Acerra, la scia di sangue presagio del duplice omicidio. I profili di Pasquale e Vincenzo

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Troppi eventi hanno preceduto la sparatoria dell’altra notte in cui si sono uccisi a vicenda i giovani Di Balsamo e Tortora   

 

Nonostante i suoi appena 21 anni Vincenzo Tortora era già sposato. Ha lasciato la moglie e un figlio piccolo. Era il figlio di un ex operaio del Comune in pensione. Era sposato anche Pasquale Di Balsamo, più grande di Vincenzo soltanto di un anno, secondo quanto hanno riferito sul suo conto i carabinieri. Dunque, due giovanissimi ma già con una vita da adulti consumati. Vincenzo, come purtroppo tanti ragazzi della sua età nel nostro difficile hinterland, nelle fotografie mostrava spesso uno sguardo da duro. Un’ostentazione esaltata dalla scritta, tatuata lungo tutta la base del collo, del nome della sua famiglia: “Tortora”. Un tatuaggio che era, sempre stando a quanto affermano gli inquirenti, il segnale di un’appartenenza che è riconducibile al clan Tortora, i cui componenti più importanti sono però soltanto lontani parenti del ragazzo ucciso.  Pasquale Di Balsamo, che i militari definiscono già noto alle forze dell’ordine, era invece il figlio della cugina di primo grado della moglie di Giuseppe Avventurato, ras del clan omonimo, ucciso il 19 dicembre del 2019 sotto casa, al corso della Resistenza, proprio a pochi passi da dove abitava Pasquale. Abitava invece a poche centinaia di metri da quella zona, nello storico rione Sant’Anna, Vincenzo Tortora. Intanto ci si arrovella sul movente del duplice omicidio scaturito dal duello da far west dell’altra notte. Omicidi di giovani vite che rappresentano il culmine di una scia di sangue che ha coinvolto una serie di ragazzi proprio ad Acerra. A settembre dell’anno scorso Rosario Soriano è stato quasi ucciso a coltellate in piazza san Pietro, l’ingresso del corso della Resistenza. Per quell’episodio poco dopo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio Giancarlo Avventurato, fratello di Giuseppe. Poi a novembre un altro ragazzo, Emanuele D’Agostino, 24 anni, è stato vittima di un tentato omicidio. E il 16 marzo scorso un giovane di 23 anni è stato ferito gravemente in via Puglisi, a pochi passi dal liceo de’ Liguori: spari sulla sua auto ferma in mezzo al traffico e calcio di pistola alla testa. Infine il duplice omicidio dei due ventenni, l’altra notte.