Pomigliano d’Arco – Da ben quindici giorni gli alunni e le insegnanti della scuola dell’infanzia di Paciano si trovano costretti a fare lezione al freddo. Una situazione che, come denuncia il consigliere di “Per” Marco Iasevoli, è assolutamente inaccettabile, ma che purtroppo non sembra aver trovato una soluzione adeguata nonostante i ripetuti tentativi di sollecito.
“La caldaia della scuola è fuori uso da giorni e, nonostante le segnalazioni ufficiali e i continui solleciti, nulla è cambiato. Gli insegnanti, gli alunni e anche i bambini di appena tre anni, sono costretti a sopportare temperature glaciali, senza che le istituzioni si preoccupino di intervenire prontamente. Quando mi sono reso conto della gravità della situazione, ho provato a fare tutto il possibile: ho inviato le PEC, ho telefonato agli uffici competenti, ma non ho ricevuto alcuna risposta. Alla fine, come spesso accade in questi casi, non mi è rimasto altro che ricorrere ai social per attirare l’attenzione su una vicenda che sta diventando insostenibile”, ha dichiarato Iasevoli, spiegando come il suo intervento sia stato l’ultimo disperato tentativo per cercare di risolvere un problema che si trascina ormai da troppo tempo.
La situazione al plesso Paciano è particolarmente grave non solo per il disagio causato alle famiglie e agli insegnanti, ma anche per la sicurezza dei più piccoli. “Ci sono bambini di soli tre anni che sono costretti a stare in queste condizioni. Non è solo una questione di comfort, ma di salute. È impensabile che in una scuola, dove i bambini dovrebbero sentirsi al sicuro e protetti, non si provveda alla manutenzione ordinaria delle strutture. Il fatto che una semplice riparazione della caldaia stia richiedendo un tempo così lungo per essere sistemata è a dir poco indecente”, ha aggiunto il consigliere.
Iasevoli ha anche sottolineato come, purtroppo, la scuola del quartiere Paciano sembri essere vista come una struttura di “serie B”, destinata a essere ignorata rispetto ad altri plessi scolastici. “Quando si tratta di scuole in periferia, sembra che il problema non venga mai preso sul serio. Se fosse accaduto in una scuola in centro, sono certo che il problema sarebbe stato risolto in poche ore. Ma siccome parliamo di una scuola di periferia, di una zona meno visibile, sembra che i tempi di intervento possano allungarsi all’infinito. Questo è il trattamento che riserviamo a chi vive nelle zone più lontane dal cuore del paese”, ha concluso Iasevoli, ribadendo la necessità di un impegno concreto da parte delle autorità locali per risolvere in tempi rapidi i problemi che riguardano le scuole della città.
L’episodio solleva non solo preoccupazione per la gestione delle strutture scolastiche, ma anche una riflessione su come le amministrazioni locali trattino le scuole nei quartieri più periferici, rischiando di lasciare indietro le necessità dei bambini che vi frequentano