Terra dei Fuochi, Legambiente accusa il governo: “Dossier ministeriale incompleto”

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“E’ il momento di agire, basta tentennamenti”. Così il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo commenta il dossier ministeriale sulla Terra dei Fuochi, che presenterebbe una mappatura incompleta delle zone a rischio.

Rifiuti pericolosi, roghi tossici, intere aree avvelenate dalle velleità “imprenditoriali” della criminalità organizzata. A farne le spese l’ormai “in-felix” Campania. Perchè se è vero che l’emergenza Terra dei Fuochi ha avuto risonanza mediatica solamente negli ultimi tempi, bisogna tuttavia tener presente che quello della “monnezza” a Napoli e provincia è un problema di vecchia data, che deve le sue origini a decenni di cattiva, o sarebbe meglio dire corrotta, amministrazione. Eppure qualcosa si muove. Dopo mesi di mobilitazioni cittadine unite a campagne di sensibilizzazione di ogni sorta, l’emergenza rifiuti in Campania è stata finalmente oggetto dell’attenzione del governo, che le ha tra le altre cose dedicato un dossier ministeriale. Documento tutt’altro che dettagliato, almeno secondo Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania.

‘Il dossier ministeriale sulla terra dei Fuochi è un primo passo parziale che però è stato presentato come il punto di arrivo di un lavoro cominciato dopo vent’anni di inerzia. In realtà è solo il punto di inizio di un impegno che ora deve prendere veramente avvio, senza più tentennamenti, facendo luce sui quei punti che ancora non stati analizzati”, ha dichiarato Buonomo, aggiungendo: “Nella relazione si afferma, ad esempio, che è stata realizzata una mappatura completa dei 1.076 kmq dei 57 comuni d’interesse prioritario, ma non è vero . Come si legge nella stessa relazione mancano all’appello i dati sulle aree agricole presenti nelle cosiddette aree vaste e su quelle vicine agli impianti di smaltimento dei rifiuti; mancano poi i dati sulle aree che possono essere state contaminate dai roghi di rifiuti e su quelle interessate dall’utilizzo di acque di falda captate abusivamente”. E anche per quanto riguarda le aree agricole e non, “censite incrociando dati parziali, si rimanda a successive analisi dei terreni e approfondimenti per avere un quadro esatto della situazione”, aggiunge.

Per Legambiente, serve una nuova stagione di azione e mobilitazione, dall’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge che prevede l’introduzione dei reati ambientali nel codice penale, ad una specifica attività di mappatura dei siti inquinati e di campionamento dei prodotti alimentari provenienti da queste aree, a tutela della salute e dell’agricoltura di qualità. Deve inoltre essere rafforzata l’attività di controllo, prevenzione e contrasto delle attività illegali di smaltimento dei rifiuti nell’area campana. “Ma per dar avvio a questa nuova stagione di azione e mobilitazione – commenta Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – serve l’impegno di tutti, istituzioni, cittadini e associazioni. In particolare lo Stato deve tornare ad essere credibile, riconquistare la fiducia dei suoi cittadini garantendo una partecipazione e informazione completa e trasparente e mettendo in campo una serie di azioni e strumenti efficaci per combattere le illegalità ambientali e aiutare così la terra dei fuochi”.
(Fonte foto: Rete internet)