Chiuse le piazze di spaccio di San Pietro e Madonnelle, colpite le famiglie Dirett e Pintonio di Acerra

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ACERRA – Si chiamano “Dirett” e “Pintonio” – come i nomi storici di due famiglie malavitose – i due gruppi di narcotrafficanti e spacciatori di Acerra (Napoli) sgominati oggi dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna. I militari, al termine di indagini coordinate dalla Dda, hanno arrestato oggi undici persone, tra capi e gregari delle due associazioni a delinquere finalizzate allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Dalle indagini, che riguardano il periodo che va dal giugno 2022 all’aprile 2023, è emerso che smerciavano cocaina e crack all’ingrosso e al dettaglio. Il primo gruppo, capeggiato da Ciro Affinito, 49 anni, gestiva la piazza di spaccio di piazza San Pietro attraverso due donne, figlia e madre: Maddalena e Luisa De Falco, 27 e 63 anni. A svolgere la funzione di pusher, alle strette dipendenze delle De Falco, c’erano Carlo Brasile, 26 anni, Tommy Maione, 26 anni, e Piscopo Giuseppe, 29 anni. Il secondo gruppo, invece, era capeggiato da Pasquale Tedesco, 36 anni, che faceva i suoi affari nella piazza di spaccio del rione Madonnelle. A spacciare, principalmente cocaina, erano invece Antonio e Antonino Terracciano, 25 e 38 anni, Vincenzo Corno, 38 anni, e Nicola Carolla, 47 anni, tutti attrezzati anche per consegnare la droga a domicilio.

Lo spaccio di droga ad Acerra ha già subìto in passato i colpi inferti da forze dell’ordine e magistratura: il 17 luglio 2023, sempre i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di 21 persone. Il successivo 14 ottobre venne arrestato Andrea Aloia, 24enne di Acerra, ritenuto personaggio di spicco del clan Avventurato, sfuggito al primo blitz del 17 luglio. Lo scorso febbraio, invece, ancora i carabinieri del nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della procura antimafia nei confronti di 7 indagati.