Mancano appena ventiquattr’ore alla proclamazione ufficiale a presidente della Regione Campania, Roberto Fico è già alle strette, immerso nelle trattative per definire la squadra di governo che lo accompagnerà a Palazzo Santa Lucia. La composizione della giunta rappresenta il primo, delicatissimo banco di prova del nuovo corso: un mosaico fatto di equilibri politici, correnti interne e veti incrociati.
Al momento, due sono i nodi principali. Da un lato la necessità di evitare figure considerate “ingombranti”, dall’altro la ricerca di una sintesi nel Partito democratico, dove le varie anime interne si contendono pesi e misure dell’esecutivo.
La scelta più significativa riguarda il metodo. Fico, sostenuto dal suo gruppo di riferimento, ha deciso di escludere dalla giunta tutti i consiglieri regionali appena eletti. Una linea che taglia di fatto ogni possibilità per alcuni big: Armando Cesaro è stato così “aggirato” evitando l’ingresso in giunta di Ciro Buonajuto, che avrebbe poi lasciato il seggio proprio a Cesaro; stessa sorte per Massimiliano Manfredi, fratello del sindaco di Napoli, la cui nomina avrebbe avuto un forte impatto politico. A rimanere penalizzata è anche Enza Amato, che con quasi 15mila preferenze resta comunque fuori dal Consiglio. Out anche Lucia Fortini, già assessora all’Istruzione nella precedente amministrazione. Nella lista A Testa Alta la prima non eletta è Rossella Casillo con 16mila preferenze.
Stabilito il principio “no eletti”, resta da definire la ripartizione delle deleghe: al Pd dovrebbero andare tre assessorati, due riconducibili all’area Bonaccini e uno alla corrente vicina alla segretaria Elly Schlein, con l’obbligo di inserire almeno una donna. Mario Casillo appare uno dei nomi più solidi, in pole per la vicepresidenza.
Al Movimento 5 Stelle spetterebbero due incarichi, mentre ciascuna delle altre liste dovrebbe ottenere un singolo assessorato. La lista “A Testa Alta” di Vincenzo De Luca guarda a Fulvio Bonavitacola, ma la sua candidatura è in calo: più realistico il rinnovo dell’incarico a Ettore Cinque. Piero De Luca, però, starebbe tentando un recupero del nome di Bonavitacola.
In Avs è in corso un braccio di ferro tra Sinistra Italiana, che propone Tonino Scala, e i Verdi, che spingono per Fiorella Zabatta, apprezzata anche dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
Nel perimetro più vicino a Fico circolano i nomi di Marco Rossi Doria, in lizza per la Scuola, e di Paolo Siani.
Un quadro complesso, in costante evoluzione, che nelle prossime ore dovrà trovare una sintesi politica definitiva.



