizione dialogavano e si confrontavano de visu. È emersa,
dunque, la necessità di recuperare una dimensione umana della funzione giudiziale,
individuando nuove occasioni d’incontro, che la diffusa applicazione del processo
telematico e la cattiva abitudine del distanziamento, derivante dalla recente pandemia,
hanno reso più difficile.
CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI
DEL CIRCONDARIO DEL TRIBUNALE DI NOLA
U F F I C I O S T A M P A
Resp. Ufficio Stampa: Dott. Salvatore Esposito