I prezzi per un’estate italiana sono schizzati alle stelle, con un aumento del 17% per lettini e ombrelloni e del 50% per gli alloggi
L’estate è la stagione preferita di tantissime persone ed è perfetta per passarla fuori casa, magari al mare.
Ma a quanto pare sempre più persone non possono permettersi di vivere una perfetta estate italiana per il caro prezzi che ha coinvolto tutta la penisola.
Tra lidi con prezzi esorbitanti e spiagge libere stracolme di gente, le persone non sono più disposte a pagare per godersi una giornata di mare, che tutto sarebbe tranne che un momento all’insegna del relax.
Secondo un bilancio effettuato da Assobalneari, gli stabilimenti hanno perso il 20-30% dei villeggianti rispetto allo scorso anno.
A questa stima si aggiungono quella del Codacons e di Altroconsumo, che segnalano aumenti generalizzati (+5% per lettini e ombrelloni e +10% per pedalò e canoe) che vanno a sommersi ai rincari degli anni precedenti, giustificati prima con il Covid e poi con l’aumento delle bollette.
A livello nazionale Federconsumatori ha stimato un costo medio di 35,74€ per un ombrellone e due lettini, prezzo salito del 6% rispetto al 2024.
Questo caro-estate coinvolge tutta la penisola, da nord a sud. Si parte dal Veneto, tra Jesolo e Caorle, dove per attirare i turisti vengono utilizzati slogan da sconti da supermercato, del tipo “prendi 3 paghi 2”.
Sul Lago di Como il turismo è sempre presente nonostante i rincari, infatti i prezzi a persona per una giornata in strutture come il Lido di Cernobbio vanno dai 25 ai 30€.
In Liguria troviamo una soluzione low cost a pochi passi dai lidi di lusso di Dior e Dolce e Gabbana, la spiaggia libera di Paraggi, ma il conto salato spetta a chi decide di arrivare in auto. Il parcheggio può arrivare a costare fino a 70€.
Sulla Riviera romagnola c’è aria di crisi tra prezzi da capogiro e scioperi e proteste dei bagnini. Infatti, c’è in atto uno sciopero contro una nuova ordinanza che prevede un solo bagnino ogni 300 mt.
Al sud la situazione non è da meno, l’estate sembra diventata un lusso e non più un momento di meritato riposo.
In Puglia, in particolare nei lidi, la frisa (cibo gettonato della regione) può arrivare a costare fino a 17€. Al Togo Bay di Gallipoli due lettini e un ombrellone arrivano a 100€. Persino la vita notturna è diventata cara: una settimana nei locali può arrivare a costare fino a 150€.
A Napoli c’è sempre un’alternativa per chi non può permettersi 100€ al giorno tra lettini, ombrellone e cibo. E questa è “Mappatella Beach”, zona dove “la sabbia è di tutti e non si paga”, dicono i bagnanti abituali.
La Sicilia è contenuta nel rincaro dei prezzi, con “solo” il 6% in più ai prezzi degli anni precedenti. Picchi più alti li troviamo a Ustica, dove si arriva anche a 44€ al giorno; oppure a Taormina dove nei lidi più esclusivi si può arrivare ad un massimo di 150€.
In Sardegna Adiconsum ha denunciato l’aumento dei costi per parcheggi, docce, snack e lettini, trasformando un piacere per tutti in un lusso per pochi. Al Poetto di Cagliari una famiglia può costare fino a 100€ al giorno.



